13 Novembre 2025
La famiglia Razzaboni
Ventiventi è il ritratto di una cantina audace e visionaria, germogliata nel cuore del distretto vitivinicolo a nord di Modena. Qui, dove l’Emilia-Romagna abbraccia le sue radici, la famiglia Razzaboni ha coniugato impresa e sostenibilità
C’è un momento in cui il sogno smette di essere solo immaginazione e diventa realtà. Ventiventi è questo momento. Non è una semplice cantina del distretto vitivinicolo a nord di Modena, ma una filosofia di vita che vuole coniugare imprenditorialità e amore per il territorio. Il sogno della famiglia Razzaboni si concretizza nel 2020, e non è un caso che il nome della cantina sia proprio Ventiventi. L'anno in cui la cantina raggiunge la piena operatività e l’inizio ufficiale di un’avventura familiare che ha scelto di esprimere la propria identità attraverso il Metodo Classico, il massimo rispetto del territorio e la sua sostenibilità. Un progetto in cui l'uomo e la natura dialogano, senza forzature, con reciproca armonia. Al centro di tutto c’è la famiglia Razzaboni: Vittorio e i suoi figli Riccardo, Andrea e Tommaso.
“Ventiventi per me è affidabilità, qualità e novità”, afferma Riccardo, il primogenito, responsabile commerciale e marketing. Con una formazione in economia e marketing, Riccardo si occupa di posizionare il brand sul mercato e di curare le relazioni con importatori e distributori. “In Ventiventi porto la mia attenzione ai dettagli e la mia passione per il progetto”, racconta, sottolineando come il suo contributo sia fondamentale per presentare al mondo un’azienda che vuole essere percepita come innovativa, affidabile e umana.
Se Riccardo apre le porte ai mercati, Andrea ne custodisce l’anima. “Mi rivedo in Ventiventi per l’innovazione e la costante ricerca di miglioramento”, spiega l’enologo della famiglia, che dopo gli studi a Cesena e una significativa esperienza in Trentino-Alto Adige, ha scelto di tornare a casa e dedicarsi alla produzione. Con energia e creatività, Andrea guida ogni fase produttiva, dalla vendemmia alla vinificazione, fino all'affinamento. “Il nostro obiettivo è creare una nuova espressione del vino emiliano, non riducendo la reputazione dei vitigni locali a un semplice rapporto qualità/prezzo, ma valorizzandoli con eleganza e pulizia”, precisa. Tommaso, il più giovane dei tre, rappresenta il futuro di Ventiventi e l’apertura alla sperimentazione. “Sono impaziente e curioso, ma ho voglia di mettermi in gioco”, racconta. “Mi incuriosisce sperimentare con mio fratello Andrea in un mondo di tradizione come quello del Lambrusco”, aggiunge con entusiasmo. Ancora in formazione come enologo, Tommaso porta in azienda freschezza e ambizione, spingendo il progetto verso nuove prospettive. La sua passione per il vino nasce dal desiderio di reinterpretare i vitigni autoctoni con un tocco personale, portando il Sorbara, il Salamino e il Pignoletto a esprimere tutto il loro potenziale, non solo in chiave tradizionale, ma anche in versioni moderne e distintive.
