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Checco Zalone, il re della commedia italiana è tornato

Tra record al botteghino, maschera comica e intuizione storica, Zalone conferma un talento unico: parlare a tutti, raccontare l’Italia e riportare il pubblico in sala

27 Dicembre 2025

Checco Zalone, il re della commedia italiana: con “Buen Camino” il cinema popolare torna evento collettivo

Checco Zalone (fonte foto LaPresse)

Un fenomeno che supera il cinema

I numeri di Buen Camino non sono solo cifre da record: sono un fatto culturale. Quando un film riempie le sale in ogni fascia oraria e trascina l’intero mercato, non siamo davanti a un semplice successo commerciale, ma a un evento nazionale. Checco Zalone è oggi l’unico autore-capocomico capace di trasformare l’uscita di una commedia in un appuntamento collettivo, come accadeva un tempo con Totò o, più tardi, con Villaggio.

La continuità di una maschera geniale

La forza di Zalone risiede nella sua maschera comica, una delle più solide e riconoscibili del cinema italiano contemporaneo. Luca Medici entra ed esce da Checco Zalone con un controllo raro: il personaggio è insieme scudo e lente, permette di dire molto senza mai diventare predicatorio. È questa distanza ironica a garantire libertà creativa e una longevità che pochi comici hanno saputo mantenere.

Record che raccontano un’epoca

Superare i risultati di Quo vado? non è solo una vittoria personale, ma un segnale storico. In un’epoca di frammentazione dell’offerta e di consumo solitario, Zalone dimostra che il cinema popolare italiano può ancora competere con i grandi kolossal internazionali. Il suo pubblico non è una nicchia: è un paese intero che si riconosce, ride e si osserva allo specchio.

Il ritorno al sodalizio con Nunziante

Il nuovo film segna anche il ritorno del sodalizio con Gennaro Nunziante, una delle coppie autore-regista più efficaci degli ultimi vent’anni. Insieme hanno costruito una grammatica comica basata su tempi perfetti, personaggi memorabili e una narrazione limpida. Buen Camino si inserisce in questa tradizione, scegliendo consapevolmente la strada della commedia classica, accessibile e trasversale.

Un personaggio nuovo, un’Italia riconoscibile

Qui Zalone cambia prospettiva: non più l’italiano che arranca, ma l’italiano che esagera, che ostenta, che si perde nella ricchezza. È una variazione intelligente della maschera, che consente di esplorare nuovi difetti nazionali senza tradire il pubblico. Anche quando il film si fa più tenero, resta fedele a un’idea precisa: raccontare i vizi con il sorriso, non con il dito puntato.

La commedia come specchio gentile

Zalone non è un comico “cattivo” per vocazione, ma un osservatore acuto. La sua comicità non distrugge: assorbe, metabolizza, restituisce. In questo senso, Buen Camino intercetta il clima del presente, fatto di stanchezza, bisogno di riconciliazione e desiderio di storie condivisibili in famiglia. È una scelta artistica, non una rinuncia.

L’eredità della grande tradizione

Nel solco della commedia all’italiana, Zalone eredita la funzione sociale del riso: alleggerire senza anestetizzare. Come Sordi, come Pozzetto, come Benigni nei suoi anni migliori, sa che la risata più duratura nasce dal riconoscimento. Il pubblico ride perché si vede, si sente chiamato in causa, senza essere umiliato.

Un autore che conosce il suo tempo

La vera genialità di Zalone è la tempistica. Sa quando osare e quando tornare a casa. Dopo l’esperimento più ambizioso di Tolo Tolo, sceglie consapevolmente un film che ricuce, che rassicura, che riunisce. Non è opportunismo: è intelligenza storica, qualità rarissima nel cinema italiano recente.

Il cinema che resiste

In un sistema fragile, Checco Zalone è diventato una colonna industriale oltre che artistica. I suoi film tengono aperte le sale, rilanciano il box office, riportano il pubblico davanti allo schermo grande. È un merito che va oltre il giudizio estetico e riguarda il destino stesso del cinema italiano.

Un re popolare, non effimero

Checco Zalone non è un fenomeno passeggero. È un autore popolare nel senso più nobile del termine, capace di parlare a generazioni diverse senza perdere identità. Con Buen Camino non solo conquista il botteghino, ma ribadisce una verità semplice e potente: quando la commedia è fatta con mestiere, intelligenza e amore per il pubblico, può ancora essere il cuore pulsante del nostro cinema.

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