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Nuovo Dpcm, Conte: 'Non diamo schiaffi a nessuno, fermiamo il treno o saremo travolti'

Al food festival 2020, Conte ha parlato delle previsioni per Natale, dei ristoratori, degli aiuti economici e dell'Iva: "Lo Stato non si tiene i soldi per sè, se ci sono entrate, ci sono anche uscite"

06 Novembre 2020

Nuovo Dpcm, Conte: 'Non diamo schiaffi a nessuno, fermiamo il treno o saremo travolti'

Giuseppe Conte (fonte foto Lapresse)

Oggi, venerdì 6 novembre 2020, entra in vigore il nuovo Dpcm, una "giornata non felice" afferma il premier Giuseppe Conte, "in particolare per molte aree del Paese ci sono cittadini costretti a un regime più restrittivo e penalizzante, con misure che limitano la circolazione, rischiano di deprimere tanti ristoratori, tanti operatori economici, pensiamo anche all'indotto" ha detto al food festival del Corriere della Sera.

Il problema - dice Conte - è che " abbiamo un treno che sta correndo e abbiamo già cercato di fermare". E poi: "Ora se non lo fermiamo, rischia di travolgerci". Il governo ha adottato per questo dei "riduttori di velocità" continua il premier, che tiene a precisare: "Noi non stiamo dando schiaffi a nessuno" e ancora "non c'è la deliberata volontà di penalizzare zone a scapito di altre".

Al food festival del Corriere della Sera, Conte ha parlato anche delle prossime settimane: "Se riusciamo a intervenire riusciremo ad affrontare le settimane che verranno con un margine di serenità. Non ho mai detto che faremo veglie e cenoni, ma se riusciamo a contenere la curva dei contagi possiamo far ripartire i consumi sotto Natale e sarebbe utile per tutti".

A proposito dei ristoratori, le categorie di lavoratori più colpiti dal nuovo Dpcm, il Presidente del Consiglio dei Ministri ha rivelato: "So che vivono in modo non meno oppressivo le misure decise e lo capisco perfettamente. Io però mi sono assicurato che contemporaneamente si lavorasse per trovare le risorse da mettere sul tavolo, oggi entrano le nuove misure e oggi entriamo in Cdm con il dl ristori bis"

E ancora: "Ci siamo accorti che i ristori erano modesti e li abbiamo moltiplicati. Chi li ha già ricevuti li può raddoppiare fino al 200%. Ci siamo affidati a un meccanismo gestito dall'Agenzia delle entrate per agire nel modo più rapido possibile" ha dichiarato. Così, "in un paio settimane accreditare le somme. Serve liquidità, ce ne rendiamo conto" ha continuato Conte.

Durante il dialogo con lo chef stellato Massimo Bottura, il premier Conte ha detto anche:" Sono richiesti dei sacrifici ora, ma con gli indennizzi e i ristori cerchiamo di creare una cintura di protezione da parte dello Stato per stringere i denti e affrontare con fiducia questa fase per recuperare maggiore serenità".

Poi ha precisato: "Capisco che questo non allevia la sofferenza, il disagio, anche psicologico, però dobbiamo guardarci negli occhi, chef Bottura, e dirci: se il treno sta correndo possiamo tenere aperte attività che stimolano la socialità e portano ad assembrarsi?".

Rispondendo allo chef Bottura, Conte parla anche dell'Iva. "Sull'Iva le sono franco: già nella precedente legge di bilancio io stesso avevo proposto una rimodulazione. Attenzione però, portarla al 4% costa molti miliardi, quindi un intervento così secco lo vedo complicato, perciò non può essere messo subito sul piatto".

Durante il food festival del Corriere della Sera, il Presidente del Consiglio ha continuato poi a parlare di una "rimodulazione dell'Iva nell'ambito di una riforma del fisco più ampia". "Oggi una riduzione così secca non è possibile, ogni punto di Iva in meno costa svariati e svariati miliardi e non abbiamo tutti questi miliardi da porre sul tavolo".

Conte viene anche interrogato a proposito della sospensione a dicembre del versamento degli acconti 2021. "Valutiamo con il Mef, si tratta di soldi importanti e dobbiamo entrare nell'ottica che lo Stato è un'azienda, che riceve entrate e quando genera flussi di casse può generare uscite, non tiene i soldi per sé" ha risposto il premier.

"Noi abbiamo fatto uno scostamento di bilancio di 20 miliardi, siamo andati in deficit proprio per sostenere le misure per fronteggiare il Covid, ma differire tutti i flussi di cassa significa anche compromettere i flussi in uscita. Adesso dateci il tempo per vedere cosa possiamo fare, stiamo facendo tutto il possibile e continueremo a farlo" ha concluso Conte.

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