Tre fratelli, tre visioni che si intrecciano in un unico progetto. Ventiventi non è solo un'impresa familiare, ma la testimonianza di come il legame tra le persone e la terra possa generare un'identità forte e autentica. Insieme, i tre fratelli Razzaboni non si limitano a produrre vino, ma costruiscono ogni giorno il racconto di un territorio, con il coraggio di innovare e la saggezza di chi sa custodire il valore delle proprie radici. Il viaggio di Ventiventi è solo all’inizio. Tutto ha inizio nel 2014 con l'acquisizione dei terreni. Con il primo impianto nel 2016, le radici non sono solo quelle delle viti, ma quelle di una famiglia pronta a prendersi cura di ogni filare, di ogni tralcio, consapevole che la pazienza è il primo ingrediente del successo. La prima vendemmia del 2018 rappresenta il frutto di anni di attesa e lavoro, ma è solo l'inizio. La svolta arriva nel 2020, l'anno che non a caso dà il nome alla cantina. Con la commercializzazione ufficiale dei primi vini, Ventiventi fa il suo ingresso sul mercato e inizia a farsi strada in un settore in continua evoluzione. La scelta del Metodo Classico, l’impegno verso la sostenibilità e l’attenzione maniacale alla qualità si rivelano la chiave per distinguersi. L’approccio basato sulla valorizzazione dei vitigni locali, come il Lambrusco di Sorbara, il Lambrusco Salamino, il Pignoletto e l’Ancellotta, si affianca alla scelta di coltivare varietà internazionali come il Pinot Bianco e lo Chardonnay, arricchendo il progetto con uno sguardo aperto e inclusivo. Se il 2020 è l’anno della nascita commerciale, il 2023 è l’anno del primo export in Cina. L'apertura ai mercati europei nel 2024 segna un’ulteriore espansione, spostando il baricentro dell’azienda verso un panorama internazionale sempre più ampio. L’Olanda e l'Inghilterra sono le prime porte che si aprono, ma non le uniche: Ventiventi punta anche ai mercati emergenti dell'Europa dell'Est e alla Croazia, esplorando nuove rotte commerciali con l'obiettivo di testare il potenziale internazionale dei propri prodotti. Il 2025 rappresenta una nuova fase di crescita. L’obiettivo è rafforzare la presenza sul mercato italiano, e raccontare l'unicità della sua terra e il valore di una produzione che punta all'eccellenza. L’ingresso nella Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti (FIVI) ha già segnato un importante passo in questa direzione. Il futuro è una linea aperta, ma Ventiventi ha ben chiaro il sentiero da percorrere. Da un lato, c’è la volontà di aumentare la produzione, proseguendo la crescita iniziata con le 35.000 bottiglie del 2020 e arrivate oggi a oltre 66.000 bottiglie tra Metodo Classico, Charmat e vini fermi. L’approccio produttivo si distingue anche per scelte tecniche e produttive di grande valore, come la bassa resa in pressatura (45%) e l’utilizzo del mosto fresco dell’annata per la seconda fermentazione. Il sogno della famiglia Razzaboni non è solo quello di produrre vini d’eccellenza, ma di portare il nome di Ventiventi fuori dai confini locali, in Italia e nel mondo, e di essere riconosciuti come un simbolo di autenticità e qualità. La visione non si esaurisce con l’export o la crescita delle bottiglie prodotte, ma abbraccia l’idea di raccontare il vino emiliano in una chiave inedita: elegante, contemporanea e inclusiva. Non c’è fretta, non c’è ansia di accelerare il percorso: come insegna il Metodo Classico, il tempo è un alleato prezioso. E come ogni grande vino, anche il futuro di Ventiventi saprà maturare nel tempo, affinando la propria identità e conquistando traguardi sempre più ambiziosi. Ventiventi ha scelto il Metodo Classico, il "padre dei metodi", per costruire la propria identità. Questo processo, nato in Francia e reso celebre dallo Champagne, consiste nella rifermentazione in bottiglia e nell’affinamento prolungato sui lieviti. Il Metodo Classico rappresenta una sfida e un'opportunità. La resa da uva a mosto, volutamente contenuta al 45%, è una scelta precisa per garantire un prodotto di alta qualità, permettendo di limitare le chiarifiche in vinificazione e preservando la freschezza e acidità delle uve. Dopo la raccolta, l’uvaviene trasferita direttamente alla pressa, dove avviene un’ulteriore selezione. La vendemmia è condotta con una macchina innovativa chiamata Select Process, che integra una mini-diraspatrice con fori piccoli, selezionando accuratamente i singoli acini e preservando l’integrità del frutto. Questo processo consente di ridurre gli interventi manuali e lo stress per le viti, garantendo una materia prima impeccabile.
