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Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Arriva il nuovo allarme dell'OMS: "Il Covid ha fatto 7 milioni di morti, vaccinatevi". E i vaccini, quante vittime hanno fatto?

Numeri a caso, cifre esoteriche, tonde, che vanno bene per l'informazione di servizio. Ma le vittime dei sieri che "erano sicuri", quelli di allora come questi di oggi, nessuno le conta. Mentre si palesa un nuovo effetto avverso, l'infiammazione dei nervi, terribile e definitiva.

16 Ottobre 2024

Alvaro Morata

Io non dimentico, mi scrivono i lettori, non dimentico la prepotenze, la vaccinazione ricattatoria, il coprifuoco, le misure fra il demenziale e il criminale che facevano ammalare anziché proteggere, che servivano a niente. Io non dimentico, anche quando uno dei responsabili, l'ex primo ministro Conte, si infiltra nella commissione Covid per non farsi interrogare fingendo di non volere altro, nell'impossibilità dei commissari di risolvere la furbata, a riprova che la commissione Covid nasce farsa e morirà buffonata. Io non dimentico, noi non dimentichiamo, ma neanche la spectre vaccinale, la mafia vaccinale globale dimentica: adesso la solita OMS impone un altro capitolo della narrazione senza contraddittorio, i 7 milioni di morti per Covid che fanno il paio coi 20 milioni presunti salvati dai vaccini. Numeri senza prove, senza senso, escogitati alla bisogna. Ma fanno presa, restano l'unica verità reale come diceva lo Schwab del World Economic Forum: “La narrazione è l'unica cosa vera e la decidiamo noi”. Senza capire che in sostanza si ammette il fallimento delle lungimiranti politiche della Sanità mondiale: 7 milioni di cadaveri con tutte le misure restrittive e repressive che hanno tenuto in ostaggio il mondo? Le cifre tonde, 7 milioni, 20 milioni, piacciono all'informazione controllata, fanno presa, nessuno le contesta, servono a rilanciare la psicosi e i buoni affari dei nuovi vaccini che “questa volta fanno bene” come dicono i virologi, il dottor Bertolaso assessore lombardo e gli esperti come Guido Silvestri che nel 2022 diceva, testuale: “Un'altra dose entro ottobre per stare tranquilli: quelli nuovi sono sicuri”. Due anni fa. Poi si è visto com'è andata: non erano tanto sicuri, di sicuro c'era solo che facevano ammalare. Oggi è lo stesso: vaccini nuovi per curare i sani, minandoli, indebolendoli a prezzo di nuovi vaccini. Sarà capitato anche a voi di accusare malattie un tempo banali, raffreddori, influenze, che non passano più, che si trascinano fino a diventare endemiche: versioni potenziate in laboratorio per aprire la strada ai “nuovi” vaccini omnibus, a tecnologia mRNA, tuttora misteriosa, protratta senza i necessari studi di genotossicità e cancerogenicità, sviluppati su chi li assumeva? O semplicemente i corpi che non arrestano più niente, che non hanno più anticorpi, annientati dai vaccini che tre anni fa erano “nuovi”, erano sicuri?

