20 Ottobre 2020
Coronavirus (fonte foto Lapresse)
'Tracciamento automatico di tutti gli appartenenti agli ambienti di vita dei positivi e tamponi diffusi, fino a 400mila al giorno se necessario, per spegnere sul nascere i focolai': questa doveva essere la strategia da adottare per evitare una seconda ondata di contagi da Coronavirus, secondo un documento consegnato al governo il 20 agosto scorso da Andrea Crisanti, virologo dell’Università di Padova.
L'esperto aveva infatti previsto l'arrivo di una seconda ondata di contagi, delineando possibili scenari futuri e prevendendo azioni di intervento. Il piano del virologo Crisanti è stato integralmente pubblicato da Lettera150, la rivista del relativo think tank (www.lettera150.it) nato sulla spinta del primo lockdown a cui oggi aderiscono circa 250 accademici di diverse discipline, tra i quali lo stesso virologo dell'università di Padova.
“Non ho più avuto riscontri alla mia proposta. Ora a distanza di quasi tre mesi vengono emanati nuovi decreti del presidente del consiglio, destinati ad impattare sulla nostra qualità della vita e sulle nostre attività lavorative, subiti pazientemente con la speranza che possano contribuire a diminuire il contagio" commenta Crisanti.
"Ancora una volta, tuttavia, si persiste nell'errore di non chiedersi come, ridotto il contagio con misure progressivamente restrittive, si faccia a mantenerlo a livelli bassi". Poi il virologo conclude: "La mancata risposta a questa domanda ci condannerà a una altalena di misure restrittive e ripresa di normalità che avrà effetti disastrosi sull'economia, l'educazione e la vita di relazione”.
Sulla stessa linea anche Giuseppe Valditara, professore ordinario dell’Università di Torino e coordinatore di Lettera150, che aggiunge: “E’ mancato il coordinamento e la pianificazione delle azioni necessarie da parte del governo, che ben può sostituirsi anche a organi come Regioni e Comuni, come prevede espressamente la Costituzione, nel caso di pericolo grave per l'incolumità e la sicurezza pubblica - e poi conclude - dai trasporti alla sanità, ci siamo fatti cogliere di nuovo impreparati. E le responsabilità sono ricadute tutte, di nuovo, su singoli cittadini ed enti locali”.
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