Il 90% del processo produttivo avviene in acciaio, sfruttando tecnologie avanzate per garantire temperatura costante e per ottimizzare la movimentazione e il battonage continuo. Durante i 7-8 mesi di affinamento delle basi, i lieviti vengono mantenuti in sospensione, contribuendo a costruire struttura e complessità nei vini. Per la seconda fermentazione, non viene utilizzato mosto concentrato, ma un mosto fresco dell’annata, conservato a 0°C da settembre a primavera. Questa pratica preserva l’identità e le caratteristiche uniche di ogni vendemmia, riducendo l’uso di solforosa e rafforzando il legame tra il vino e il territorio di origine. Dall’avvio di questo progetto, la produzione è cresciuta costantemente, passando da 20.000 bottiglie a 66.000 nel 2023, a cui si aggiungono 9.000 bottiglie con il Metodo Charmat e circa 5.000 di vini fermi. Negli ultimi anni, la cantina ha investito in una nuova linea per la sboccatura e in una macchina per il riempimento, rendendo Ventiventi autosufficiente anche nelle fasi di tiraggio e imbottigliamento. L'ampliamento degli spazi produttivi ha previsto la creazione di nuove celle e una zona dedicata ai tonneaux, utilizzati per la preparazione del vino da liqueur e, in prospettiva, per affinare parte delle riserve. Ventiventi ha scelto di essere "green" fin dal primo giorno, non per seguire una tendenza, ma per affermare una visione profonda e coerente. La certificazione biologica, sia in vigna che in cantina, non è un semplice riconoscimento formale, ma un simbolo di responsabilità e rispetto verso la terra, le persone e il futuro. Ogni decisione, ogni gesto, ogni processo è guidato dall'impegno quotidiano di ridurre l'impatto ambientale, promuovendo un equilibrio autentico tra uomo e natura.
La sostenibilità di Ventiventi si fonda su tre pilastri essenziali: agricoltura biologica, energia rinnovabile e innovazione tecnologica. Fin dal primo impianto, Ventiventi ha scelto di abbracciare l'agricoltura biologica, rinunciando a sostanze chimiche di sintesi e preferendo metodi di coltivazione naturali. Ogni vite cresce rispettando i cicli della natura, protetta con cure attente e pratiche agronomiche che salvaguardano la biodiversità e il benessere del suolo.
Non meno importante è il traguardo raggiunto in termini di energia rinnovabile. Dal 2019, l'azienda ha progressivamente potenziato il proprio impianto fotovoltaico, passando da una capacità iniziale di 29 kW a quasi 100 kW. L'obiettivo a lungo termine è l'autosufficienza energetica, un traguardo che la cantina intende raggiungere nel prossimo futuro, riducendo l'impatto ambientale e le emissioni di CO₂.
A completare questa visione di sostenibilità, c’è un’innovazione che non si vede, ma che fa la differenza a ogni goccia: il sistema di irrigazione di precisione, frutto della collaborazione con Irritec. Questa tecnologia consente di distribuire l'acqua in modo mirato e calibrato, riducendo gli sprechi e limitando l’impiego di sostanze nutritive. L'acqua non è mai troppa, mai troppo poca: è esattamente quella che serve, nel momento in cui serve. Simbolo tangibile di quella cura puntuale e minuziosa che contraddistingue Ventiventi, questo sistema contribuisce a mantenere in equilibrio le risorse naturali.
Bollicine, freschezza e autenticità. Sono questi i tratti distintivi dei vini di Ventiventi. Non si tratta solo di produrre bottiglie, ma di dare vita a un racconto fatto di passione, visione e rispetto per il territorio. Ogni etichetta ha la sua voce, il suo ritmo, la sua personalità. Freschezza, sapidità e basse gradazioni alcoliche sono il filo conduttore che attraversa tutte le referenze della cantina. Perché? Perché le bollicine modenesi devono essere così: conviviali, autentiche e capaci di parlare a chiunque le assaggi. “Non sempre la parola 'semplice' è una critica. Semplice può voler dire immediato, diretto, irresistibile.” Questa è la irresistibile.” Questa è la filosofia che guida ogni scelta produttiva, il pensiero che ispira la famiglia Razzaboni. Ogni vino di Ventiventi la incarna, a partire dai tre grandi protagonisti del Metodo Classico: il Blanc de Blancs, il Rouge de Noirs e il Ventiventi Rosé. Ma non sono soli. Accanto a loro prendono forma altre espressioni d’eccellenza, come il Selvaggio Ancestrale, il Charmat La Vie e il Pas Dosé, ciascuno con una storia unica da raccontare e un sorso capace di sorprendere.
