27 Agosto 2025
Vedere il fiocco rosa o blu posato sulla porta della casa di una famiglia, una volta era qualcosa che portava una grande gioia perché significava che una nuova vita era venuta a questo mondo.
Il fiocco però non ha più quei colori di un tempo.
Non è più rosa o blu, ma oggi si è colorato di nero, segno che quella giovanissima vita è stata spezzata.
Si legge sempre più spesso nei quotidiani, soprattutto quelli locali, di inspiegabili morti di infanti nelle culle che muoiono nel sonno senza una ragione precisa, come accaduto ad Ancarano, in Abruzzo, dove una bambina di 6 mesi è morta nella culla di un asilo nido, oppure di casi di attacchi cardiaci come successo ad un bimbo di 1 anno a Vasto, che alcuni indecenti organi di stampa hanno associato ad un biscotto.
I casi di morti di infanti negli ultimi mesi stanno aumentando in maniera preoccupante.
Si sta assistendo ad un aumento esponenziale della mortalità infantile, senza che si sia diffusa ufficialmente una qualche nuova patologia che colpisca gli infanti, oppure senza che sussistano le precarie condizioni igieniche di un tempo che causavano una elevata mortalità infantile.
I bambini sono tutto.
Sono il futuro di un Paese, ma a nessuno dei vari medici, almeno quelli più in vista, della cosiddetta “comunità scientifica” sembra importare granché di tale crisi.
Forse perché parlare di questo argomento significa addentrarsi in un terreno dove da lungo tempo molti medici non mettono piede, ovvero quello che mette al primo la salute del paziente, e non quella delle case farmaceutiche che vendono i loro prodotti, non di rado forieri di gravi malattie e di morte per chi li assume.
La genesi della farsa pandemica e della sua “soluzione”: il vaccino
Negli Stati Uniti, è stato proprio di recente esaminato un caso che porta sul banco degli imputati un colpevole che molti medici e le loro associazioni non vogliono assolutamente chiamare in causa, come il vaccino Covid, descritto da costoro come la “panacea” per prevenire il cosiddetto contagio del virus Sars-Cov-2, che, ad oggi, si ricorda non è ancora stato isolato.
4 anni orsono gli italiani, gli europei, e molti altri cittadini di altri Paesi del mondo sono stati sottoposti ad un vero e proprio esperimento di massa.
Venne ingenerata una falsa crisi pandemica attraverso la falsificazione di molti decessi avvenuti per altre malattie e attributi al Covid, mentre in altri casi, pazienti ricoverati negli ospedali sono stati sottoposti a delle letali “terapie” a base di farmaci utilizzati per eseguire l’eutanasia, quale il famigerato Midazolam, assieme ai ventilatori che in diversi casi hanno finito per bruciare i polmoni dei malcapitati pazienti che finivano nelle mani dei moderni Mengele presenti nei vari ospedali italiani.
Una volta costruito l’inganno, la grande menzogna che una qualche misteriosa letale patologia era nell’aria, si è entrati nella seconda parte di quella che è stata correttamente definita come “operazione terroristica del coronavirus”, nella quale si è detto alle masse che la “soluzione” per proteggersi dal “male” era quella di sottoporsi alla somministrazione del vaccino Covid, senza che l’opinione pubblica avesse la minima prova che questo fosse sicuro e già sperimentato almeno nel corso di 4 o 5 anni, il tempo minimo in generale prima che un vaccino venga approvato.
Sono saltati tutti i protocolli del caso.
Le più banali norme di sicurezza dei farmaci sono state clamorosamente ignorate fino ad obbligare molti italiani a ricevere tale siero sperimentale, e fino, ancor più vergognosamente, a raccomandarlo alle donne incinte, alle quali un tempo non si davano nemmeno gli alcolici, figurarsi farmaci dei quali non si conoscevano minimamente gli effetti.
Si assiste oggi ai drammatici risultati di questa vasta campagna vaccinale.
Il caso del bambino di 3 anni morto e “contagiato” dalla madre vaccinata
Neonati, o bambini di non più di 3 anni di età che muoiono improvvisamente senza una ragione e oggi il citato caso di un neonato americano studiato dal neurologo americano Kevin McCairn, conferma che il siero è da considerarsi responsabile.
La mamma del bambino ha ricevuto il vaccino Pfizer, e alla somministrazione della seconda dose, il bambino è nato prematuro intorno all’ottavo mese di gravidanza, una circostanza, quella delle nascite premature, sempre più frequente nei casi delle mamme vaccinate.
Il calvario del bambino è iniziato nel momento stesso in cui è uscito dall’utero.
