11 Settembre 2020
Albano Carrisi (fonte LaPresse)
Sono passati 27 anni dalla sparizione di Ylenia Carrisi, la figlia primogenita di Albano e Romina Power, scomparsa senza lasciare tracce. Per anni i suoi genitori hanno sperato di riuscirla a riabbracciare ,ma adesso sono certi della sua morte.
Quando un genitore perde un figlio, accettare la sua scomparsa sembra essere un'impresa impossibile. Nel caso di Albano e Romina il dolore è ancora più grande: della morte della loro primogenita Ylenia infatti non ci sono prove . I genitori della ragazza, che per anni hanno sperato in un suo ritorno, non sono ancora a conoscenza di quello che le possa essere capitato. Tante sono le domande a cui bisognerebbe tuttora rispondere. Nel corso degli anni sono state avanzate varie ipotesi: inizialmente si pensava che Ylenia fosse fuggita, poi si è creduto che fosse morta dopo essersi gettata nelle acque del fiume Mississippi e infine che potesse essere stata uccisa da un serial killer. Stremato dal dolore, dopo molti anni passati in attesa, Albano ha chiesto e ottenuto la dichiarazione di morte presunta di sua figlia.
Una telefonata, è questo l'ultimo ricordo che il cantante di Cellino San Marco ha di sua figlia Ylenia. Mente stavano parlando Albano l'aveva sentita strana, ma non avrebbe mai pensato che il suo presentimento sarebbe divenuto realtà. Da padre, Albano aveva capito che qualcosa in lei stava cambiando, tuttavia si sentiva inerme difronte a quel processo che ormai era iniziato. Ylenia, che viveva stabilmente a New Orleans, non è mai più tornata.
Per anni il cantante ha sperato in un possibile ritorno: "Ho nutrito per anni la speranza, ma oggi so che se n’è andata tra le acque di quel fiume”, dichiarò Albano in un'intervista a 'Libero Quotidiano'. Per lui, il ricordo di sua figlia Ylenia è sempre doloroso. Non a caso uno dei momenti più difficili è stato dover scrivere dell'accaduto nella sua biografia: “Ho bevuto fino a stordirmi prima di aggiungere alla mia autobiografia la parte sulla scomparsa di mia figlia Ylenia. Poi ho chiamato il giornalista che ha collaborato con me alla stesura del libro, e ho dettato. Non ho neppure voluto rileggerlo”.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia