10 Giugno 2025
Vaccino Covid, stop Usa alla vaccinazione di massa Kennedy Jr, fonte: imagoeconomica
A inizio giugno, il Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani (HHS), diretto dal Segretario Robert F. Kennedy Jr., ha annunciato “la rimozione della raccomandazione universale per la vaccinazione contro il COVID-19 nei bambini sani e nelle donne in gravidanza”.
La decisione segna la fine dell’approccio emergenziale adottato durante la pandemia e apre la strada a una nuova fase di gestione, basata sul principio della shared clinical decision-making, ovvero una valutazione condivisa tra medico e paziente.
Si tratta della prima mossa significativa del nipote di JFK da quando, a gennaio, ha assunto la guida dell’HHS. Una scelta coerente con la sua lunga battaglia politica contro l’influenza eccessiva dell’industria farmaceutica e a favore di una maggiore trasparenza nella gestione delle politiche sanitarie pubbliche.
Il cambiamento è stato subito recepito e pubblicato dai Centers for Disease Control and Prevention (CDC), che hanno aggiornato le linee guida ufficiali. Tuttavia, la procedura ha suscitato perplessità: l’aggiornamento è infatti avvenuto senza una convocazione formale dell’ACIP (Advisory Committee on Immunization Practices), l’organismo tecnico incaricato di vagliare le prove scientifiche prima di ogni modifica ufficiale alle raccomandazioni.
L’assenza di un voto formale da parte dell’ACIP ha innescato critiche da parte di alcune associazioni mediche, che temono un ulteriore scollamento tra cittadini e istituzioni sanitarie. Ciononostante, la nuova linea è già entrata in vigore. Il CDC ha chiarito che la vaccinazione resta disponibile, ma sarà offerta “caso per caso, in base al rischio individuale e di una decisione condivisa tra medico e paziente”.
Durante i momenti più critici della pandemia, gli enti federali avevano promosso la vaccinazione di massa come strumento cardine per contenere il contagio e proteggere le fasce più deboli della popolazione. Ora, il nuovo indirizzo rappresenta un deciso cambio di paradigma, salutato positivamente da diverse componenti del mondo medico che vedono in questo passaggio il ritorno a un clima di maggiore autonomia clinica.
L’ACIP dovrebbe comunque riunirsi tra il 25 e il 27 giugno per affrontare formalmente il tema.
Sul fronte economico, nessuno scossone evidente per Big Pharma. Le principali aziende coinvolte nella produzione di vaccini anti-COVID – Pfizer, Moderna e Johnson & Johnson – non hanno subito contraccolpi immediati in borsa. Le flessioni più marcate erano già arrivate a novembre 2024, dopo la nomina di Kennedy, quando il settore aveva scontato l’attesa di un cambiamento drastico nella linea regolatoria.
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