Open day vaccini Covid, torna l'allarmismo, a Vicenza 397 persone in fila per farsi inoculare, 230 per l'antinfluenzale

La nuova ondata di allarmismo ha portato alla formazione di una lunga coda sui marciapiedi e il “disappunto” di molte persone che erano lì in fila da ore e che si sono scagliate contro l'organizzazione di questi eventi

In Italia è tornato l'allarmismo da Covid in vista degli Open day vaccinali di questi giorni. Infatti, a Vicenza, nel giro di una mattinata (dalle 9 alle 13), sono stati inoculati 430 utenti, 397 con il vaccino Covid e 228 con quello antinfluenzale. Dunque, almeno la metà ha scelto di vaccinarsi per entrambi. La nuova ondata di allarmismo ha portato alla formazione di una lunga coda sui marciapiedi e il “disappunto” di molte persone che erano lì in fila da ore e che si sono scagliate contro l'organizzazione di questi eventi.

Open day vaccini Covid, torna l'allarmismo

La somministrazione del farmaco sembra continuare nonostante le molteplici notizie sui decessi per vaccino Covid che circolano ormai da tempo in rete. Numerose sono state le testimonianze dei cosiddetti affetti avversi da vaccino e i riscontri da parte dello Stato del nesso di causalità tra questi e la morte di diverse persone. Tuttavia, la popolazione di Vicenza si è comunque recata all'Open day vaccinale promosso dall'Ulss 8 negli spazi di via IV Novembre, per farsi somministrare ilvaccino anti-influenzale, anti-Covid o entrambi. 

Le proteste per la coda: “È vergognoso”

Le persone, che erano in fila per farsi inoculare il vaccino, hanno puntato il dito contro l'organizzazione e la logistica, che ha portato ad ore di attesa lungo i marciapiedi: “Siamo in fila da un'ora e quaranta minuti - ha raccontato una coppia intorno alle 10.20 -. Stiamo aspettando tranquilli, non succede nulla per una volta, ma non si capisce perché non si sia pensato a una soluzione diversa, vista anche l'efficienza che c'era stata in passato. Questa non è la sede adatta, anche per i pochi parcheggi”. Una donna di 76 anni ha invece sottolineato: “Siamo qui da un'ora e abbiamo fatto qualche metro. Aspettiamo. Era meglio un'altra sede per non stare in piedi sul marciapiede, ma forse non si aspettavano tutta questa gente. Di certo, non è un incentivo”.

Inoltre, c'è chi dichiara che i medici di base non somministrino vaccini: “Il mio medico di famiglia non fa il vaccino Covid e in farmacia se hai patologie non puoi andare. Aspetto, ma la scelta del posto è stata sbagliata”. Situazione anche condivisa da altri. “Il mio medico non fa il vaccino Covid - racconta un 69enne di Torri di Quartesolo - e non posso farlo in farmacia. C'era un sito per prenotare la vaccinazione, ma i posti erano esauriti e dunque sono venuto qui”.

Inoltre, c'è chi ha definito la situazione delle lunghe code come “vergognosa”: “Qui - ha raccontato Ernesto, in coda dalle 9 - siamo in centinaia e molti di noi sono over 60. La situazione è vergognosa. Per di più c'è chi ha parcheggiato a due chilometri di distanza, dato che qui attorno non ci sono tanti posti auto”. Dunque, molte delle persone in fila di sono domandate del perché, a distanza di anni, l'organizzazione di questi open day vaccinali risultino ancora così poco organizzati e poco “funzionali”.

Le morti causate dal vaccino Covid

L'allarmismo per il Covid, tornato ancora una volta tra gli italiani, non può che destare preoccupazioni dopo le notizie in merito ai decessi causati dal vaccino Covid. Non è da dimenticare Camilla Canepa, la giovane studentessa di 18 anni, morta in seguito ad una trombosi dopo l'inoculazione del vaccino Astrazeneca. Stefania Cecca, l'insegnante elementare morta per emorragia celebrale dopo 42 giorni dall'inoculazione del vaccino covid Astrazeneca. La donna aveva cominciato a stare male già dopo 10 giorni dalla somministrazione.

Dopo 10 giorni dalla prima dose di vaccino è morto, invece, un uomo agrigentino di 35 anni, anche lui dopo il vaccino di Astrazeneca. Per l'uomo, deceduto a causa di una miocardite, lo Stato ha riconosciuto il nesso di causalità tra la somministrazione del vaccino covid Astrazeneca e la sua morte. Per la sua famiglia, lo Stato, concederà un indennizzo di 100mila euro.