25 Settembre 2024
La scomparsa della conduttrice di programmi sul lusso inaccessibile alle masse Paola Marella suscita larga enfasi ma, come di regola, scarsa informazione: “Era così chic”, “la sua eleganza leggendaria”, se ne celebra il buon gusto ad uso dei vorrei ma non posso avere una casa da ricchi, ma il marito precisa: “Non è morta per il cancro al seno, quello l’aveva avuto 13 anni fa, se n’è andata per un cancro al pancreas”. Il marito della designer, lo voglia o meno, denuncia la mala informazione che abbiamo imparato a conoscere con la pandemia e che nel caso in questione ha truccato le carte come segue: imputare un male spietato a una cosa ampiamente precedente i vaccini per non imputarla a un male sviluppatosi dopo o almeno recidivo in conseguenza dei vaccini. Ovviamente nessuno si azzarda a far sapere e men che meno a chiedere conto dell’eventuale somministrazione di chissà quante dosi, senonché il cancro al pancreas è tra i più micidiali e diffusi a seguito dell’introduzione di questi prodotti a mRNA. Sviluppatosi, per quanto si è saputo, nel fatidico 2021 a seguito di recidiva al seno. Certezze non ne abbiamo, ma di sospetti quanti se ne vuole. Se ancora è lecito averne, palesarli. Ma che dire dell’editrice Paola Tantulli, anche lei intorno ai 60, che si accascia in pieno festival letterario di Pordenone sotto gli occhi esterrefatti dei convenuti? “E’ morta per un malore improvviso”. Questo senz’altro, ma non vi pare che questi trapassi si stiano ripetendo in un modo sempre più difficile da spiegare? Da accettare? Anche nel suo caso, l’informazione scivola via come olio sull’acqua: “Da trent’anni l’anima della sua casa editrice, lascia un vuoto incolmabile”. I necrologi sotto il Fascismo erano altrettanto melensi, falsi, ma almeno più creativi. “Paola era una donna che amava i libri”. Per forza, se faceva l’editrice. Ma tutto pur di non entrare nelle circostanze, di non notare l’assurdo di una che a neanche sessant’anni cade folgorata mentre partecipa a un festival. “E' sempre successo”. No, spiacente, non è mai successo, non con questa cadenza quotidiana se non oraria, non con una simile, allucinante regolarità. Ci rediamo conto? In Versilia adue uomini rispettivamente di 40 e 50 anni folgorati quasi contemporaneamente da arresto cardiaco e li salvano le mogli col massaggio. A Fano un quattordicenne si sente male in classe e muore prima dei soccorsi. Non si contano i ragazzini folgorati a scuola, mentre praticano sport o stanno con gli amici.
Questa è tutta gente vaccinata e plurivaccinata, ma l’informazione impegnata a promuovere nuovi vaccini rinuncia a fare il suo mestiere, tace o mente sulle cause. I decessi post vaccino sono innumerevoli, centinaia di oncologi, di scienziati li mettono in correlazione coi vaccini, ma l’informazione non se ne cura se non per diffamarli, screditarli, estrometterli dalla democrazia pubblicitaria che organizza la confessione di un omicida durante una diretta televisiva, precedente salutato con giusto orgoglio anche perché destinato a segnare un nuovo livello della barbarie tecnologica: da “non so perché ho ucciso” a “ho ucciso per poterlo confessare direttamente in televisione, dove volevo arrivare e spero di non uscire più”. Ma ne riparleremo.
