05 Marzo 2021
Cibo (fonte foto Pixabay)
Sale al 17% la quantità di cibo disponibile al consumo che ogni anno nel mondo viene sprecato. Un dato allarmante che riguarda tutti i Paesi, al di là della loro ricchezza. Più passa il tempo e più lo spreco alimentare diventa un problema, sia per noi che per il nostro pianeta.
Sono oltre 931 i milioni di tonnellate di cibo che nel 2019 sono stati sprecati, finendo ben presto nei rifiuti di famiglie, rivenditori, ristoranti e altri servizi alimentari, per un peso equivalente a quello di 23 milioni di camion da 40 tonnellate a pieno carico.
A lanciare l'allarme è la nuova ricerca condotta delle Nazioni Unite per sostenere la lotta contro lo spreco alimentare. Uno degli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile è ridurre drasticamente i rifiuti entro il 2030. Obiettivo che però oggi sembra allontanarsi sempre di più.
I dati sullo spreco alimentare riportati dal Food Waste Index Report 2021 del Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente (Unep) e dall'organizzazione Wrap parlano chiaro. A buttare cibo per la maggior parte sono le famiglie che scartano l'11% di alimenti, mentre servizi e punti vendita al dettaglio ne sprecano rispettivamente il 5% e il 2%.
Ogni anno si stima che, a livello globale, finiscano nella spazzatura circa 121 kg di cibo a testa l'anno, con 74 kg a livello familiare. Uno spreco che incide non poco sui fattori ambientali, sociali e economici. L'Onu infatti afferma che ridurlo potrebbe portare "a una netta diminuzione delle emissioni di gas serra, a rallentare la distruzione della natura attraverso la conversione dei terreni e infine all'aumento della disponibilità di cibo e quindi ridurre la fame".
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