06 Ottobre 2020
Alfonso Bonafede (fonte foto LaPresse)
"Credo fermamente che l'unico atteggiamento possibile di fronte alle risse, che spesso sfociano in fatto gravissimi, e persino alla morte, sia quello della 'tolleranza zero'". Così il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede illustrando il 'Daspo antirisse' contenuto nel decreto sicurezza approvato ieri sera in Cdm.
"Insieme al ministro dell'Interno Luciana Lamorgese, che ringrazio - aggiunge il Ministro - abbiamo elaborato un insieme di norme per dare più poteri al questore, anche sulla base della sola denuncia (ovviamente suffragata da elementi oggettivi). Tra questi, vi è il potere di vietare l'accesso ad un elenco di locali, da 6 mesi a 2 anni: un vero e proprio Daspo per i violenti".
In caso di violazione del Daspo, cioè "per il solo fatto di violare il divieto di recarsi in uno dei locali indicati dal questore - prosegue Bonafede - si configura un reato con pena fino a 2 anni di reclusione e una multa da 8mila a 20mila euro: ovviamente, tutte queste misure si muovono parallelamente all'accertamento giudiziario dei fatti e alle conseguenze che già sono previste dalla legge".
Le nuove norme stabiliscono un "giro di vite" per il reato di rissa, con un "inasprimento delle pene: se da una rissa deriva la morte o lesioni personali - si legge nel post di Bonafede - si rischia una pena fino a 6 anni di reclusione per il solo fatto di aver partecipato a quella rissa".
"Tolleranza zero verso queste forme di prevaricazione inaccettabili - ribadisce il Ministro - che in alcuni casi arrivano a costare la vita a vittime innocenti". Bonafede ricorda che "purtroppo ci sono tantissimi giovani che si trovano ad essere vittime incolpevoli di persone incivili e violente, persone che spesso sono già state denunciate e sono note alle forze dell'ordine. Persone che credono do poter sfogare violenza, rabbia e prevaricazione su chiunque e di poter calpestare il diritto di altre persone di divertirsi in maniera sana e pulita. La giustizia deve sempre fare il suo corso e le pene devono essere certe ma è necessario fare di tutto per prevenire questi episodi di violenza inaccettabile".
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