Scandalo Raoul Bova, Federico Monzino: "Io e Martina Ceretti più che amici, lei era d'accordo con l'invio degli audio, Corona non mi ha ingannato"

Il 26enne rampollo milanese: "Corona non mi ha drogato, i messaggi su Raoul Bova glieli abbiamo mandati noi. Martina Ceretti mente per proteggermi, ma ora non mi parla più"

Federico Monzino è tornato a parlare del caso Bova - Ceretti facendo nuove rivelazioni: "Io e Martina Ceretti siamo più che amici, lei era d'accordo con l'invio degli audio, Corona non mi ha ingannato". Se ancora non è chiaro chi abbia inviato dei messaggi ricattatori anonimi a Raoul Bova, chiedendo un "regalo" in cambio della mancata diffusione dei vocali e delle chat con la modella 23enne (anche se la Procura sospetta che possa essere stato proprio Monzino), una cosa sembra ormai certa: ad inviare i file a Fabrizio Corona, il quale poi li ha pubblicati su Falsissimo, sono stati Federico e Martina Ceretti, come dichiarato sia dall'ex re dei paparazzi sia dal rampollo milanese. "Corona non mi ha drogato, i messaggi su Raoul Bova glieli abbiamo mandati noi. Martina Ceretti mente per proteggermi, ma ora non mi parla più", ha aggiunto il 26enne che secondo alcune indiscrezioni sarebbe indagato, mentre lui afferma di essere "stato sentito solo come persona informata sui fatti".

Caso Raoul Bova, Federico Monzino: "Martina Ceretti era d'accordo con l'invio degli audio"

"È stata lei ad avermi autorizzato esplicitamente a girare i messaggi a Fabrizio. Era con me quando abbiamo deciso di inoltrare tutto dal mio telefono. In quel momento, Martina ne era perfettamente consapevole", ha rivelato Federico Monzino al Corriere. Inviando su WhatsApp gli audio e le chat che documentano la relazione tra Martina Ceretti e Raoul Bova, Federico Monzino scrive a Fabrizio Corona: "Si fa una cosa fatta bene, per far uscire la Marti al massimo, perché le voglio bene". "Uno scoop della Madonna". Nel primo messaggio inviato a Corona, Monzino si presenta come "un amico di marti ceretti"(nome in minuscolo, ndr).

Martina non è più attiva sui social e non si fa più sentire nemmeno "dall'amico Federico". Prima di sparire da Instagram, però, la ragazza ha condiviso una storia in cui ha sostenuto che Corona le avrebbe somministrato della droga per poi inviarsi da solo le chat e la nota audio. Ma è andata davvero così?

"No - dichiara Monzino -, Fabrizio non mi ha costretto né ingannato. Martina lo ha detto per proteggermi, dato che comunque abbiamo un legame speciale".

"Non siamo proprio amici. Qualcosina in più - ha aggiunto il 26enne -. Non stiamo insieme ufficialmente, ma non siamo nemmeno amici. C’è un legame più profondo. Martina stessa, prima di svanire, ha riconosciuto il nostro rapporto, tanto da cercare di tutelarmi. Mi sentirei sollevato se riuscissi a contattarla, anche solo per sapere come sta. Per supportarla, come ho sempre fatto negli anni. Ne sarei felicissimo. Purtroppo però lei ha disattivato i social e non so quale sia il suo nuovo numero di telefono. Non riesco a mettermi in contatto con lei... Non mi parla più".

"Molti stanno ricostruendo la vicenda in modo sbagliato - ha precisato il rampollo milanese -. Io ho inviato il materiale solo a Corona, mai direttamente o indirettamente a Raoul Bova. Come le chat siano arrivate a Bova non lo so. Posso solo dire che, dopo averle ricevute, Corona ha agito in totale autonomia. Da quel momento, io non ho avuto più alcun controllo su come quei contenuti siano stati gestiti o diffusi".