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Santori e l'elogio funebre delle oche in consiglio comunale a nome del Pd: il VIDEO

Aula senza parole: "È difficile, per chi, come me, non ha animali domestici, capire il rapporto che si sviluppa giorno dopo giorno fra una persona e un cane, figuriamoci fra un uomo e pennuti scontrosi e chiassosi"

06 Aprile 2022

Mattia Santori, leader delle Sardine, ha fatto un elogio funebre a due oche in Consiglio comunale a Bologna. A suo dire un "fatto increscioso avvenuto lo scorso giovedì, quando due cani scappati al padrone si sono avventati su due oche" del consigliere Davide Celli. Il video dell'intervento di Santori, trasmesso in streaming due giorni fa, rimbalza sui social e finisce - tra gli altri - nel mirino di Carlo Calenda. "Per cortesia dovete ascoltarlo. La tragica perdita di due pennuti. Due minuti di intervento. Durante la guerra. Questi sono quelli che si erano autonominati 'eredi dei partigiani'", scrive il leader di Azione.

Santori e le oche: il discorso

"È difficile, per chi, come me, non ha animali domestici, capire il rapporto che si sviluppa giorno dopo giorno fra una persona e un cane, figuriamoci fra un uomo e pennuti scontrosi e chiassosi. Non entro nei dettagli perché non sarei credibile". Non è credibile nemmeno se rimane fuori dai dettagli, ma transeat. "Caro Davide, hai portato in quest’aula castori, lupi, orsi e altri animali". Non si capisce se ce li abbia portati materialmente. "Oggi sta a noi portare il ricordo delle tue oche, le Raptor come le hai chiamate. Ti promettiamo che daremo voce delle tue battaglie, ma tu promettici che tornerai presto a farti sentire". Da come ne parla, sembra che a Celli serva un anno di lutto e veletta funebre per elaborare la perdita di alcuni animali da cortile. E infine, siccome non esiste più la mezza stagione, Santori chiosa con una pregna, inedita analisi: "In questi casi la colpa non è del cane ma del padrone che non rispetta una responsabilità che ha volontariamente deciso di assumersi. O degli allevatori che immettono sul mercato una quantità di razze molossoidi". Perché non è il freddo che dà fastidio, è più l’umidità che ti ammazza.
 

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