Il suo sistema immunitario era già indebolito nei suoi primi mesi di vita, e le sue fragili difese nulla hanno potuto contro lo sviluppo di una serie di patologie, che hanno richiesto l’asportazione delle tonsille del piccolo, tormentato tra l’altro da diverse infezioni alle orecchie.
Al terzo anno di età, si verifica purtroppo il peggio, quando il bambino perde la vita.
Le analisi del suo sangue hanno fatto emergere però qualcosa che non avrebbe dovuto esserci.
Nel sangue del bambino, sono state trovate delle strutture fibrose amiloidali, ovvero degli aggregati di proteine, che in teoria non avrebbero mai dovuto essere lì e che sono la causa del prematuro decesso del bambino.
Secondo il dottor McCairn, il legame tra il vaccino Covid e la presenza di quegli aggregati è più che solido perché diverse ricerche scientifiche a partire da quella condotta da Kelsey Swingle, bioingegnere dell’università della Pennsylvania, hanno dimostrato come il contenuto del siero Covid, teoricamente l’mRNA messaggero nel caso di Pfizer e Moderna, arrivi direttamente dentro il feto, a differenza di quanto asserivano altri personaggi della “comunità scientifica”.
Sulla carta, il vaccino mRNA ha il compito di produrre la proteina Spike, che dovrebbe a sua volta favorire l’immunità al contagio del Sars-Cov2, nonostante, come ricordato in precedenza, il patogeno in questione a distanza di 5 anni non risulti ancora isolato.
Secondo diversi ricercatori, tra i quali Sofie Nyström, biologa dell’università svedese di Linköping, la proteina Spike è in grado di produrre tali strutture fibrose che sono responsabili di varie infiammazioni e patologie neurodegenerative, non di rado letali.
I corpi fibrosi bianchi sono gli stessi rinvenuti dall’imbalsamatore Hirschmann?
Ad un’attenta osservazione, le strutture fibrose trovate nel sangue del bambino, sembrano assomigliare molto a quegli strani corpi fibrosi bianchi che l’imbalsamatore americano Richard Hirschman ha trovato nei corpi delle persone da lui trattate dal 2021 in poi.
Si tratta di un fenomeno senza precedenti.
Hirschman ha mostrato diversi video nei quali fa vedere come nei cadaveri ci siano questi corpi fibrosi bianchi che appaiono molto resistenti e duri, ben differenti dai normali trombi.
Gli aggregati fibrosi sono stati analizzati da Mike Adams che sul suo sito ha pubblicato i risultati.
Si tratta di aggregati che contengono stagno, alluminio e sodio, e quindi nulla a che vedere con gli elementi di natura biologica che dovrebbe produrre la proteina Spike.
Adams è stato molto chiaro quando è stato intervistato nel corso del programma del giornalista Dean Ryan.
Sono dei corpi fibrosi che hanno molto a che vedere con i circuiti elettronici a causa della loro elevata capacità di conduzione elettrica.
Il grafene la causa dei corpi fibrosi bianchi?
Se si legge tale descrizione, non si pensa quindi alla proteina Spike, ma piuttosto al grafene che possiede proprio le caratteristiche indicate e che è stato trovato nei vaccini Covid dal biologo spagnolo Pablo Campra, assieme ad altri scienziati che sono giunti alle stesse conclusioni dello scienziato iberico.
Nel suo studio, Campra indica i numeri dei lotti analizzati delle varie case farmaceutiche, tra le quali ci sono Pfizer, Moderna e Astrazeneca, e le conclusioni mostrate dal biologo dell’università dell’Almeria sono alquanto inequivocabili.
Nei sieri non c’è nulla di biologico.
Non c’è traccia di mRNA né tantomeno del fantomatico adenovirus di scimpanzé che dovrebbe essere presente in Astrazeneca.
Sono tutti composti complessi a base di grafene assieme a degli invisibili dispositivi elettronici, i famigerati nanobot, mostrati con orgoglio nel 2013 da uno dei loro “padri”, lo scienziato israeliano Ido Bachelet, che dopo la sua prolusione venne subito chiamato dalla Pfizer nel 2014.
La collaborazione tra Bachelet e il colosso farmaceutico americano presieduta da Albert Bourla, ebreo americano anch’egli con passaporto israeliano, meriterebbe maggiore studio e approfondimento.
Essa è probabilmente la chiave per comprendere appieno lo sviluppo e la ricerca fatta per arrivare a questo tipo di vaccino, che ha richiesto anni e anni di lavoro, ben prima che facesse la sua comparsa qualsiasi “pandemia”.
