29 Ottobre 2020
Giuseppe Conte (LaPresse)
Il premier Giuseppe Conte smentisce l'ipotesi di un imminente nuovo lockdown nazionale. Nell'informativa in Aula alla Camera il premier afferma: «Ritorno qui in Parlamento per illustrare le ulteriori misure restrittive adottate dopo la subdola e repentina impennata della curva. Come è noto la sera di sabato 24 ottobre ho firmato un Dpcm alla fine di un lungo e articolato confronto con la maggioranza e le Regioni». «Nell'elaborare le misure contenute nell'ultimo Dpcm - afferma il premier - non abbiamo seguito criteri arbitrari ma ci siamo attenuti a evidenze scientifiche, seguendo indicazioni e raccomandazioni elaborate dai nostri esperti e scienziati nell'ambito di protocolli internazionali»
E' stato «necessario adottare nuove misure di contrasto al Covid-19 con urgenza perché la diffusione del virus è subdola e repentina» esordisce il premier Conte nell'Informativa alla Camera tenutasi questa mattina.«La curva epidemiologica è in rapida crescita, con diffusione su tutto il territorio, l'indice Rt ha raggiunto la soglia critica di 1,5. Il numero dei positivi cresce in maniera esponenziale ed è difficoltoso il tracciamento. Il quadro epidemiologico - ha ancora detto il presidente del Consiglio - sta determinando una pressione severa sul Ssn, con un incremento significativo delle persone ricoverate in terapia intensiva. Da tutto ciò, deriva la necessità di misure più restrittive per "mitigare e alleviare il carico, già molto pesante, sul Ssn.»
«La scelta radicale e dolorosa sulle chiusura disposte dall'ultimo Dpcm non deriva dal mancato rispetto delle misure di sicurezza, ma è finalizzata alla riduzione di un contagio esponenziale evitando il formarsi di focolai.» Il premier ha inoltre sottolineato «l'oggettiva difficoltà di assicurare regole di distanziamento sui mezzi di trasporto» e ha dunque denunciato il «mancato pieno utilizzo delle risorse messe a disposizione delle Regioni che hanno utilizzato 120 milioni dei 300 messi a disposizione per rafforzare trasporto pubblico e privato».
«Non abbiamo mai affermato di essere fuori pericolo, » afferma il premier in Aula alla Camera. «Da qui nil notevole sforzo compiuto per potenziare l'organizzazione del Ssn, tanto più rilevante se si considera la riduzione negli anni per diminuire la spesa pubblica che ha toccato il personale del Ssn».
«Siamo sensibili alle manifestazioni dei cittadini che esprimono pacificamente il proprio disagio e paure, perché sentono minate la sicurezza del lavoro, delle imprese. Per questo, abbiamo ritenuto giusto confrontarci immediatamente con categorie più penalizzate, e di annunciare misure di ristoro tempestivamente adottate dal governo consapevole dell'impatto della nuova stretta. Parallelamente all'adozione del Dpcm sono stati introdotti strumenti di sostegno e ristoro per evitare che la crisi sanitaria si trasformasse in crisi economica e sociale».
«I protagonisti del mondo dello spettacolo stanno affrontando ormai da molti mesi enormi difficoltà che aggravano una condizione di criticità strutturale e la scelta delle chiusure di questi luoghi ci pesa per il significato che implica per il loro valore sociale, culturale, non solo economico. Sappiamo quanto in teatri, cinema, sale da concerto la persona nutra lo spirito, articoli la capacità di definire l'identità, finanche la propria emotività. Il governo -ha aggiunto - è consapevole degli immani sacrifici chiesti a queste varie categorie di lavoratori e da subito si è in posto in loro ascolto».
« La disposizione sulla didattica a distanza contenuta nell'ultimo Dpcm ci è costata molto, soprattutto considerando l'intenso lavoro svolto nei mesi estivi per dotare la scuola di un sistema di prevenzione e di sicurezza tale da consentire la ripresa delle attività educative in presenza, che, come ho ricordato nell'ultima informativa, costituisce un valore irrinunciabile».
«Regna incertezza e insicurezza sulla fase che stiamo attraversando, il governo ce la metterà tutta per mettere in sicurezza il paese. Tutti i membri del governo impiegheranno la massima determinazione ed energia per perseguire questo fine, consapevoli che siamo qui - ha concluso Conte citando Albert Einstein - non per noi ma per gli altri uomini, anzitutto quelli dal cui sorriso e benessere dipende la nostra felicità, ma anche da quella moltitudine di sconosciuti alla quale ci lega un vincolo di simpatia »
Ieri il premier aveva sconfessato l'ipotesi di un nuovo lockdown nazionale: «Diamo il tempo alle misure restrittive appena approvate di dispiegare appieno i loro effetti. Attendere quindi, con l'obiettivo di riportare la curva sotto controllo e provare a riaprire, cautamente, entro Natale. E' questa la strategia del governo. Una strategia che non esclude lockdown locali ma che potrebbe scontrarsi con la necessità di una chiusura totale».
Per il momento Palazzo Chigi tiene lontana l'ipotesi di una nuova chiusura nazionale dal momento che gli effetti sulla tenuta sociale del Paese, sarebbero disastrosi e certamente imprevedibili. Si procede cautamente.
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