16 Ottobre 2020
De Magistris (fonte foto Lapresse)
"De Luca ha chiuso le scuole fino al 30 ottobre, ma non riaprirà, si arriverà a Natale". A dichiararlo è il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, durante un intervento a Radio 24. Riguardo alla decisione del governatore campano Vincenzo De Luca di sospendere la didattica in presenza fino alla fine del mese, il sindaco di Napoli si mostra fortemente critico: "Il tema non è il trasporto o la scuola, ma è la sanità pubblica. Però ce la si prende con la scuola".
De Magistris fa anche il punto della situazione attuale e afferma: "Siamo all'inizio di un'escalation che porterà al lockdown, magari non quello di massa come il primo ma a quello stiamo arrivando". Secondo il sindaco di Napoli, De Luca "dovrebbe commentare cosa non è stato fatto in questi mesi per evitare un provvedimento come questo, in poche ore, senza consultare nessuno, mettendo in ginocchio una comunità scolastica, una città" e poi incalza: "soprattutto bisognerebbe spiegare perché non si è messa in campo una serie di provvedimenti che avrebbero potuto evitare tranquillamente una decisione come questa".
La considera una "bandiera bianca" la decisione di De Luca di chiudere le scuole il sindaco De Magistris, che vede questo provvedimento del governatore della Campania come "una confessione dell'incapacità di rafforzare la rete sanitaria pubblica territoriale".
De Magistris sottolinea inoltre come la situazione in Campania sia ormai fuori controllo. "Non abbiamo più una rete territoriale in grado di monitorare i positivi e i contatti diretti. La situazione è fuori controllo, l'assistenza domiciliare è inesistente, chiunque comincia ad avere dei sintomi anche non particolarmente gravi va a pressare sugli ospedali" ha detto ai microfoni di Radio 24.
Il sindaco di Napoli attacca ancora De Luca: "Abbiamo speso tantissimo come Regione Campania e facciamo il minor numero di tamponi. Le reti di territorio non riescono a monitorare la situazione e quindi c'è un'autogestione della pandemia. Abbiamo 110 posti di terapia intensiva per il Covid su 6 milioni e mezzo di abitanti. E' chiaro che è una bandiera bianca, una sorta di confessione. Tutto quello che in questi mesi si doveva fare ed era prevedibile non è stato fatto".
Infine, De Magistris si scaglia contro il presidente della Regione Campania perché "non consulta il sindaco, non consulta il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, non consulta i dirigenti scolastici, non consulta gli operatori economici - e ancora - Noi non facciamo parte dell'Unità di crisi regionale. Io rappresento 3 milioni e mezzo di abitanti, il 53% della popolazione campana, e siamo fuori dall'Unità di crisi. E' una cosa che, quando la racconto a dei miei colleghi di altre parti, non sembra vera".
Riguardo alla situazione Coronavirus il sindaco di Napoli continua: "Non abbiamo nemmeno i dati aggiornati, non abbiamo i dati puntuali, dettagliati, Municipalità per Municipalità, focolaio per focolaio, cluster per cluster. noi dobbiamo collaborare tutti insieme. come ha detto giustamente il ministro, per difendere l'articolo 32 della Costituzione". Poi conclude con un forte appello a De Luca: "La Repubblica dev'essere unita, ma se non si collabora come possiamo arginare una situazione come questa?"
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