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Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Ma guarda! I vaccini Covid agiscono sull'ippocampo, generando zombie. Risultato? "Ce ne vogliono di più"

Non sarà solo colpa di sieri e coprifuoco, ma è un fatto che la società dopo la pandemia è mutata e la sua mutazione è antropologica, è genetica. Siamo avvolti dall'irrazionale, prede dell'alienazione e, da bravi alienati, prendiamo di tutto capire, di tutto sapere.

23 Settembre 2024

Bambino lockdown

Recita un mantra impossessatosi di noi, della nostra socialità dissociata: la gente non è più come prima, dopo il Covid sembrano usciti tutti di testa. Ma non è un mantra, è la pura verità motivata da consapevolezza scientifica. Il dott. Michael Nehls descrive all’anchorman Tucker Carlson come le iniezioni di vaccino anti Covid influiscono sull'ippocampo che è la parte del cervello coinvolta in numerose funzioni cognitive, tra cui la memoria e l'apprendimento. "Per coloro tra noi che hanno notato che le persone che hanno assunto il vaccino mRNA e i richiami sembrano diverse psicologicamente, è una nostra immaginazione?". "No. È quello che sta realmente accadendo." Carlson sarà pure un complottista putiniano, ovviamente “disinformatore del Covid” come riassume Wikipedia, la biblioteca del popolo contro il popolo; ma Michael Nehls è genetista molecolare, immunologo, autore di oltre 50 pubblicazioni, due delle quali avallate dai premi Nobel Paul Greengard e Martin Evans. Ma anche senza scomodare gli scienziati maledetti, perché dicono il vero, è evidente che non siamo più gli stessi e la ragione è molto semplice e la intuisce anche un bambino: due, tre anni di psicosi indotta, di prigione irrazionale come la è quella imposta dai regimi totalitari in funzione del mercato globale, l’obbligo di sottostare a divieti folli del tipo non respirare all’aperto, non bere un caffè al tavolo, non suonare il piffero a scuola o non farti il bagno senza mascherina, mesi ed anni così producono dissonanze cognitive che sfasciano la mente. È la sindrome da stress post traumatico patita da quelli che tornano dalla guerra, scsmpati ma a prezzo del cervello spappolato. Oggi si potrebbe parlare di figli del lockdown per descrivere questi zombi che trucidano la famiglia per capriccio oppure partoriscono, seppelluscono e partono per Dubai.

“Mi sono inventato distanziamenti, maschere e tutto il resto” ha ammesso Fauci, il regista della pandemia più pazza del mondo, “perché non sapevo cosa inventarmi ma qualcosa dovevo inventarmi e la gente più la opprimi con le stronzate e più ci crede”. E il nostro Speranza, ministro agorafobico per diretta ammissione: “Bisogna incrementare le chiusure e la paura, così obbediscono”. Conte, l'ex capo del governo appena infilatosi nella commissione Covid per screditarla definitivamente, aveva raccontato al tribunale dei ministri di essere preoccupato per le continue violazioni della libertà collettiva, violazioni abusive se non eversive: “Credevo si sarebbero ribellati, invece hanno accettato tutto”. La strategia irresponsabile di chi non aveva una strategia, e i risultati non hanno tardato ad arrivare: psicosi a lungo rilascio, masse schizoidi, divise tra il credere a tutto e a niente, totalmente irrazionali, prede delle suggestioni più assurde, ma certissime di essere gli unici a ragionare, a conoscere "quello che non ci dicono"; giovani e giovanissimi trasformati in droni, che ammazzano senza una ragione, ammazzano e basta. Certo non sarà solo colpa dell’ippocampo violentato dai vaccini e dai lockdown, certo balordi e mostri c’erano anche prima, ma è un fatto che le modalità dell’orrore sono cambiate come per mutazione antropologica o genetica: “Mah, non so che dire, forse mi sentivo messo in disparte, fuori dal mondo”. E per "entrare nel mondo" macellano amanti o parenti: vi sembrano comportamenti, motivazioni da inscrivere nell’abiezione e nella ferocia che conoscevamo? Difatti psicologi e psichiatri si arrendono, le categorie cliniche della loro formazione non li soccorrono più. Angelo Izzo, lo psicopatico, trucidava per impulso narcisistico, per megalomania, per arrivare all’orgasmo come tutti i serial killer: questi sono come piante carnivore. La propensione per il magico e il suggestivo si è fatta irrefrenabile come le reazioni spropositate, cannibalesche ad un torto vero o presunto. Per non parlare del modus agendi ordinario, del tutto inspiegabile: una arrampicatrice salita dagli scavi di Pompei circuisce un ministro dal cervello di un dodicenne, e un po’ lo ama e un po’ lo filma con gli occhiali della realtà aumentata, in un contesto più manicomiale che romanzesco. E a tutti pare normale.

Pare normale anche la ricetta dell'Unione per salvare le economie dei Paesi continentali, allo sfascio dopo decenni di demenziali politiche ambientali e ricettive del peggio: infilarsi in una guerra totale sperando di spartirsi il business della ricostruzione a macchia di leopardo. Dai tempi della globalizzazione non si è fatto altro che predicare il profitto extralegale, il denaro indiscutibile, il cinismo truffaldino degli zecchini nel Campo dei Miracoli e lo sfruttamento degli ultimi come dogmi indiscutibili. Però inclusivi, solidali. Il risultato è ricchezza sconfinata per pochi, crescente povertà per quasi tutti. Un pugno di spioni in fama di geni della tecnologia si spartisce il 99,99% del pil globale grazie ad elusioni ed evasioni gigantesche, permesse o addirittura premiate dalle legislazioni sovranazionali che, a ragion veduta, li temono e li blandiscono. Ogni tanto una multa, per falsa decenza o per rappresaglia mafiosa, subito scaricata sulle plebi. Dopo trent’anni di spoliazioni in luogo di soluzioni il mondo si è ritrovato sull’orlo della rovina e per salvarlo, a parte le solite guerre invasive o difensive in cui non si capisce mai da che parte stiano tutti, hanno escogitato prima un virus sconosciuto, poi un antivirus sconosciuto ma dagli effetti sicuramente sterminatori. Una strage globale, un olocausto di proporzioni assolute fatto passare per salvezza dell’umanità. Ma insistono e fabbricano ulteriori alienazioni e prodotti che dovrebbero tamponarle e invece le fomentano. Come scrisse Tolstoj: “Il diavolo del perfezionamento tecnico ha convinto gli uomini che più oggetti fabbricheranno, e più rapidamente, e meglio sarà per tutti. E così gli uomini perdono la vita per fabbricare un numero di oggetti perfettamente inutili sia per coloro che li hanno prodotti, sia per coloro che si sono indebitati per averli”. Ma siamo oltre le intuizioni del grande romanziere, siamo alla realizzazione seriale di mele assassine, di cose devastanti, alllegoria delle quali i marchingegni fatti scoppiare dagli israeliani nelle mani degli hezbollah. Poi l’informazione controllata dalla finanza globale, che tutto ingloba, s’incarica di scoprire l’acqua calda come fosse l’arcano della fisica quantistica: più usi i dispositivi e più ti appassisce il cervello, più li consegni a bambini dall’età precoce e più li disumanizzi, gl atrofizzi pensiero e coscienza: dovremmo stupirci se questi scannano a caso, “non so perché l’ho fatto”? Ma pare sia allo studio un vaccino contro la sindrome dello zombie. Ovviamente inefficace, venefico, ma, come recita un altro mantra, “non si sa mai”.

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