19 Gennaio 2024
Aurelio de Laurentiis indagato per l'affare Osimhen, per la Procura di Roma è "falso in bilancio". I pm hanno chiuso l'inchiesta e adesso si va verso un rinvio a giudizio per il presidente del Napoli. Il club azzurro pagò l’attaccante nigeriano 71,2 milioni di euro, ma quattro giocatori utilizzati per abbassare la spesa, furono valutati circa 20 milioni. Tutti e quattro sono spariti dai radar. Sotto inchiesta anche altri componenti del board del club.
Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis verso il processo a Roma per l'acquisto di Osimhen. Questo, riguarda presunte plusvalenze fittizie utilizzate dal club campano per abbassare la quota in contanti per l'acquisizione dell'attaccante nigeriano, arrivato in Italia nel 2020 dal Lille.
Nonostante di anni ne siano passati quattro, da tempo si indaga su quella trattativa di mercato. Una prima indagine, da parte della giustizia sportiva era stata chiusa senza il riscontro di illeciti sportivi a carico del club e del presidente. Il Tribunale federale nazionale della Figc per il caso plusvalenze non accolse la richiesta della Procura Federale che aveva chiesto 11 mesi e 5 giorni di inibizione, ma nell'aprile 2022 Napoli e De Laurentiis assolti con formula piena.
L'inchiesta della giustizia ordinaria partì sempre nel 2022 con le perquisizioni nella sede del Napoli da parte della Guardia di Finanza, con l’ipotesi di reato prefigurata proprio di falso in bilancio. L'indagine poi si spostò a Roma.
Nell'estate del 2020, il Napoli acquista il calciatore nigeriano Victor Osimhen dal Lille, per la cifra monstre di 71 milioni di euro. Cifra abbassata grazie all'inserimento di quattro giocatori nell'affare: Karnezis (valutato 4,8 milioni) e tre giocatori che all'epoca erano nella squadra Primavera: Palmieri (7 milioni), Manzi (4) e Liguori (4).
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