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Vaccino Covid, "irregolarità mestruali per donne non vaccinate esposte a soggetti inoculati nel 92% dei casi" - lo STUDIO su IJVTPR

La ricerca ha analizzato 6.049 donne per indagare "per la prima volta" il legame tra vicinanza a persone con vaccini Covid e l’insorgenza di irregolarità nelle mestruazioni

21 Dicembre 2024

STUDIO Usa: "92,3% di 6.049 donne intervistate ha riferito irregolarità mestruali dopo l'esposizione a persone vaccinate per Covid"

Uno studio che ha coinvolto accademici e ricercatori di varie università americane, pubblicato a dicembre 2024 sull’International Journal of Vaccine Theory, Practice, and Research ha analizzato 6.049 donne per indagare il possibile legame tra vicinanza a persone con vaccini Covid-19 e l’insorgenza di irregolarità nelle mestruazioni. Tra le donne analizzate, 3.390 erano donne non vaccinate per il Covid, senza sintomi né test positivi per il virus, ma esposte indirettamente a persone vaccinate. "Il 92,3% delle partecipanti non vaccinate ha riportato anomalie mestruali mai sperimentate prima e comparse dopo gennaio 2021", spiega lo studio.

In ogni caso è importante specificare che non abbiamo la certezza della fondatezza di questo studio, sebbene sia stato fatto con un campione non piccolo, contando sulle testimonianze di oltre 6mila donne. Questo perché in alcuni casi potrebbero verificarsi delle alterazioni del ciclo in base ad altre variabili e fenomeni, come ad esempio quelli di sincronizzazione dei cicli mestruali che avvengono con la vicinanza tra donne.

Le irregolarità mestruali e il collegamento con i vaccini Covid

Alcune delle principali conclusioni dello studio, durato quasi 3 anni, sono le seguenti:

  • Il 71,7% delle donne esposte indirettamente ha riportato irregolarità mestruali entro una settimana dal contatto con persone vaccinate, mentre il 50,1% ha osservato sintomi entro tre giorni o meno.
  • I sintomi più comuni includevano flusso mestruale più abbondante del normale (22,8%), mestruazioni anticipate di oltre sette giorni (20,3%) e sanguinamenti prolungati per più di sette giorni (19,4%).
  • L’esposizione quotidiana a una distanza ravvicinata (entro 6 piedi, cioè circa 1,8 metri) aumentava il rischio relativo di mestruazioni abbondanti del 34% e quello di sanguinamenti prolungati del 26%.

Le partecipanti hanno anche indicato il tempo trascorso tra l’esposizione e l’insorgenza dei sintomi. Il 68,4% delle donne ha dichiarato di aver sperimentato irregolarità mestruali entro una settimana dal contatto con persone vaccinate, con il 48,6% che ha notato sintomi nello stesso giorno o entro tre giorni.

"Credo in questo studio, io e il mio staff l'abbiamo sperimentato", scrive un utente su X reagendo alle conclusioni dello studio e raccontando la sua esperienza. "Due donne non vaccinate del mio ufficio erano in postmenopausa e hanno avuto il ciclo quando sono state esposte a un dipendente vaccinato. Anche le non vaccinate in menopausa hanno avuto il ciclo". 

Lo studio ha anche analizzato le categorie di sintomi e il rischio relativo legato alla vicinanza ai vaccinati. Le donne esposte quotidianamente e a breve distanza al di fuori del nucleo familiare presentavano una probabilità maggiore di irregolarità rispetto a quelle con esposizioni più occasionali o più distanti. Inoltre, le donne di età compresa tra i 18 e i 34 anni riportavano sintomi in percentuali più alte (64,2%) rispetto alle partecipanti di età superiore ai 55 anni (22%).

Lo studio sottolinea che, per il gruppo esaminato, "non vi erano precedenti irregolarità mestruali significative prima del gennaio 2021, un periodo che coincide con l'ampia diffusione dei vaccini Covid-19". I ricercatori aggiungono che "l’insorgenza di questi sintomi tra le donne non vaccinate suggerisce che fattori ambientali o di esposizione indiretta possano avere un ruolo".

Un altro elemento interessante riguarda il possibile fenomeno dello “shedding”, ovvero l’escrezione di proteine o componenti del vaccino da parte delle persone vaccinate. Gli autori riportano: "Il nostro studio rappresenta la prima ricerca che evidenzia una possibile correlazione tra vicinanza a persone vaccinate e alterazioni mestruali in donne non vaccinate".

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