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Ue, ok a emendamenti Regolamento Sanitario Internazionale, più poteri all’Oms su “pandemia” e “obblighi vaccinali”, 514 sì e 126 no

Gli Stati membri hanno tempo fino al 19 luglio 2025 per notificare ufficialmente all’OMS la loro intenzione di non applicare le modifiche

15 Maggio 2025

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Oms, fonte: imagoeconomica

Con una netta maggioranza di 514 voti a favore contro 126 contrari, il Parlamento Europeo ha dato il via libera agli emendamenti del Regolamento Sanitario Internazionale (RSI) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. All’Oms più poteri sul concetto di “pandemia” e sugli “obblighi vaccinali”.

Approvati emendamenti RSI dell’Oms, 514 sì e 126 no, contrari Olanda e Slovacchia

Secondo quanto riportato dal giornalista austriaco Thomas Oysmüller, anche il gruppo dei Conservatori e Riformatori Europei, in cui milita Fratelli d’Italia e che sostiene in larga parte la Commissione Von der Leyen, ha votato in maggioranza a favore della mozione, contribuendo così in modo determinante all’approvazione.

Il nuovo RSI – distinto dal più controverso Trattato sulla pandemia, ancora in fase di negoziazione – non richiede alcuna ratifica nazionale, rendendolo automaticamente vincolante dal punto di vista del diritto internazionale. Gli Stati membri hanno tempo fino al 19 luglio 2025 per notificare ufficialmente all’OMS la loro intenzione di non applicare le modifiche. In assenza di tale notifica, le nuove disposizioni entreranno in vigore il 19 settembre 2025.

Secondo i critici, le modifiche introdotte rappresentano un passo deciso verso la centralizzazione delle risposte sanitarie globali, con il rischio di spianare la strada a una gestione accentrata e potenzialmente arbitraria delle future emergenze sanitarie. C’è chi parla apertamente di “accumulo di potere da parte del complesso industriale farmaceutico-ospedaliero”, accusato di voler innescare “emergenze pandemiche permanenti” giustificate da “prodotti sanitari rilevanti”.

Particolarmente contestata è anche la ridefinizione del concetto di “pandemia”, che nella nuova formulazione risulta ulteriormente deregolamentata, lasciando spazio a una più ampia discrezionalità da parte dell’Oms nell’individuare scenari di crisi globale.

Non tutti gli Stati hanno accettato la nuova impostazione. Olanda, Slovacchia e altri 2 Paesi (non ancora resi noti ufficialmente) non applicheranno le direttive OMS, opponendosi apertamente a quelle che considerano ingerenze nella gestione nazionale della sanità pubblica.

L’approvazione del nuovo RSI da parte dell’Europarlamento, avvenuta lo scorso 1° giugno 2024, in un contesto che alcuni osservatori definiscono giuridicamente controverso, segna comunque una svolta epocale nella governance sanitaria internazionale. Resta ora da vedere quanti Stati decideranno di fare resistenza entro la scadenza di luglio, e quanti invece accetteranno una nuova stagione di centralizzazione delle politiche sanitarie sotto l’egida dell’Oms.

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