Diritti tv MotoGP-Superbike su Sky scaduti, nessun broadcaster si fa avanti per il rinnovo 2026, mancano piloti che affascinano le folle

Il prossimo rinnovo dei diritti tv in Italia sarà quasi certamente al ribasso e Liberty Media si dovrà accontentare. Magari rifacendosi con Sky nel 2027, quando scadrà il contratto per i diritti tv della Formula 1

Sono così lontani i tempi di Valentino Rossi, che 20 anni fa, nelle sue gare di moto trasmesse sulla Rai o Italia 1, arrivava a cinque-sei milioni di telespettatori medi a gara.
 
Adesso la MotoGp non solo ha inesorabilmente distrutto tutte le categorie intermedie (la Moto 3 e la Moto 2 non le guarda nessuno) ma ha purtroppo perso di interesse televisivo, toccando il fondo in questa stagione 2025, in cui il campionato, dopo pochi Grand Prix, è diventato un assolo di Marc Marquez, stradominatore, con una sola marca vincente (Ducati) e una sfida ristretta tra piloti italiani e spagnoli.
 
Risultato? Gli ascolti su Sky sono stati deludenti (ma il flop della MotoGP c’è stato pure in Spagna e in tutto il mondo). Il contratto per i diritti tv è scaduto alla fine del campionato mondiale 2025. E, al momento, nessun broadcaster si è fatto avanti con Liberty Media-Dorna Sports per un rinnovo dell’accordo per i prossimi anni. Nè per la MotoGP, né per la Superbike.
 
Max Temporali, commentatore tecnico delle gare di Superbike su Sky, è davvero preoccupato: “Su che canale vedremo le moto nel 2026? Non si sa, e questa incertezza preoccupa quegli addetti ai lavori che hanno nel nostro paese il principale business. Nel paddock c'è confusione, ma anche fretta di sapere, altrimenti agli sponsor cosa offrono? L’Italia è presente in MotoGP e Superbike con squadre, moto, piloti, aziende. Non dico che rappresentiamo la metà del gioco, ma un 30% forse sì. Se a metà novembre nessuna emittente italiana si è assicurata i diritti televisivi, è un segnale di indebolimento dell'interesse verso le moto”.
 
Non si sono fatti avanti quelli di Sky, né quelli di Dazn, né tantomeno quelli di WB Discovery con Eurosport. Nulla di nulla. E come dare loro torto? Mancano i personaggi, e negli ultimi anni il mondiale se lo sono aggiudicato piloti di fascia intermedia come Mir, Quartararo, Bagnaia, Martin, totalmente incapaci di affascinare le folle. Il vero campione è Marquez, ma dietro di lui c’è il vuoto. Pure sul fronte business, le marche giapponesi stanno battendo in ritirata perché le moto di grossa cilindrata si vendono poco nel mondo. Restano Ducati (quasi monopolista), Aprilia, mentre Bmw si tiene bene alla larga, e nel paddock in molti attendono che qualche casa motociclistica cinese inizi a investire sul circuito. Ma, nel frattempo, il prossimo rinnovo dei diritti tv in Italia (che ci dovrà essere nel giro di poche settimane, perché il campionato 2026 comincia in Thailandia a fine febbraio) sarà quasi certamente al ribasso, e Liberty Media si dovrà accontentare. Magari rifacendosi con Sky nel 2027, quando scadrà il contratto per i diritti tv della Formula 1.
Di Stefano Bastoni