05 Novembre 2025
Fonte: instagram @outpump
Lo stadio di San Siro passa ufficialmente nelle mani di Inter e Milan, che hanno completato l’acquisizione del Meazza e delle aree circostanti con la firma del rogito notarile avvenuta questa mattina nello studio del notaio Filippo Zabban.
I due club verseranno complessivamente 197 milioni di euro, cifra che include anche un contributo-sconto di 22 milioni garantito dal Comune di Milano per i lavori di bonifica dei terreni e il rifacimento del tunnel Patroclo, alle spalle dell’impianto.
Le società hanno già pagato una prima rata da 73 milioni, finanziata grazie a un prestito congiunto da parte di Goldman Sachs e J.P. Morgan, coordinate da Banco BPM e BPER Banca come partner bancari italiani.
L’incontro, iniziato alle 7.30 e terminato intorno alle 12, segna la fine di un’epoca: dopo quasi 90 anni, lo stadio non è più di proprietà del Comune.
Alla firma erano presenti, per il Milan, il presidente Paolo Scaroni, il CFO Cocirio e il team legale; per l’Inter, la consigliera Katy Ralph e Massimiliano Catanese, Chief of Staff.
L’atto è arrivato a pochi giorni dal 10 novembre, data entro la quale, se lo stadio fosse rimasto pubblico, sarebbe scattato il vincolo architettonico sul secondo anello, che ne avrebbe impedito l’abbattimento.
In una nota ufficiale, AC Milan e FC Internazionale Milano hanno dichiarato di aver “siglato oggi l’atto di vendita con il Comune di Milano per l’acquisto della Grande Funzione Urbana San Siro, comprensiva dello stadio Meazza e dell’area circostante”.
Il comunicato prosegue sottolineando che “la realizzazione del nuovo stadio e dell’intervento di rigenerazione urbana rappresentano un nuovo capitolo per la città di Milano e per entrambi i club”.
Il progetto è stato affidato agli studi Foster + Partners e Manica, incaricati di sviluppare un impianto di livello mondiale, destinato a diventare “una nuova icona architettonica per la città”.
Il nuovo complesso comprenderà anche un polo di eccellenza sportivo e culturale, nel segno di innovazione, sostenibilità e accessibilità, rigenerando l’intera area di San Siro.
Il Comitato Sì Meazza, guidato dal promoter Claudio Trotta, continua a contestare la demolizione dello storico impianto. Proprio Trotta è stato ascoltato dai pm Giovanna Cavalleri e Giovanni Polizzi, nell’ambito di un’indagine della Procura di Milano per turbativa d’asta.
Trotta ha spiegato di aver voluto presentare un’offerta alternativa per l’acquisto dello stadio, ma di non aver potuto partecipare al bando del Comune a causa delle tempistiche troppo strette.
Sulla vicenda, il presidente del Milan Scaroni ha dichiarato: “Mi sembra astronomicamente lontano da una tempesta giudiziaria, è un venticello.”
Il presidente del Milan, Paolo Scaroni, ha commentato con cauta fiducia l’avvio della nuova fase: “Sarà una convivenza che durerà un paio d’anni, che proveremo a rendere compatibile con tutto quello che ci sarà da fare. Mi aspetto che la capienza del Meazza resti invariata e che i lavori creino il minor disagio possibile ai cittadini.”
Completato il passaggio di proprietà, ora si attende la presentazione del progetto definitivo del nuovo impianto, prevista entro sei-otto mesi.
Seguirà la conferenza dei servizi, che dovrà approvare l’intero piano di rigenerazione urbana. Se l’iter proseguirà senza intoppi, la costruzione del nuovo stadio potrebbe iniziare entro la metà del 2027, con una capienza stimata di 71.500 posti e l’avvio successivo della demolizione del Meazza.
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