BLANC DE BLANCS - 100% PignolettoMetodo Classico
Il Pignoletto, vitigno sincero e diretto, è il protagonista di questo Metodo Classico. Qui, il concetto di “succoso” trova la sua espressione più autentica. Dopo 26 mesi sui lieviti (e presto 36!), il Blanc de Blancs regala profumi complessi: frutta bianca matura e delicate note di panificazione si intrecciano armoniosamente. Al palato è cremoso, persistente, con una sfumatura mandorlata sul finale. E no, non è un errore. Quella nota mandorlata è il segno distintivo del Pignoletto, un’impronta di autenticità.
ROUGE DE NOIRS - 100% Lambrusco Salamino di Santa Croce Metodo Classico
“Una bollicina che fa sorridere. E quando una bollicina fa sorridere, hai già vinto.” Il Rouge de Noirs è esattamente questo: un sorriso in un calice. Il suo colore rosso rubino è un’esplosione di vitalità. Al naso, ciliegia, frutti di bosco e un tocco di sottobosco. Al palato, la magia: morbidezza all’ingresso, chiusura netta e secca. Il Rouge de Noirs è la rivincita del Salamino di Santa Croce, un vitigno spesso sottovalutato, ma che qui trova attraverso la vinificazione con il metodo classico il suo riscatto. Dosaggio? 1 g/l, secco, essenziale, sincero.
VENTIVENTI ROSÉ - 100% Lambrusco di Sorbara Metodo Classico
“Se c’è un vino che ci rappresenta, è lui.” Ventiventi Rosé è il manifesto dello stile della cantina. Fresco, versatile, gastronomico. 2 g/l di residuo zuccherino bastano a creare un gioco di acidità e sapidità che non stanca mai. Si apre con profumi di fiori freschi e un tocco di spuma cremosa. La sua versatilità è la carta vincente: da protagonista in una cena gourmet a compagno di un semplice aperitivo.
HAPPY SELVAGGIO - Sorbara Ancestrale
“Selvaggio e simpatico.” Lo dice chi lo ha creato e non serve aggiungere molto altro. Il nome già racconta tutto: Happy Selvaggio è il lato divertente del vino. Frutto di un approccio ancestrale, è un sorso di libertà. Il suo rosso rubino brillante e i profumi di frutti di bosco e fragoline di bosco ti catturano subito. E poi c’è il gioco della scelta: shakerare la bottiglia per mescolare i lieviti o lasciarla limpida? Zero zuccheri, zero compromessi.
LA VIE - 100% Lambrusco di Sorbara Charmat (MODENA DOC)
La vie est belle. E anche questo vino lo è. Più morbido e cremoso, rispetto ai suoi fratelli, è il perfetto esempio di come un Charmat possa essere elegante. Frutti rossi, note floreali e una freschezza che invita a bere. Con una gradazione alcolica di 10,5% Vol, è un vino da "tutti i giorni", ma non lasciarti ingannare: anche di fronte ai tortellini, La Vie dà spettacolo.
VENTIVENTI BRUT - 85% Chardonnay + 15% Lambrusco di Sorbara Metodo Classico filosofia che guida ogni scelta produttiva, il pensiero che ispira la famiglia Razzaboni. Ogni vino di Ventiventi la incarna, a partire dai tre grandi protagonisti del Metodo Classico: il Blanc de Blancs, il Rouge de Noirs e il Ventiventi Rosé. Ma non sono soli. Accanto a loro prendono forma altre espressioni d’eccellenza, come il Selvaggio Ancestrale, il Charmat La Vie e il Pas Dosé, ciascuno con una storia unica da raccontare e un sorso capace di sorprendere.
BLANC DE BLANCS - 100% PignolettoMetodo Classico
Il Pignoletto, vitigno sincero e diretto, è il protagonista di questo Metodo Classico. Qui, il concetto di “succoso” trova la sua espressione più autentica. Dopo 26 mesi sui lieviti (e presto 36!), il Blanc de Blancs regala profumi complessi: frutta bianca matura e delicate note di panificazione si intrecciano armoniosamente. Al palato è cremoso, persistente, con una sfumatura mandorlata sul finale. E no, non è un errore. Quella nota mandorlata è il segno distintivo del Pignoletto, un’impronta di autenticità.
