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Mes, è scontro. Zingaretti: 'Non si affronta con una battuta' e Meloni incalza: 'Debito inutile'

Mentre Zingaretti chiede collaborazione al premier, la Meloni asserisce: "Finalmente Conte ci dà ragione"

19 Ottobre 2020

Mes, è scontro. Zingaretti: 'Non si affronta con una battuta' e Meloni incalza: 'Debito inutile'

Nicola Zingaretti (fonte foto Lapresse)

Si riaccende il dibattito politico dopo che ieri in conferenza stampa il premier Giuseppe Conte, parlando del Mes ha detto: "Non è la panacea come viene rappresentato. I soldi del Mes sono dei prestiti e se li prendiamo dovrò intervenire con tasse e tagli perché devo mantenere il debito sotto controllo" ha ribadito il Presidente del Consiglio dei Ministri.

"Ogni atto che produce polemiche a mio giudizio è un errore e un tema così importante per la maggioranza come il Mes va affrontato insieme, nelle sedi opportune che sono la discussione parlamentare, la discussione politica tra governo e maggioranza e non certo in una battuta in una conferenza stampa" ha risposto il segretario del Pd Nicola Zingaretti, che ha continuato: "Questo porta con sé inevitabilmente uno strascico di polemiche che non è in sintonia con la volontà di tutti di dare agli italiani dei punti fermi e di riferimento".

In un momento così delicato "bisognerebbe smettere con le polemiche", consiglia Zingaretti. "Bisognerebbe scommettere sulla solidarietà delle forze politiche di maggioranza, sul sostegno leale che stanno dando al governo, sull'impegno delle forze parlamentari" e poi conclude: "Io credo che questo clima che stiamo tentando di costruire sia un grandissimo valore aggiunto".

Interviene anche Matteo Renzi, che scrive un post su Facebook: "Dicendo No al Mes il Premier Conte fa felici Meloni e Salvini ma delude centinaia di sindaci e larga parte della sua maggioranza. Il tempo dimostrerà come questa decisione sia un grave errore politico e soprattutto un danno per gli italiani".

Sulla necessità di aumentare le tasse espressa dal premier Conte in caso si dica di Sì al Mes, Antonio Tajani, vicepresidente Fi e Ppe, ribatte: "Non è vero. Il Mes sono 36-37 miliardi che possono essere utilizzati per mettere a regime il nostro sistema dei trasporti e i nostri ospedali. Sono soldi disponibili dal primo di giugno e costano meno dei titoli di stato e meno dei soldi del Recovery fund. Conte deve fare contento Grillo".

Conte invece viene sostenuto dal senatore Alberto Bagnai, il responsabile economia della Lega: "Il presidente in conferenza stampa ha ammesso che il Mes è un debito inutile e pericoloso, dando ragione a quanto sostenuto fin dall’inizio dagli economisti della Lega". E anche Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d'Italia: "Conte finalmente ci dà ragione. Il Mes non è un regalo, il presunto risparmio è assai risibile e se decidessimo di prendere i prestiti del Mes i mercati ci vedrebbero come appestati. Ora speriamo che Zingaretti, Gualtieri e la stampa allineata che da tempo conducono una campagna ideologica pro Mes si mettano l'anima in pace" conclude in un post su Facebook.

"Ieri il Presidente del Consiglio ha liquidato, definitivamente, la questione Mes - interviene su Facebook l'esponente M5S Alessandro Di Battista - Restano con l'amaro in bocca i Salvini e le Meloni (a detta loro il Mes è stato approvato già una ventina di volte) che pensavano di lucrare elettoralmente su questo punto. Si incartapecorisce ancor di più il Fu Matteo Renzi che dovrà trovare un altro argomento per i suoi latrati quotidiani che lo auto-illudono di esistere ancora politicamente. Il Movimento da sempre si è dichiarato contrario al Mes e ne va dato atto" dichiara Di Battista.

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