Sabato, 06 Settembre 2025

Seguici su

"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Renzi evoca la crisi di Governo: 'Pronto a far cadere l'esecutivo'. Conte: 'Avanti se...'

Le parole del leader di IV gettano nel caos la maggioranza. Conte si dice pronto a una verifica, ma per Renzi serve un'immediata retromarcia sulla questione della cabina di regia per i soldi dell'Europa

11 Dicembre 2020

Pesano come un macigno le parole di Matteo Renzi. L’ex Premier, oggi leader di Italia Viva e stampella cruciale della maggioranza di governo al Senato, ha tuonato dalle pagine del quotidiano spagnolo El Pais. Renzi è pronto a far cadere il Governo Conte Bis, di cui è stato uno dei principali artefici, nel caso in cui Conte non dovesse fare marcia indietro sulla questione del cabina di regia per il Recovery Plan. 

“Siamo pronti a far cadere il Governo”. Conte: “Presto una verifica con le forze della maggioranza”

Nel caso in cui dunque Giuseppe Conte decidesse di proseguire sulla sua strada, attuando dunque la governance sul Recovery Plan, escludendo il Parlamento dalla gestione dei miliardi in arrivo da Bruxelles, Renzi è pronto a far mancare i numeri in Senato. La rivelazione, che segue le indiscrezioni che da settimane accompagnano le ormai note diffidenze di Italia Viva nei confronti del piano messo in piedi da Conte, arriva dall’intervista che Renzi ha rilasciato a El Pais. Subito è scoppiato il caos. Le forze della maggioranza, PD e 5S, dopo aver litigato sul Mes, proprio non si aspettavano che il piccolo partito guidato dall’ex dem potesse arrivare a tanto. 

A difesa di Conte è intervenuto immediatamente Bonafede, ministro della Giustizia in forza ai pentastellati, criticando aspramente la decisione di Renzi di minare le fondamenta dell’esecutivo in un momento così drammatico. Anche lo stesso Conte, a margine del Consiglio europeo in corso a Bruxelles, è dovuto intervenire sulla questione. A breve, secondo le parole del Premier, si aprirà un confronto con la maggioranza, in modo da sondare gli umori dei vari partiti e cercare di porre un freno alle continue bordate che Conte subisce quotidianamente da tutti e tre i partiti. 

No a superpoteri per il Premier. Renzi categorico sulla cabina di regia 

Il punto che sostiene Renzi è chiaro. No ai superpoteri a Conte, così come nell’agosto del 2019 il Parlamento era intervenuto per non affidarli a Salvini, perché adesso dovrebbero essere assegnati all’ex avvocato del popolo? Questo il ragionamento del leader di Italia Viva: “Se Conte vuole pieni poteri come li chiese Salvini, io dico di no”. Il nocciolo della questione è tutto nella governance dei soldi in arrivo da Bruxelles. La struttura parallela da assegnare nelle mani dei manager è: “contro le regole”, dunque da questo principio non ci si muove. “Conte farebbe meglio a chiedere scusa e ritirare la proposta, altrimenti potrebbero esserci i numeri per una nuova maggioranza”, con la conseguente esclusione, sia chiaro, dell’avvocato che da due anni siede a Palazzo Chigi.  

Proseguendo nello scontro, Renzi chiede che Conte recuperi lucidità, visto che secondo l’ex Premier, l’inquilino di Palazzo Chigi avrebbe “perso la testa”. E ancora: "Molti di quelli che in pubblico prendono le distanze da me, in privato riconoscono che le nostre critiche sono corrette e veritiere. Per questo spero che Conte - chiosa Renzi - si trattenga sulla cabina di regia perché è lui ora quello che va contromano in autostrada. Se recupera la lucidità e frena questa proposta assurda, siamo disposti a ragionare sulla questione". 

Non interessano le poltrone, solo una marcia indietro del Premier

Ci ha anche tenuto a sottolineare, così da scacciare la malelingue, che la posizione netta di rottura di Italia Viva non dipenda in alcun modo dalla volontà di procedere a un rimpasto o ottenere poltrone più ambite. Si tratta del merito, non della forma. Anzi, secondo Renzi le poltrone gli sono state offerte, ma lui ci tiene a ricordare come il punto non sia questo, ma la necessità di rivedere il piano di gestione dei 200 miliardi stanziati dal Recovery Fund europeo per il rilancio dell’economia italiana. 

All’attacco anche sulla questione della ripartizione dei fondi. “Abbiamo 200 miliardi, però non sappiamo chi ha deciso come spenderli” sostiene Renzi. Anzi, per ora si sa solo che per il turismo verranno stanziati circa 3,2 miliardi, briciole. Il rischio è quello che l’industria venga definitivamente tramortita dopo la batosta economica di questo folle 2020. “È assurdo che un Paese come il nostro, con un patrimonio culturale e la capacità di attrarre visitatori, investa l'1,5% dei fondi in questo settore. Chi ha deciso questa follia? E questo è solo l'inizio”. 

Bonafede all’attacco di Renzi 

Le parole di Renzi hanno chiaramente causato le reazioni più disparate tra le varie forze politiche, sia di maggioranza che di opposizione. Come già detto, Bonafede è accorso subito in soccorso del suo Premier, ritenendo irresponsabili le parole di Renzi: “Minacciare una crisi di Governo mentre è in corso il Consiglio europeo non fa altro che indebolire, in maniera deliberata, l’Italia a livello internazionale. Irrispettoso nei confronti dei cittadini. 

Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.

Commenti Scrivi e lascia un commento

Condividi le tue opinioni su Il Giornale d'Italia

Caratteri rimanenti: 400

Articoli Recenti

x