Gaza, Nanni Moretti contro Netanyahu: "Quanti palestinesi devono ancora morire perché tu sia soddisfatto e la smetta?"
Il regista romano ha pubblicato su Instagram un messaggio rivolto al primo ministro israeliano, in un momento di nuova escalation degli attacchi nella Striscia di Gaza
Nanni Moretti ha pubblicato un post su Instagram in cui attacca il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu per l'uccisione di migliaia di palestinesi civili nella Striscia di Gaza. “Ma quanti palestinesi devono ancora morire perché tu sia soddisfatto e finalmente la smetta?”, si legge a caratteri cubitali nella foto del post, sopra alla faccia di Netanyahu.
Sono sempre più numerosi gli artisti e gli intellettuali che criticano il governo di Israele denunciando le gravi violazioni dei diritti umani nella Striscia di Gaza e il genocidio in corso.
Durante il Festival di Cannes 2025, oltre 900 artisti tra i quali Pedro Almodóvar, Richard Gere, Susan Sarandon, Juliette Binoche, Leïla Slimani e Laurent Lafitte hanno firmato un appello pubblicato su Libération e Variety per denunciare il “silenzio” della comunità internazionale “mentre a Gaza è in corso un genocidio”.
Gaza, Nanni Moretti contro Netanyahu: "Quanti palestinesi devono ancora morire perché tu sia soddisfatto e la smetta?"
Il regista romano, Nanni Moretti, ha scritto in stampatello sulla faccia di Netanyahu un messaggio secco e di ferma accusa nei confronti del primo ministro israeliano. "Ma quanti palestinesi devono ancora morire perché tu sia soddisfatto e finalmente la smetta?".
Il post ha innescato un’ondata di reazioni: migliaia di like, condivisioni, commenti. "Ci voleva la tua voce, in questo silenzio assordante", scrive un utente sottolineando il fatto che si parli troppo poco di ciò che accade a Gaza. "Qui era da fermare il mondo da un anno e mezzo e vi siete svegliati tutti ora", aggiunge un altro.
Proprio in questi giorni, sullo stesso tema è intervenuto anche Moni Ovadia che ha denunciato il silenzio dei media e della comunità internazionale, decidendo di collaborare invece con Il Giornale d'Italia che, come da lui sottolineato, è andato alla ricerca della verità, smascherando anche la bufala dei bambini decapitati nei kibbutz da Hamas, una fake news lanciata dai media sulla base di dichiarazioni false di Israele, che ha anche portata al licenziamento della giornalista, corrispondente di I24 News, che per prima l'aveva lanciata.