12 Gennaio 2024
Fonte foto: @GGroover71
Il campione di Superbike Anthony Gobert è in fin di vita. Come hanno confermato i familiari su Facebook, Gobert è stato colpito all'improvviso da una malattia improvvisa. "Con tristezza annunciamo che Anthony è attualmente ricoverato in ospedale per cure palliative ed è nelle fasi finali della sua vita in seguito a una breve malattia - si legge in un messaggio scritto dai fratelli Aaron e Alex Gobert -. Forniremo tutti gli aggiornamenti disponibili a tempo debito". Quando si è diffusa la notizia, sul web sono state effettuate numerose ricerche per capire se ci potesse essere una correlazione fra il malore improvviso e il vaccino Covid, ma per il momento non ci sono informazioni sulla vaccinazione ed eventuali reazioni avverse.
Una vita di eccessi e successi per Anthony Gobert, australiano, 48 anni. Per molti è stato un vero e proprio genio della categoria. Tra il 1994 e il 2006 è stato uno dei piloti più importanti della Superbike, ma anche nella classe 500. Gobert, inoltre, si è distinto anche alla 8 Ore di Suzuka. Insomma, un bel talento che ha macchiato parte della sua carriera con due squalifiche per doping tra il 1997 e il 1998. Sempre su Facebook i parenti hanno aggiunto: "In questo momento difficile, i video di Anthony distribuiti durante quello che è stato un periodo estremamente travagliato della sua vita sono profondamente preoccupanti. Allo stesso tempo, a nome suo, dobbiamo ringraziare i suoi numerosi sostenitori durante tutta la sua carriera agonistica".
Anthony Gobert in carriera è salito in sella alle Honda, Ducati, Yamaha e Suzuki. Nonostante il talento cristallino, le vittorie raccolte in Superbike tra il '94 e il 2006 sono solamente otto. A pesare sul suo rendimento quel suo essere tutto genio e sregolatezza. Il 1995 diventa la sua unica stagione disputata per intero in Superbike e che lo vede protagonista con quattro podi, due vittorie e un quarto posto finale in classifica. Come detto, tra il 1997 e il 1998 arrivarono le squalifiche per doping che però non gli impedirono di tentare altre imprese, come il successo in Gara 1 con la Bimota, ancora una volta nella sua Phillip Island e con quasi 30 secondi di vantaggio su un certo Carl Fogarty.
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