ROUGE DE NOIRS - 100% Lambrusco Salamino di Santa Croce Metodo Classico
“Una bollicina che fa sorridere. E quando una bollicina fa sorridere, hai già vinto.” Il Rouge de Noirs è esattamente questo: un sorriso in un calice. Il suo colore rosso rubino è un’esplosione di vitalità. Al naso, ciliegia, frutti di bosco e un tocco di sottobosco. Al palato, la magia: morbidezza all’ingresso, chiusura netta e secca. Il Rouge de Noirs è la rivincita del Salamino di Santa Croce, un vitigno spesso sottovalutato, ma che qui trova attraverso la vinificazione con il metodo classico il suo riscatto. Dosaggio? 1 g/l, secco, essenziale, sincero.
VENTIVENTI ROSÉ - 100% Lambrusco di Sorbara Metodo Classico
“Se c’è un vino che ci rappresenta, è lui.” Ventiventi Rosé è il manifesto dello stile della cantina. Fresco, versatile, gastronomico. 2 g/l di residuo zuccherino bastano a creare un gioco di acidità e sapidità che non stanca mai. Si apre con profumi di fiori freschi e un tocco di spuma cremosa. La sua versatilità è la carta vincente: da protagonista in una cena gourmet a compagno di un semplice aperitivo.
HAPPY SELVAGGIO - Sorbara Ancestrale
“Selvaggio e simpatico.” Lo dice chi lo ha creato e non serve aggiungere molto altro. Il nome già racconta tutto: Happy Selvaggio è il lato divertente del vino. Frutto di un approccio ancestrale, è un sorso di libertà. Il suo rosso rubino brillante e i profumi di frutti di bosco e fragoline di bosco ti catturano subito. E poi c’è il gioco della scelta: shakerare la bottiglia per mescolare i lieviti o lasciarla limpida? Zero zuccheri, zero compromessi.
LA VIE - 100% Lambrusco di Sorbara Charmat (MODENA DOC)
La vie est belle. E anche questo vino lo è. Più morbido e cremoso, rispetto ai suoi fratelli, è il perfetto esempio di come un Charmat possa essere elegante. Frutti rossi, note floreali e una freschezza che invita a bere. Con una gradazione alcolica di 10,5% Vol, è un vino da "tutti i giorni", ma non lasciarti ingannare: anche di fronte ai tortellini, La Vie dà spettacolo.
VENTIVENTI BRUT - 85% Chardonnay + 15% Lambrusco di Sorbara Metodo Classico
Qui si gioca con le regole. L'eleganza dello Chardonnay si unisce alla vivacità del Sorbara. Il risultato? Un Metodo Classico che fonde due mondi in un solo calice. Al naso prevale lo Chardonnay con note di frutta a polpa bianca e fiori freschi, ma poi il Sorbara irrompe con la sua freschezza e sapidità. Finale cremoso e persistente. Il dosaggio è di 4 g/l, ma non lasciarti ingannare dai numeri: la sua bevibilità è infinita.
PAS DOSÉ - 65% Pinot Bianco, 20% Chardonnay, 15% Sorbara Metodo Classico
"Il Pinot Bianco è una ballerina." Così Andrea Razzaboni descrive questo vino, e non possiamo che essere d'accordo. Zero zuccheri, zero concessioni: è un Pas Dosé in tutto e per tutto. Al palato, cremosità ed eleganza si fondono, grazie alla delicatezza del Pinot Bianco e alla struttura dello Chardonnay. Ma è il Sorbara che dà il tocco finale con una sferzata di freschezza e sapidità.
LA GAMMA RICANTO: IL GIOCO DEI TRE FRATELLI
I tre fratelli Razzaboni si sono concessi una piccola libertà: una gamma di vini fermi, prodotta in una terra di bollicine, per il gusto di divertirsi e sperimentare. Il nome “Ricanto” è un gioco di parole che richiama le iniziali dei loro nomi: Riccardo, Andrea e Tommaso.