Quello che le OMS come le varie agenzie nazionali non precisano è il numero di vittime provocate da questi sieri, ipotizzate da trenta a cinquanta milioni, ma senza che la libera informazione, libera di farsi dettare la linea, abbia voglia di approfondire. Il mainstream gira alla larga, in rete si trova di tutto, i social ribollono di cose attendibili e di autentiche idiozie ed è sempre più difficile separare il grano dal loglio, ma una cosa non può più essere decentemente contestata: la tossicità e la letalità di queste pozioni spacciate per vaccini. Altre testate, pochissime per la verità, hanno ripreso la notizia, pubbblicata per primo da “Leggo” e riportata da noi ieri, dell'irlandese Larry Lowe, 54enne passato nel giro di due dosi da sportivo a invalido totale per una infiammazione cronica del trigemino successivamente dilatatasi in tutto il corpo: “Mi hanno lasciato marcire”. E che sia stata scatenata dal vaccino, riconosciuto dall'organismo come tossina, non ci sono dubbi anche perché a confermarlo sono stati i medici che avevano vaccinato quel povero Cristo. In questi casi si allargano le braccia, si va in televisione a ridacchiare blaterando di emergenza sconosciuta, tanto nessuno osa obiettare: se era sconosciuta per quale motivo avevate garantito di sapere tutto, di conoscere tutto? Senonché infiammazioni, paralisi, sindromi di Bell, dolori cronici, distruzioni di nervi sono fra gli effetti avversi più diffusi dal vaccino Covid: i dati basta cercarli in rete, le statistiche sono ormai straripanti. Non si è salvato neppure il calciatore del Milan Alvaro Morata, attaccato da una “nevralgia del trigemino” che “secondo alcuni specialisti è il peggior dolore fisico che si possa sopportare”. Stando così le cose, la carriera di Morata è finita: o si arrende alle fitte, o per lenirle si costringe a farmaci devastanti che ne accelerano il decadimento fisico. Lo stesso male è stato accusato da diversi tennisti come Alcaraz e Medvedev che hanno ammesso di poter scendere in campo solo dopo ripetute infiltrazioni di antidolorifici pesantissimi e dagli effetti pesantissimi. E questi sono solo la punta dell'iceberg, di loro si sa in quanto personaggi planetari, che possono parlare e farsi ascoltare. Del resto del mondo, l'informazione foraggiata dai potentati chimici e farmaceutici non si occupa, mente, distorce, lascia domande inespresse. Ma io ho riferito più volte di pazienti giovani, neanche 40 anni, torturati dallo stesso male fatto di infiniti mali che insistono in ogni fibra, in ogni cellula, che, come dice Larry Lowe, “fanno marcire dentro”. Calvari cominciati subito dopo le tre, anche le due dosi di vaccino. Lo stesso per le retine che si staccano, per le sordità misteriose, assolute e irreversibili, per i cancri, per i colpi apoplettici che ormai non ha più senso elencare, sono infiniti e trasversali, arrivano in piscina e nel sonno, a 15 anni e a 80, e nessuno osa metterli in correlazione con le dosi. Ha scritto un'altra testata on line, “Today”: “Tumori in aumento nella fascia ra i 30 ai 60 anni. Gli scienziati: non sappiamo perché”. Non farti una domanda, non darti una risposta.

Noi non dimentichiamo, ma nessuno sa quanti siamo a morire o a trascinarci per la vita, diversi da ieri e per sempre. Centinaia di milioni? Un miliardo? Di più? Ma in Sardegna, su una popolazione di 1,6 milioni, hanno già fatto arrivare 400mila dosi di vaccino, con licenza di quadruplicarle: vaccinazione a tappeto, in modo che nessuno si salvi. In quello “vecchio” avevano contato 55 elementi chimici non dichiarati, in questo “nuovo” non si sa ma si ricomincia da capo. Il guaio è che il corpo non si resetta, quando è danneggiato è danneggiato e ad essere rovinati siamo tutti, chi lo ha dolorosamente verificato e chi non lo ha ancora scoperto (ma è solo questione di tempo). “Non lo so, ma non mi sento più lo stesso, il corpo non risponde più come prima”. E negli ospedali da Bolzano a Capo Passero tornano le mascherine esorcistiche che non servono, che indeboliscono il sistema immunitario già compromesso, che scatenano patologie respiratorie. Ma una logica c'è: fatto il danno, bisogna in qualche modo contenerlo, i nostri fisici non reggono più i normali agenti patogeni, bisogna proteggerli e più si proteggono più si indeboliscono e meno contrastano. Per questo ci vogliono sempre nuovi vaccini, garantiti per sicuri, con esagerato atto di fede. Ma la fede oltre un certo limite diventa fanatismo e dopo il fanatismo c'è l'alienazione, la follia.

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