Non c’è dubbio comunque che il grafene sia un materiale molto speciale, e i vari ambienti della comunità scientifica e delle istituzioni europee avevano già iniziato ad investire pesantemente su di esso nel 2013, quando l’Unione europea diede vita al progetto Graphene Flagship.
In Graphene Flagship si possono trovare ben 126 partner, tra importanti istituzioni universitarie come l’università di Cambridge e La Sapienza, soltanto per citarne alcune, e colossi informatici come la Hewlett Packard.
Sul tavolo è stato messo un 1 miliardo di euro dei fondi dell’Unione europea, ovvero degli Stati membri, pur di arrivare a sviluppare le varie applicazioni del “materiale delle meraviglie”, anche se si è visto che le idee che i vari signori delle case farmaceutiche sugli utilizzi di tale materiale non erano certo per migliorare la salute delle persone.
Il grafene serviva a ben altro.
Si è rivelato “ideale” per il tipo di composto sintetico al quale stavano lavorando la Pfizer e le altre case farmaceutiche perché le sue caratteristiche lo rendevano perfetto per interagire con i dispositivi elettronici trovati nei vaccini.
Se quindi nei vaccini ad oggi non è stato trovato nulla di biologico, ma tutto di sintetico, si rafforza la possibilità che quel corpo fibroso trovato nel sangue del bambino di 3 anni morto precocemente, possa avere gli stessi materiali trovati da Adams.
A creare queste strutture sintetiche nei corpi dei vaccinati sarebbe con ogni probabilità il grafene che, nonostante la propaganda di alcune istituzioni sulle sue “magiche” doti, è di una pericolosità estrema per il corpo umano .
Si possono vedere al riguardo, ad esempio, gli studi condotti dal gruppo di scienziati polacchi guidati dalla patologa polacca Ilona Dudek.
Una volta entrato nell’organismo, il grafene provoca gravi infiammazioni e causa le cosiddette tempeste di citochine, con effetti spesso letali.
Il grafene è anche responsabile di numerose trombosi, e su questo si può vedere il lavoro pubblicato da alcuni scienziati italiani dell’Università Cattolica nel 2018.
I dubbi non sussistono.
Si tratta di un materiale che è estremamente pericoloso per il corpo umano, e chi lo ha messo nei sieri sapeva benissimo cosa stava facendo perché lo scopo di questa somministrazione di massa era ben lungi dall’immunizzare alcunché.
Si sono semplicemente costrette molte persone a ricevere questo siero perché il vaccino è stato concepito certamente per eseguire una consistente riduzione della popolazione mondiale, sulle linee della filosofia neomaltusiana del club di Roma, e al contempo trasformare i vaccinati in delle “antenne” mobili collegati alla cosiddetta internet delle cose.
Attraverso i nanobot presenti nei vaccinati, si apre seriamente la porta a delle modifiche del comportamento di questi soggetti, e questo spiega perché tra i vaccinati si riscontri un elevatissimo numero di disturbi psichici, come riportano fedelmente le statistiche.
I bambini si sono ritrovati vittime inconsapevoli e innocenti di questo disumano e criminoso progetto.
4 anni orsono, la società italiana di pediatria affermava che il vaccino era indicato per i bambini fragili, senza spiegare perché mai dei bambini già a rischio per altre patologie, dovessero ricevere un siero allora dalle caratteristiche ignote, esponendoli a rischi ancora maggiori per la loro salute.
Se si leggono le statistiche pubblicate dal Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie degli Stati Uniti, il CDC, si possono vedere con mano gli effetti della campagna vaccinale per i bambini.
Dal 2021 in poi, la mortalità infantile negli Stati Uniti è aumentata del 77%.
Sono percentuali spaventose e totalmente ingiustificate senza prendere in considerazione un fatto incontrovertibile, ovvero che tale esplosione di morti è coincisa con la somministrazione dei sieri.
Si vede così sotto gli occhi la orribile strage degli innocenti, ma le autorità, assistite dai soliti mendaci organi di stampa, si danno da fare per insabbiare e per non condurre delle indagini che accerterebbero molto rapidamente le cause di tali morti.
Si dà la colpa piuttosto a improbabili incidenti domestici, come avvenuto, secondo gli organi di per un neonato di Cagliari di 4 mesi, mentre ai genitori di questi bambini raramente viene data voce, perché se parlassero, forse potrebbero dire qualcosa di sgradito alle orecchie di certi apparati.
I bambini intanto non possono più parlare perché qualcuno ha spento le loro vite.
Soltanto la verità forse potrà far parlare quelle voci che non hanno avuto la possibilità di scegliere per la loro vita.
Si aspetta che qualcuno inizi a parlare per i bambini.
di Cesare Sacchetti
Fonte: La Cruna dell'Ago
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