16 Ottobre 2020
"Chiudere così di blocco la scuola secondo me non è la migliore soluzione". Così il presidente del Consiglio Giuseppe Conte commentando le misure decise ieri dalla Regione Campania per contrastare il diffondersi del coronavirus Sars-CoV-2. Ieri infatti il governatore De Luca ha firmato un'ordinanza che prevede la chiusura di scuole e università fino al 30 ottobre. Per tutto il mese la didattica in Campania sarà svolta a distanza.
"Abbiamo lavorato tanto - ha sottolineato Conte al termine della prima giornata del Consiglio Europeo a Bruxelles - e abbiamo detto che a scuola ci sarebbero state delle criticità. Ma ogni anno che si aprono le scuole ci sono criticità: abbiamo lavorato per realizzare condizioni di sicurezza e anche dai risultati emersi la curva del contagio è molto molto bassa, come confermato anche dall'Iss. Questo significa che si è lavorato in modo proficuo, realizzando condizioni di sicurezza per i nostri ragazzi. E' merito anche della grande attenzione riposta dai dirigenti scolastici e dal personale".
A Conte viene chiesto se il governo impugnerà la decisione di De Luca. "Sono decisioni collegiali - ha risposto il Premier - Ricordo che, per come abbiamo formato l'architettura normativa, le singole Regioni possono adottare misure più restrittive. Dico semplicemente, e ne ho parlato con Vincenzo De Luca, che chiudere di blocco tutte le scuole è una soluzione che sembra a portata di mano, molto facile, ma anche dal punto di vista dei segnali che diamo, non è il miglior segnale che stiamo dando".
"Adesso lasciateci interloquire. Ritengo sempre che si debba ragionare, parlare, con tutte le realtà territoriali - ha spiegato Conte - in primis con i presidenti delle Regioni e i sindaci. Perché la nostra forza è collaborare, collaborare, collaborare".
"Non mi aspetto un lockdown su Milano" ha rassicurato il premier Conte. "In questo momento - ha aggiunto - dobbiamo riporre fiducia nel comportamento di tutti quanti, di noi cittadini tutti insieme, perché quella è la nostra forza. L'ho detto anche oggi: le misure restrittive e precauzionali vanno bene, ma se i cittadini non hanno fiducia nelle misure che indichiamo e non esprimono quel senso di responsabilità e di appartenenza a un comune di destino, non si ottengono risultati. Dobbiamo puntare su quello".
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