Neanche il governo sembra darsi più che tanta pena: ha appena stanziato nove milioni di “nuovi” vaccini per un virus nel frattempo mutato infinite volte, a garanzia di totale inefficacia; li consiglia vivacemente per le fasce più a rischio, destinate a venirne stroncate, ma anche quelli in salute e giovani difficilmente si salveranno, andando a finire la faccenda nel solito modo. Tutto come sempre: l’odio per chi non è fanatizzato, i proclami deliranti, “un bravo cittadino obbedisce alla scienza e allo Stato”, per dire la scienza di stato, sui libri per bambini si trova lo stesso concetto, nessun dubbio su ciò che lo Stato prescrive, sarà anche l’epoca della finanza totale e totalmente sregolata, totalmente iperliberista e postliberista, ma questa finanza, questo ultra-capitalismo senza regole ha bisogno, per imporre i suoi affari loschi, del dirigismo pianificatorio, che affida ai sovrastati debitamente corrotti e alle istituzioni irresponsabili, da nessuno elette e a nessuno tenute a rendere conto di niente, direttamente sovvenzionate, alla luce del sole, per così dire. Chi non partecipa al grande inganno e alla grande sconcezza è fuori, maledetto come eretico guastafeste: ma cosa rompe i coglioni questo, ma non lo vece che sta andando tutto così bene?
Solo che la conduttrice Paola Marella ha dovuto subire 38 cicli di chemio in tre anni, un calvario indicibile quanto inutile. Ha senso continuare con le omissioni che contribuiscono a nuove morti, a nuovi martiri? Per cosa? Per tenere su la volgarità di un affare colossale che minaccia, a conti fatti, di lasciare il peggiore olocausto dell’umanità? Ma cosa sarebbe questo fanatismo arrivista o conformismo servile, comunque questo orgasmo da “ce n'è per tutti” nella grande cornucopia vaccinale stragista? Davvero ci siamo ridotti a una simile, spaventosa disumanità? E ci stupiamo se i nostri figli ci scannano per gioco, per diventare rapper o influencer? Dopo più di un anno sono usciti i risultati dell’autopsia di Andrea Purgatori, vaccinista a oltranza, sulla cui morte è stato detto e ipotizzato di tutto: “Catastrofica sequela di errori ed omissioni”. E se invece fosse l’impossibilità di diagnosticare una malattia mutante, che continuava a scatenare mutazioni in un corpo morto? Che ne sappiamo, ancora, delle conseguenze provocate da un vaccino misterioso per un virus misterioso, sul quale non conosciamo abbastanza, per non dire niente, perché le coperture sono state, e continuano ad essere, vergognosamente massicce, stratificate? Doveva servire una dose, richiamata, per la vita, e adesso vogliono somministrarlo tre, cinque volte in un anno; doveva immunizzare, e faceva ammalare; doveva contenere il contagio, e ha contribuito a diffonderlo; doveva essere innocuo, “anzi ricostituente”, e ha originato ogni genere di male, di accidente noto e ignoto all’uomo; doveva essere sicuro, testato, e si è scoperto che nessuna verifica era stata compiuta, che era stato valutato direttamente in corpore vili, delle plebi che andavano a farsi ammazzare col sorriso degli ingenui. Non basta ancora a finirla con questa farsa tragica e immane? Dovremmo fidarci ancora degli stessi? Di un regime succeduto al precedente senza soluzione di continuità e di strategia? Terapie intensive ancora a zero, enfasi irresponsabile sui vaccini, evocazioni di nuovi coprifuoco, di mascherine inutili, “non si sa mai”. E una commissione di inchiesta che nasce bastarda, omertosa, invasa dai fondamentalisti e dai mascalzoni di prima, che volevano “deportare sui vagoni piombati i novax”, insieme agli opportunisti e agli attendisti di adesso. Tutti uniti nell’abbraccio annunciato e in una arroganza da dittatura sudamericana.
La si metta come si vuole, ma la gente, mentre rifiuta di avvelenarsi oltre, di prestare fede alle campagne vaccinali, continua ad ammalarsi improvvisamente, a morire improvvisamente o velocemente dopo vaccini assunti a suo tempo e dire che è sempre successo, che è colpa degli stili di vita o dei cambiamenti climatici, è talmente lunare che forse non resta altro che la disperazione e il cordoglio. Piangere, pregare il proprio Dio di scamparla, e andare avanti. “Non si molla un cazzo”, come dicono quelli che non ci sono passati.
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