29 Gennaio 2024
Debutterà a Febbraio l’E1 Series, il nuovo circuito di barche “volanti” elettriche, "per incoraggiare i tempi della mobilità sostenibile sull’acqua e avere sempre un occhio di riguardo verso il futuro".
Rodi Basso, ingegnere aerospaziale di Napoli, poi manager di F1 con Ferrari, Red Bull e McLaren, e Alejandro Agag, dallo sfaff del premier José Maria Aznar a Bruxelles come europarlamentare e segretaeio del Ppe, ideatore della Formula E e dell’Exreme E: dall’ingegno di queste due personalità, nasce l’intuizione di lanciare un circuito di barche elettriche da corsa, "per dare il via, inoltre, a iniziative sostenibili che possano accrescere l’importanza della motonautica". Le gare si disputeranno in una sorta di velodromo sull’acqua in tre round ad eliminazione diretta da 10-12 minuti, e alla guida si alterneranno piloti uomini e donne.
Pif, il fondo sovrano dell’Arabia Saudita, fornisce a Basso e Agag i mezzi finanziari per realizzare la loro idea, esteso di recente anche alla Formula E e all’Extreme E.“Volanti” è la peculiarità tecnica delle barche più moderne e performanti: Il RaceBird è interamente realizzato in carbonio su due stampi longitudinali, viaggia su due idrofoil ed è alimentato da un motore al 100% elettrico. Velocità massima 50 nodi (93 km/h), autonomia circa 40 minuti. Il propulsore ha una potenza di picco di 150Kw e 150Kwh in continuo e ha all’estremità del piede il terzo foil di bordo, per ora in alluminio, ma verrà sostituto dalla versione finale in carbonio. Anche i foil principali sono in carbonio e per loro c’è allo studio l’uso di grafene per la pelle più esterna, soluzione che ridurrebbe la resistenza in acqua.
L’E1 Series ha già attirato investitori famosi. I patron delle scuderie sono stelle dello sport come Tom Brady (football americano), Rafael Nadal, Virat Kohli (cricket), Didier Drogba, Sergio Pérez (F1); dell’entertainment come Steve Aoki e Marc Anthony; o milionari filantropi come Marcelo Claure.
Il design è stato ideato dalla norvegese Sophi Horne di Seabird Technologies. Li aveva visti come monoposti slanciati che terminano con una prua somigliante al becco di un uccello. Ecco perché è stato scelto RaceBird come nome. A capo del progetto, che ha trasformato il disegno in iniziale in una barca effettiva, c'è Brunello Acampora, il designer napoletano che ha fondato a Torino nel 1989 lo studio Victory Design e che è un nome nelle imbarcazioni da competizione. Oggi collabora con grandi marchi e ha appena varato Bolide, un motoscafo da 80 nodi. Acampora fa volare i RaceBird con l’aiuto di altri specialisti. Come Mario Capponetto, l’ingegnere navale genovese co-fondatore a Valencia della Caponnetto-Hueber company, che è considerato un esperto di Computational Fluid Dynamics (Fluidodinamica computazionale), la scienza che analizza i flussi che incidono sullo scafo e sulle sue appendici allo scopo di aumentare le performance della barca.
Il ceo di E1 Series, e Agag che ne è Presidente, hanno portato in acqua il primo Racebird, precisamente sul Po, nell'aprile 2022. L'obiettivo era di costruire altre 13 barche per posizionare più flotte nei vari continenti di gara ed evitare il trasporto aereo delle stesse.
Il circuito di gare è, quindi, previsto in tutto il mondo. Il via della prima stagione è in programma dal 2 al 3 febbraio a Jeddah, in Arabia Saudita, in cui si sfideranno otto team (si intende arrivare a 12). Un debutto, questo dell’UIM E1 World Championship, cui seguiranno le tappe di Venezia (11/12 maggio), Marbella/Port Banús (1/2 giugno), Ginevra (29/30 giugno), Principato di Monaco (26/27 luglio), Rotterdam (7(8 settembre) e Hong Kong (9/10 novembre). Non mancano le trattative con Miami, Vancouver, Washington.
C'è che si domanda come si ricaricheranno le barche, con una colonnina di ricarica in mare? In realtà, le batterie delle barche saranno caricate nella notte, con un generatore alimentato a metanolo, e nell’intermezzo tra le gare, arriveremo a ricariche complete in 3 minuti.
L’E1 Series ha già attirato investitori famosi. I patron delle scuderie sono stelle dello sport come Tom Brady (football americano), Rafael Nadal, Virat Kohli (cricket), Didier Drogba, Sergio Pérez (F1); dell’entertainment come Steve Aoki e Marc Anthony; o milionari filantropi come Marcelo Claure.
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