Una volta si chiamavano Ferie d’agosto. E divenne iconico il movie di Paolo Virzi’ (David di Donatello nel ‘96 per il miglior film).
Oggi anteprima del sequel atteso da tempo, in cui si ritrovano le due tribù della commedia cult i Molino, intellettuali di sinistra, e i Mazzalupi, sgraziati nouveaux riches in fermento per il matrimonio di Sabry, oggi influencer. "Un bilancio per i personaggi e per me: il tempo che passa, come si invecchia senza diventare maturi e come ci si scopre più fragili”, chiosa il regista che oggi compie 60 anni ( Auguri). Tornano Silvio Orlando, Sabrina Ferilli, Laura Morante, si aggiungono Christian De Sica, Vinicio Marchioni e Emanuela Fanelli. Tutti bravissimi.
"D’estate siamo tutti più simili e al tempo stesso più diversi, perché c’è uno stile specifico anche nello stare in mutande". Commedia agro/dolce dove Paolo Virzì mette in scena illusioni e delusioni di due generazioni a confronto. Trent’anni dopo.
In una sera d’agosto del 1996, nella casa di Ventotene dove il giornalista militante dell'Unità Sandro Molino trascorreva le vacanze, la sua compagna Cecilia gli rivelò di essere incinta. Oggi il figlio Altiero Molino è un ventiseienne imprenditore digitale che vive a New York, torna a Ventotene col marito fotomodello per radunare gli amici di un tempo intorno al padre malandato e regalargli un’ultima vacanza. Non si aspettava di trovare l’isola in fermento per il matrimonio di Sabry Mazzalupi, la ragazzina goffa figlia del bottegaio romano Ruggero è diventata una celebrità del web e le sue nozze sono un evento mondano che attira i media e squallidi emissari del nuovo potere politico. Due tribù di villeggianti, due Italie discordanti che si incontranoi di nuovo a Ferragosto, per una sfida tra modus vivendi e bilanci esistenziali. Si puo’ anche invecchiare senza diventare maturi.
A firmare soggetto e sceneggiatura sono Paolo e Carlo, i due fratelli sono un po’ gli eredi dei Vanzina, ma si fanno portatori di una nuova commedia all’italiana più impegnata, più colta, meno da generone romano casereccio.
Uno strepitoso Silvio Orlando, napoletano, veste i panni dell’intellettuale che rievoca quando settant'anni prima, altri ospiti, tra cui Sandro Pertini salpavano dal porto romano : finiva nell'agosto del 1943 la triste era di Ventotene isola di confino. Un cast da Laura Morante, Sabrina Ferilli a Christian De Sica all’altezza della commedia leggera e profanda allo stesso tempo. Da vedere assolutamente anche per rileggere una bella pagina della Grande Storia. “Spero sia un regalo. Non tutto è perduto”, chiosa finale del regista.
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