RICANTO ROSATO
Il primo Ricanto, il "capostipite", 100% Lambrusco di Sorbara vinificato in rosa. Un vino nato per stupire. Al naso si intrecciano note floreali e una leggera sfumatura di legno. Al palato? Acidità, sapidità e persistenza, con un accenno quasi agrodolce che rende la bevuta indimenticabile.
RICANTO BIANCO
Se c'è un vino del cuore, è lui. Un Traminer aromatico “medollese”. Profumi di rosa, miele e un sorso di pura eleganza. Solo 3.000 bottiglie l’anno, per una produzione esclusiva e autentica.
RICANTO ROSSO
100% Ancellotta. Sì, hai capito bene. La Ancellotta, spesso usata per dare colore ai vini, qui diventa protagonista. In questo vino esprime tutto il suo potenziale, con note di frutti neri e polifenoli ben equilibrati. La scelta di farlo affinare in tonneaux per il 20% regala complessità e profondità al sorso
Ventiventi apre le sue porte con un approccio che va oltre la semplice degustazione, trasformando ogni visita in un viaggio conoscitivo.
L'esperienza proposta da Ventiventi è un racconto a tappe che parte dai filari e arriva fino al calice. L'ospite è guidato in un percorso che tocca con mano le scelte produttive, il lavoro in vigna, l'adozione di tecnologie innovative e la filosofia di sostenibilità che permea ogni fase della produzione. L'itinerario si snoda tra vigneti condotti con agricoltura biologica certificata e spazi dedicati alla lavorazione delle uve, per comprendere cosa significa controllare l'intera filiera produttiva. Ma non è solo una visita tecnica. L'accoglienza è anche incontro, condivisione e narrazione, un momento in cui il vino diventa un ponte tra la famiglia e i visitatori. Chi visita Ventiventi non assiste solo a una degustazione: ascolta le voci di chi il vino lo vive ogni giorno. “Non vogliamo solo mostrare la cantina, vogliamo raccontare chi siamo”, spiegano i fratelli Razzaboni. Passeggiando tra i filari, scoprendo i segreti della cantina e dialogando con chi lavora ogni giorno tra viti e vasche d'acciaio, il visitatore percepisce l'essenza più autentica del progetto Ventiventi.
Al centro dell’accoglienza, c’è la degustazione, il momento in cui ogni racconto diventa assaggio. I vini non si bevono soltanto: si interpretano, si ascoltano e si comprendono. Dal Blanc de Blancs al Rouge de Noirs, dal Rosé alle etichette ancestrali, ogni bottiglia si inserisce in una narrazione più ampia, quella di un progetto familiare che ha scelto il Metodo Classico e il controllo totale della filiera come segno distintivo. L'approccio non è formale, ma neanche improvvisato: è una narrazione autentica e spontanea, che punta a far vivere l'esperienza del vino come un racconto condiviso.
L’obiettivo è chiaro: far percepire il valore della cura e della sostenibilità, trasmettendo la consapevolezza che ogni etichetta è il risultato di un equilibrio complesso tra natura, tecnica e tempo. L'attenzione riservata ai visitatori è la stessa dedicata alla vigna e al vino. Un'accoglienza che non è solo turismo enogastronomico, ma anche occasione di confronto con appassionati, giornalisti e operatori di settore. Ventiventi ha scelto di fare dell’enoturismo un punto cardine della propria strategia, consapevole che raccontare la propria storia in modo diretto e trasparente sia il modo migliore per consolidare la propria identità e rafforzare il posizionamento sul mercato.
Un'accoglienza giovane, dinamica e aperta al futuro, che segue il ritmo del territorio ma guarda oltre i confini locali. Ventiventi non vuole essere solo una tappa, ma un’esperienza che resta impressa e che trasforma ogni visita in un racconto da portare con sé. Dal novembre 2023, Ventiventi entra a far parte della FIVI - Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti, una scelta che rafforza l’identità dell'azienda e ne certifica l'approccio autentico e trasparente. Far parte della FIVI significa aderire a una visione produttiva in cui il vignaiolo coltiva le proprie vigne, produce il proprio vino e ne cura la vendita in prima persona. Un modello di filiera corta e controllata che garantisce qualità, coerenza e totale tracciabilità.
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