16 Ottobre 2020
"Non si riesce a fare tracciamento sul territorio e non si riesce ad arrestare la trasmissione. Siamo arrivati al punto di rottura in cui le misure non funzionano più". Così Andrea Crisanti, direttore Microbiologia e virologia dell'università di Padova, a Mattino Cinque.
"Non dobbiamo guardare i casi di ogni giorno - sottolinea l'esperto - dobbiamo guardare i casi e le persone che riusciamo a isolare: una persona ha in genere 10-15 contatti, noi siamo al di sotto di un rapporto 1:1. Se una persona si infetta, nei precedenti 5 giorni ha incontrato 10-15 persone. Bisogna intercettare la maggior parte di queste persone e tutto questo non accade. Farei uno stress test sull'app Immuni per capire se funziona".
"Non mi voglio intromettere in una decisione politica - afferma Crisanti facendo riferimento all'ordinanza di De Luca, che prevede la chiusura delle scuole - ma è giunto il momento di capire cosa sta succedendo nelle scuole. Ora abbiamo i test rapidi, dovremmo usarli per campionare. Ci viene detto che nelle scuole ci sono stati 1500 casi: è preoccupante, se pensiamo che tra i bambini sono l'1%. I test rapidi sono un po' meno efficaci, ma sono validi per questa situazione: se facciamo i test rapidi a scuola, possiamo vedere se c'è trasmissione. Poi, se vogliamo vedere quanti sono gli infetti, bisogna eseguire test più accurati".
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