07 Settembre 2021
Fonte: Instagram @dario.argento_horrormaster_
Proprio oggi, martedì 7 settembre 2021, il grandissimo Dario Argento compie 81 anni e mentre il maestro dell'horror spegne le candeline e festeggia il suo compleanno, vi raccontiamo 5 curiosità che non tutti sanno sul suo conto. Classe 1940, Dario Argento è un regista, un produttore, uno sceneggiatore, ma anche un critico cinematografico. Impossibile non conoscere i suoi capolavori di paura che hanno spopolato in Italia e nel mondo tra gli anni '70 e gli anni '80 del secolo scorso. La pellicola sua più famosa? Senza dubbio "Profondo rosso", giallo-horror del 1975 con David Hemmings e Daria Nicolodi.
Dario Argento, si sa, è stato il regista che più di tutti ha fatto la storia del genere horror nel nostro Paese e ancora oggi, ad anni di distanza dai suoi maggiori successi, è un artista conosciuto e apprezzato in tutto il mondo per i suoi capolavori di paura. Vediamo allora 5 curiosità sul maestro dell'horror.
Quello tra Dario Argento e il cinema horror è stato un amore a prima vista: basti pensare che il primo incontro tra i due fu nel 1950, quando il produttore aveva appena 10 anni. Si trovava sulle Dolomiti, a Monguelfo, in provincia di Bolzano, con il fratello Claudio, la sorella Floriana ed i nonni. E lì, da solo, vide una versione del 1943 de Il fantasma dell’Opera, diretta da Arthur Lubin e con protagonista Claude Rains. Scoppiò subito la scintilla: "Quella storia - racconta nella sua autobiografia Dario Argento - non mi avrebbe mai più abbandonato. La metamorfosi era completa. Io ero diventato il Fantasma e forse lui era diventato me".
Era il 19 giugno del 1985 quando Dario Argento, mentre stava cenando con la figlia Fiore, ricevette una spiacevole visita da parte di tre finanzieri, che lo arrestarono e lo portarono in una cella di isolamento nel carcere di Regina Coeli. Fortunatamente però il periodo che trascorse in prigione fu breve: appena 48 ore. Con lui, nella stessa cella, si trovavano altre persone.
Come lui stesso ha ricordato più volte, Argento è stato "l'unico ad aver avuto il coraggio di contraddire il maestro Ennio Morricone". Il rapporto con il celeberrimo artista, ha raccontato il regista, "non si concluse felicemente perché la musica che aveva composto per '4 Mosche di velluto grigio' non mi piaceva e così gli chiesi di riscriverla. Fu uno scandalo, perché nessuno osava dire a Morricone che la sua musica non andava bene". Scandalo confermato poi anche dallo stesso Morricone.
Dario Argento non si occupò solo del grande schermo, ma anche di quello piccolo. Nel 1986 infatti era in trattativa con la RAI per curare la regia televisiva del Festival di Sanremo. L'idea del maestro dell'horror era chiara e precisa: voleva creare una kermesse tutta "punk". Scenografia da lasciare a bocca aperta, tecnologie all'ultimo grido e stravaganti look per gli artisti. Le idee di Argento però non piacquero per nulla ai dirigenti dell'emittente televisiva e il progetto non andò mai in porto. Peccato!
Gli amanti dei film di Dario Argento ricordano sicuramente che un elemento che ritorna in tutte le produzioni sono le mani dei killer. Le vediamo in "Profondo Rosso" - sua opera più famosa -, ma anche in altri film. C'è però un'eccezione ed è l'unica: in "Non ho sonno" il re del brivido non le utilizza mai nelle scene degli omicidi. Perchè questa scelta? Purtroppo nessuno, se non il regista stesso, è in grado di rispondere a questa domanda. Ma chissà, forse un giorno svelerà il mistero...
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