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Calabria zona rossa, Spirlì contro il nuovo Dpcm: 'Impugneremo l'ordinanza'

"In Calabria l'isolamento potrebbe essere fatale": l'appello del governatore della Regione a non chiudere il territorio. Da domani sarà zona rossa

05 Novembre 2020

Calabria zona rossa, Spirlì contro il nuovo Dpcm: 'Impugneremo l'ordinanza'

Giuseppe Conte (fonte foto Lapresse)

"Impugneremo la nuova ordinanza del ministro della Salute che istituisce la zona rossa in Calabria. Questa regione non merita un isolamento che rischia di esserle fatale". Così parla il presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì, mentre annuncia un ricorso contro il nuovo Dpcm firmato dal premier Conte, che sarà in vigore da domani, venerdì 6 novembre 2020.

"Le costanti interlocuzioni che ho avuto in questi giorni con i membri del Governo e con il commissario Arcuri, al di là della grande disponibilità al dialogo da parte di tutti, non hanno prodotto alcuna modifica rispetto alla volontà, evidentemente preconcetta, di ‘chiudere’ una regione i cui dati epidemiologici, di fatto, non giustificano alcun lockdown, soprattutto se confrontati con quelli delle nostre compagne di sventura: Lombardia, Piemonte e Val d’Aosta" ha detto Spirlì.

"Altre regioni, con dati peggiori dei nostri, sono state inoltre inserite nella zona arancione e hanno evitato - e ne sono felice - la chiusura. Non si comprendono, perciò, i criteri scientifici in base ai quali il Governo ha deciso la vita o la morte di un territorio. Perché è di questo che si tratta: un nuovo lockdown rischia di annichilire in modo definitivo una regione come la Calabria" attacca il presidente della Regione.

Poi Nino Spirlì prosegue: "Nessuno nega le ataviche difficoltà del nostro sistema sanitario, ma, in queste ultime settimane, la Regione - attraverso misure differenziate e restrizioni mirate - è riuscita a limitare i danni e a tenere la curva epidemiologica sotto controllo".

Presenta poi i dati ufficiali, i quali "confermano la bontà di questa impostazione: attualmente, i posti di area medica occupati sono il 16%, quelli di terapia intensiva raggiungono invece il 6%. La soglia che dovrebbe far scattare la chiusura è del 30%. E dunque piuttosto arduo comprendere le ragioni che sorreggono l’ordinanza ministeriale".

Infine Spirlì conclude con un appello: "Il numero complessivo dei contagi e lo stato attuale del nostro servizio sanitario non possono perciò offrire alcun supporto alla scelta di inserire la Calabria nelle zone rosse del Paese"

"In virtù di queste premesse, nella consapevolezza di dover difendere a ogni costo una regione e una comunità che hanno già fatto enormi sacrifici, annuncio la volontà della Giunta regionale di presentare ricorso un’ordinanza ingiusta. Il Governo ha deciso di punirci, ma noi non ci pieghiamo" annuncia alla fine.

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