05 Dicembre 2020
Nicola Fratoianni, tra i firmatari dell'emendamento sulla tassa patrimoniale - Fonte: LaPresse
Ribaltone alla Camera dei Deputati. Ieri l’emendamento che proponeva l’introduzione di una tassa patrimoniale nella legge di bilancio 2021 era stato dichiarato inammissibile. Oggi, dopo molte pressioni politiche, l’emendamento è stato nuovamente riammesso in commissione bilancio. “In considerazione della difficoltà di effettuare una puntuale quantificazione riguardo alla stima degli effetti di gettito derivanti - si legge nel comunicato - fermo restando che più puntuali informazioni potranno essere acquisite in proposito dal Governo nel corso dell’esame dell’emendamento stesso”. Torna quindi la possibilità che la legge di bilancio 2021 contenga al suo interno la tassa patrimoniale, ideata per tassare i grandi patrimoni.
L’emendamento, firmato da Orfini (PD) e Fratoianni (LeU) propone di abolire l’Imu, l’imposta di bollo sui conti correnti e di deposito titoli. Verranno sostituite da un’aliquota progressiva minima dello 0,2% sui grandi patrimoni. Come base imponibile per l’imposta verrà presa in considerazione la ricchezza “netta”, a partire dai 500 mila euro. I patrimoni di oltre 50 milioni di euro saranno tassati fino al 2%, mentre dal 2021 verrà introdotta un’aliquota del 3% sui patrimoni superiori al miliardo. L’emendamento Fratoianni-Orfini include anche multe che vanno dal 3% al 15% dell’importo non dichiarato per quei patrimoni all’estero che si ritiene producano redditi imponibili in Italia.
La notizia della riammissione in commissione della patrimoniale ha immediatamente scatenato il braccio di ferro tra maggioranza e opposizione. In primis, i firmatari dell’emendamento si difendono e accusano pesantemente il can can mediatico degli scorsi giorni. È lo stesso Orfini a parlare, rivendicando con orgoglio la proposta di legge: “Un argomento tabù che se non ci fosse stato l'emendamento non sarebbe mai entrato in una pubblica discussione. Della tassazione dei ricchi si discute in tutta Europa e in questi giorni anche negli Usa, solo in Italia non dovrebbe essere nemmeno aperta. Alcune reazioni sono state sconcertanti. La Lega ha annunciato che farà le barricate contro un emendamento che ridurrebbe la pressione fiscale sulla maggioranza degli italiani.” E ancora, Orfini continua: “Quasi il 90% risparmierebbe rispetto a quanto paga ora di tasse, mentre solo il 10% avrebbe un aumento. La Lega e il centrodestra difendono gli interessi di pochi, scaricando il peso su tanti. Anche il governo dovrebbe interrogarsi. chiediamo al governo di ascoltare le nostra ragioni e di valutare gli effetti di questa norma”.
All’attacco della maggioranza si scaglia Alberto Bagnai, responsabile delle politiche economiche per la Lega. “Dalla sinistra una misura insensata, che colpisce la classe media senza incidere sui veri grandi patrimoni, tutti custoditi in paradisi fiscali. Si vogliono mettere le mani nei portafogli e nei conti correnti degli italiani già martoriati dalla crisi economica e pandemica. La Lega farà le barricate in commissione e in aula affinché questa vergogna non vada in porto”, queste la parole del leghista.
A Bagnai dà manforte anche Forza Italia, tramite le parole del deputato Sestino Giacomoni. “Loro (la maggioranza, ndr) sono per la patrimoniale al solo scopo di fare cassa, noi siamo per la flat tax, l'unica misura economica in grado di fare ripartire il Paese perché solo detassando l'economia reale potrà crescere - sostiene Giacomoni - Tra Flat tax e patrimoniale c'è tutta la distanza tra Forza Italia e la sinistra".
A chiedere che si discuta seriamente di questa proposta è anche l’altro firmatario dell’emendamento, Nicola Fratoianni, di Liberi e Uguali. Il deputato sostiene che ci voglia chiarezza contro la “macchina del fango che si è messa in moto su questo emendamento”. Per Fratoianni, il modo in cui è stata posta la questione è un vero imbroglio. “Non si può dire che basta avere una casa di proprietà per essere colpiti”. Secondo la proposta di legge, chi possiede sotto i 500.000 netti non paga niente, mentre sopra questa soglia, per Fratoianni “paghi qualcosa, anzi risparmi perché noi contemporaneamente togliamo l'Imu sulla seconda casa e togliamo l'imposta di bollo dello 0,2% messa da Monti sui depositi finanziari".
La legge ora verrà vagliata dalla commissione bilancio, come da iter. Negli ultimi anni ci siamo abituati all’insanabile solco che esiste tra la sinistra e le destre di questo Paese sul tema della tassa patrimoniale. Per i primi sarebbe un sistema efficace e funzionale per tassare chi ha di più, permettendo di alleviare la pressione fiscale sulla maggioranza dei cittadini. Il centrodestra vede invece questa misura alla stregua di una catastrofe. Va detto come le opposizioni non siano riuscite a far passare un messaggio chiaro sul perché si oppongano all’emendamento Fratoianni-Orfini, se non i soliti messaggi propagandistici. Ciò che è certo è che, per la prima volta in molti anni, la possibilità di introdurre una tassa patrimoniale sui più ricchi verrà presa in considerazione, portando forse a compimento una delle storiche battaglie fiscali della sinistra italiana.
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