14 Luglio 2025
Vaccino (fonte foto Lapresse)
Nuove ombre sul vaccino Covid, i cui effetti avversi sarebbero correlati all'aumento del 92% dei casi di Hiv in Italia, dal 2020 al 2023: l'ipotesi è che il meccanismo a vettore adenovirale dei sieri Astrazeneca e Johnson&Johnson sia il responsabile del picco dei contagi, secondo il report del Centro Operativo Aids dell'Istituto Superiore di Sanità.
Dopo anni di calo, tornano a crescere in Italia i casi di HIV. Nel 2023 sono state registrate oltre 2.300 nuove diagnosi, con un preoccupante aumento delle forme tardive e una maggiore incidenza tra eterosessuali adulti. Un dato che sta facendo riflettere non solo per le carenze nella prevenzione e nella percezione del rischio, ma anche per il possibile ruolo delle campagne vaccinali Covid nella crescita di infezioni da HIV.
Alcuni studi, censurati o bollati come "allarmistici" dalle autorità, avevano già nel 2021 sollevato l’allerta. Una ricerca pubblicata su The Lancet HIV il 31 marzo 2021, segnalava che i vaccini Covid a vettore adenovirale, come AstraZeneca e Johnson & Johnson, potevano aumentare la suscettibilità all’HIV. Questo perché già in passato, durante studi su vaccini contro altre malattie, l’uso di vettori adenovirali era risultato associato a un incremento del rischio di infezione da HIV tra uomini ad alto rischio.
Inoltre, diversi medici e ricercatori hanno evidenziato che la vaccinazione di massa con farmaci sperimentali potrebbe avere indebolito la risposta immunitaria in alcuni soggetti, rendendoli più vulnerabili non solo al Covid, ma anche ad altri virus, tra cui appunto l’HIV. Uno studio preprint pubblicato su Research Square nel 2022 parlava di "dysregulated immune response" dopo più dosi di vaccino mRNA, con linfociti T e CD4/CD8 alterati.
I dati ufficiali del Centro Operativo Aids (COA) dell’Istituto Superiore di Sanità mostrano un’inversione di tendenza dopo il minimo storico raggiunto durante la pandemia. Nel 2020, infatti, erano stati registrati solo 1.303 nuovi casi di HIV. Nel 2023 i casi sono saliti a 2.349 già segnalati, che diventeranno circa 2.500 considerando le notifiche tardive: un aumento di quasi il 92% rispetto al 2020.
Oggi, le diagnosi tardive superano il 60% e in Italia i numeri tornano a crescere, soprattutto tra adulti over 40 e over 50. I dati ufficiali del Centro Operativo AIDS mostrano che, ogni giorno, 7 persone scoprono di essere sieropositive, e 4 di queste sono già in una fase avanzata della malattia. Una persona su quattro è già in AIDS conclamato al momento della diagnosi. Lombardia, Lazio, Emilia Romagna e Campania restano le regioni con i numeri più alti.
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