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Genova, orgia al ristorante tra medico, notaio, una cameriera e altre due persone, video e foto finiscono su WhatsApp

Al termine della cena, a saracinesca abbassata, si sono uniti al medico, al notaio e alla donna anche il proprietario e la sua compagna, che serve in sala, e la serata si è trasformata in sesso di gruppo. L'orgia è stata ripresa con i telefonini e le immagine sono finite su WhatsApp

31 Luglio 2025

Bogliasco, nell'hinterland di Genova, una cena tra professionisti fra i quali un medico e un notaio, si è trasformata in un'orgia, tuttavia le foto sono finite in una chat di WhatsApp e ora la Procura indaga per revenge porn. Secondo alcune testimonianze, sarebbero state assunte anche sostanze stupefacenti. Il fatto sarebbe avvenuto ai primi di giugno.

Genova, orgia al ristorante dopo cena tra medico, notaio e una cameriera

Una donna si è recata a cena in un ristorante di Bogliasco di proprietà di un imprenditore della cerchia di amici, con un amico e due professionisti, un notaio e un medico. Al termine della cena, a saracinesca abbassata, si sono uniti a loro il proprietario e la sua compagna, che serve in sala, e la serata si è trasformata in sesso di gruppo. L'orgia è stata ripresa con i telefonini e le immagine sono finite su WhatsApp.

A scoprirlo è la cameriera qualche giorno dopo, quando si reca dal medico per un'ecografia programmata. Lui la informa che le foto della serata sono finite su WhatsApp, che a farle girare sarebbe stato il notaio, come riporta Il Corriere, e che "non sa come" sono arrivate anche sul suo smartphone. La donna ha chiamato subito il notaio, il quale avrebbe ammesso di avere girato le foto a un amico, ma le avrebbe detto di non preoccuparsi e che, se si fosse presentata nel suo studio, sarebbe stato chiarito e sistemato tutto. La donna non aveva prestato il suo consenso affinché le immagini girassero.

Anziché andare dal notaio, si è rivolta al suo avvocato, Salvatore Calandra, e presentato una denuncia. La Procura ora indaga per revenge porn. La pm Daniela Pischetola ha affidato le indagini alla Polizia di Stato che ha già iniziato a sentire i partecipanti alla serata per ricostruire l’accaduto. Dagli accertamenti preliminari sarebbe inoltre emersa la possibile presenza di sostanze stupefacenti utilizzate in modo personale nel corso della serata.

La pena prevista per revenge porn è una condanna fino a sei anni di carcere e una multa fino a 15 mila euro.

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