31 Maggio 2023
Michele Santoro interviene a gamba tesa su Fabio Fazio e Lucia Annunziata, epurati di lusso della Rai. Il conduttore, ospite a diMartedì su La7 ha dichiarato: "Fabio Fazio e Lucia Annunziata? Sono convinto che la Rai come azienda abbia avuto una perdita editoriale, perché sono due professionisti molto validi. Ma io non sopporto nessuno dei due".
"Innanzitutto le narrazioni di Fazio e di Annunziata sono sempre un po’ farlocche. Fazio ha detto che è stato 40 anni ininterrotti in Rai e giustamente Daniele Luttazzi ha ricordato che non è vero, perché lui lasciò l’azienda per andare a lavorare a La7, che all’epoca era proprietà di Telecom. Non fece nemmeno una puntata, quella esperienza si concluse e andò via con una paccata di miliardi", rivela.
"Fazio uscì da questa avventura devastato, anche se era molto più ricco di prima. Ma il vero problema è: come è rientrato in Rai nel 2003? Io non rientrai in Rai, lui sì. Non ci è rientrato per i buoni uffici del suo agente (Beppe Caschetto, agente anche di Giovanni Floris, ndr) ma perché la politica ha voluto che lui tornasse".
Floris bolla il tutto come "gossip", ma Santoro non ci sta: "Questo non è affatto gossip, perché nel momento in cui Annunziata lascia la Rai dicendo che non sei d’accordo col governo, uno deve anche ricordare che lei è stata presidente di garanzia della Rai quando a governare c’era Berlusconi. Per 24 ore è stato presidente di garanzia Paolo Mieli, il quale disse che avrebbe accettato l’incarico solo se avesse potuto far tornare a lavorare in Rai Enzo Biagi, Daniele Luttazzi e me. Dopo 24 ore Paolo Mieli si dimise e gli subentrò Lucia Annunziata".
"C’era l’editto bulgaro, non c’entra affatto l’acrimonia. C’entra il fatto che questi due colleghi sono stati il perno intorno al quale è ruotata una politica culturale in Rai. Una politica fatta di esclusioni degli altri e di ammazzamento del pluralismo e della diversità. Questo pensiero diverso è fuori oggi, ma lo era anche prima, quando Annunziata e Fazio erano al centro del babà. Siamo arrivati alle esclusioni di oggi, perché abbiamo omologato la tv e il pensiero dei giorni precedenti", conclude.
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