Sabato, 06 Settembre 2025

Seguici su

"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Piemonte zona arancione: ecco cosa cambia dalla zona rossa. LE NUOVE MISURE

26 Novembre 2020

Piemonte zona arancione: ecco cosa cambia dalla zona rossa. LE NUOVE MISURE

In alcune Regioni i contagi da Covid 19 rallentano la corsa. Il Governo potrebbe allentare le restrizioni. Gli spostamenti potrebbero diventare più facili, si potrà pescare e andare a caccia, ma per tornare in classe bisognerà ancora aspettare.

Piemonte zona arancione, cosa cambia: MISURE ZONA ARANCIONE

"Stiamo uscendo dalla zona rossa, penso che saremo arancioni tra l'1 e il 3 di dicembre". Così il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ospite della trasmissione Un giorno da pecora ai microfoni di Rai Radio 1. "L'Rt quando andammo in zona rossa era 2.16 e nell'ultimo report di venerdì era di 1.1 - aggiunge - Questo vuol dire che il 'contachilometrì del contagio ha rallentato e rallentato molto". Anche per questo negli uffici della Regione gia si lavora alla ripartenza di una parte delle attività commerciali: i negozi. Che dovranno restare aperti il più a lungo possibile, "naturalmente rispettando gli orari del coprifuoco stabiliti dal Governo". Questo ha chiesto l'assessora al commercio Vittoria Poggio che ha riunito tutte le categorie per discutere le nuove regole per la riapertura. " Una indicazione, chiaramente nessun obbligo - spiega Poggio - Ma siamo convinti che il prolungamento degli orari sia una delle modalità più efficaci per evitare assembramenti".

Piemonte zona arancione, cosa cambia: SPOSTAMENTI

Nelle zone che fanno parte dell’area arancione è consentito spostarsi esclusivamente all’interno del proprio Comune, dalle 5 alle 22, senza necessità di motivare lo spostamento. Dalle 22 alle 5 tutti gli spostamenti sono vietati, tranne quelli motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. Inoltre sono vietati, 24 ore su 24, gli spostamenti verso altri Comuni e verso altre Regioni, ad eccezione di quelli motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità, motivi di studio o di salute o per svolgere attività o usufruire di servizi non disponibili nel proprio Comune (per esempio andare all’ufficio postale o a fare la spesa, se non ci sono tali uffici o punti vendita nel proprio Comune). Comunque sono consentiti gli spostamenti, verso qualsiasi area, che siano strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza, se prevista. È sempre consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. E’ fortemente raccomandato non ricevere persone diverse dai conviventi, salvo che per esigenze lavorative o situazioni di necessità e urgenza. È incoraggiato il lavoro da casa o prendere ferie o congedi.

Piemonte zona arancione, cosa cambia: AUTODICHIARAZIONE?

Dalle 5 alle 22 non è necessario motivare gli spostamenti all’interno del proprio comune, mentre per gli spostamenti verso altri Comuni, nonché dalle 22 alle 5 anche all’interno del proprio comune, si deve essere sempre in grado di dimostrare che lo spostamento rientra tra quelli consentiti, anche mediante autodichiarazione che potrà essere resa su moduli prestampati già in dotazione alle forze di polizia statali e locali. La veridicità delle autodichiarazioni sarà oggetto di controlli successivi e l’accertata falsità di quanto dichiarato costituisce reato. La giustificazione del motivo di lavoro può essere comprovata anche esibendo adeguata documentazione fornita dal datore di lavoro (tesserini o simili) idonea a dimostrare la condizione dichiarata.

Piemonte da zona rossa a zona arancione, cosa cambia: BAR E RISTORANTI

Nell’area arancione i ristoranti e le altre attività di ristorazione, compresi bar, pasticcerie e gelaterie, sono aperti esclusivamente per la vendita da asporto, consentita dalle 5 alle 22, e per la consegna a domicilio, consentita senza limiti di orario, ma che deve comunque avvenire nel rispetto delle norme sul confezionamento e sulla consegna dei prodotti. Non sono comunque consentiti gli assembramenti né il consumo in prossimità dei locali. I ristoranti degli alberghi sono aperti per i clienti che vi alloggiano, anche nelle zone arancioni e rosse. Quindi è consentita (senza limiti di orario) la ristorazione solo all’interno dell’albergo o della struttura ricettiva in cui si è alloggiati. Qualora manchi tali servizio all’interno del proprio albergo o della propria struttura ricettiva il cliente potrà avvalersi di una ristorazione mediante asporto o mediante consegna “a domicilio” (eventualmente organizzata dall’albergo), nei limiti di orario consentiti, con consumazione in albergo.

Piemonte zona arancione, cosa cambia per i negozi che non sono bar o ristoranti

Nelle giornate festive e prefestive sono chiusi gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati, a eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, tabacchi ed edicole. Le attività commerciali al dettaglio si svolgono comunque a condizione che sia assicurato, oltre alla distanza interpersonale di almeno un metro, che gli ingressi avvengano in modo dilazionato e che venga impedito di sostare all’interno dei locali più del tempo necessario all’acquisto dei beni. Le attività aperte devono rispettare i protocolli o le linee guida idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio.

Piemonte zona arancione: SPORT E TEMPO LIBERO

Le attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere e centri termali sono sospese, fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza per le attività riabilitative o terapeutiche e per gli allenamenti degli atleti, professionisti e non professionisti, che devono partecipare a competizioni ed eventi riconosciuti di rilevanza nazionale con provvedimento del CONI o del CIP. È consentito recarsi presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, del proprio Comune o, in assenza di tali strutture, in Comuni limitrofi, per svolgere esclusivamente all’aperto l’attività sportiva di base, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento, in conformità con le linee guida emanate dall’Ufficio per lo sport, sentita la Federazione medico sportiva italiana (FMSI), con la prescrizione che è interdetto l’uso di spogliatoi interni a detti circoli.

Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.

Commenti Scrivi e lascia un commento

Condividi le tue opinioni su Il Giornale d'Italia

Caratteri rimanenti: 400

Articoli Recenti

x