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Scuola, c’è l’accordo sul concorso: sarà a settembre e senza crocette

25 Maggio 2020

Scuola, c’è l’accordo sul concorso: sarà a settembre e senza crocette

Scuola, c’è l’accordo sul concorso: sarà a settembre e senza crocette

Raggiunta l’intesa nella maggioranza dopo il vertice con il premier Giuseppe Conte e la ministra Lucia Azzolina. L’accordo prevede che i concorsi si terranno dopo l’estate e non saranno più a crocette, ma si baseranno su una prova scritta. A settembre vi saranno “assunzioni a tempo determinato da graduatorie provinciali, contestualmente concorso con prova scritta selettiva e non più crocette", secondo quanto si apprende. Precisamente "resta la prova selettiva in entrata per l’assunzione di 32mila insegnanti. Si terrà dopo l’estate - spiegano fonti di palazzo Chigi - e sarà in forma scritta, con consegna di un elaborato, senza il quiz a risposta chiusa. Una soluzione che permette di combattere il precariato garantendo la meritocrazia". Le stesse fonti parlano di “soddisfazione da parte del Presidente del Consiglio. La sua proposta è stata accolta dalla maggioranza sul concorso straordinario per i docenti".

"Diciamo che c'è un cauto ottimismo" spiegano alcuni esponenti della maggioranza. "E' andata abbastanza bene – affermano - saltano le crocette. Il concorso si farà, ma più tardi. Però aspettiamo domani quando vedremo i particolari nel testo che ci verrà recapitato". La soddisfazione in merito alle modalità è maggiore da parte di chi, come Pd e Leu, sosteneva da settimane l'esigenza di un concorso senza crocette. Modalità che è stata esclusa dalla proposta Conte.

"Con la mediazione trovata questa sera – sottolineano dal Pd - ha vinto non una parte politica, ma il buon senso. La soluzione individuata ci convince perché va nella direzione che abbiamo sempre auspicato. Ringraziamo dunque la maggioranza, la ministra e il presidente del Consiglio per il grande lavoro fatto".

"In queste settimane abbiamo letto provocazioni e semplificazioni di chi accusava di volere una 'sanatoria'. E’ il caso di ribadirlo: il Partito Democratico non ha mai sostenuto l’idea che si potesse entrare in ruolo a scuola senza una forma di selezione. E questo perché la giudichiamo un errore per il sistema, per gli studenti, ma anche per i precari. Perché se abbiamo 32mila posti per circa 80mila aspiranti – aggiunge il Pd - tutti devono poter concorrere ad occuparli".

"Noi ponevamo un problema molto serio: le crocette - spiegano - non sono uno strumento di selezione adeguato. Lo avevamo accettato perché consentiva di procedere più rapidamente di altre forme, ma la pandemia ha cambiato le carte in tavola ed era quindi giusto un ripensamento complessivo". "La maggioranza ha convenuto che il concorso straordinario si farà non appena ce ne saranno le condizioni – precisano dal Pd - con una prova scritta selettiva, non a crocette. Si valuteranno titoli, servizio e l’esito della prova. La richiesta giusta che veniva dai precari e dai sindacati era quella di evitare un "concorso-lotteria" in piena emergenza. L’abbiamo accolta e crediamo fosse doveroso farlo".

“L’intesa di stasera è importante – concludono - perché a vincere non è qualcuno ma la scuola e si potrà così cominciare a restituire a questo mondo la serenità che serve per ripartire al meglio a Settembre. Questo è un dovere, un imperativo categorico, e da domani continueremo tutti, compattamente, a lavorare solo per questo”.

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