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Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

I vaccini sono pericolosi, ormai lo ammettono tutti: però non vanno discussi, in nome della finanza egemone

La Stampa capovolge la realtà: "Biden distrutto dal Covid". No, Biden si è sparato almeno 5 dosi, che peraltro non gli sono servite a immunizzarsi. E se dopo 5 dosi uno diventa scemo "per il Covid", a cosa sono servite? Ma l'emergenza non deve finire anche se è finita.

24 Luglio 2024

Biden  demenza

Non finirà perché non deve finire anche se è finito. Su laStampa/Repubblica (sono un giornale solo, si scambiano gli articoli, che poi sono redazionali farmaceutici) una professoressa militante ce la mette tutta per tenere su il Covid con ciò che ne consegue, arrivando a capovolgere la realtà: avete visto Biden, il suo crollo dopo il Covid. Le cose stanno nel modo opposto, Joe l’addormentato, mai stato un fulmine di guerra, si è demolito la psiche dopo almeno 5 dosi, certificate, che gli hanno scatenato la demenza latente. E che sia stato il vaccino lo dicono i produttori dei vaccini, lo ammettono dopo anni di omertà: il vaccino può originare forme galoppanti di demenza, di Alzheimer, di patologie similari. Del resto, anche un distratto o un semplice si accorge della contraddizione della professoressa militante de laStampa/Repubblica: ma se questo dopo almeno 5 dosi si ammala di Covid e diventa scemo, a che sono servite quelle 5 dosi? E per quale Covid, poi? A forza di varianti si è stemperato, annacquato, al mondo, questo è costretto ad ammetterlo perfino quel voltaagabbana del Bassetti, nessuno se ne occupa più, è diventato irrilevante come una cosa ricorrente, endemica. Ma non deve finire anche se è finito. Lo vediamo ogni giorno: allarmi ripetuti, realtà stravolta, capovolgimento della verità, ricorso a repressione, a strumenti di controllo ricattatori come in Puglia, ogni pretesto ottimo per rilanciare i vaccini e lo stato di polizia. La sinistra è scatenata, anche se in modo sempre più rassegnato, la destra di regime sta alla finestra, come sempre, non si compromette, lascia che le cose sedimentino. Le cose, per il momento, stanno che la gente si fa beffe delle professoresse militanti e spernacchia i virologi irriducibili; però aspettando le nuove, possenti pandemie annunciate e magari preparate dalla OMS del losco Tedros e dalla UE della Baronessa Siringa col sempre decisivo apporto dello Stranamore Fauci. E allora che farà la nostra premier tentenna, la trasformista che, quando si trova a mal partito, inneggia alla coerenza di Colle Oppio?

No, da stare tranquilli decisamente non ce n’è. La corrente dell’allarme è carsica, scorre sottotraccia, ogni tanto affiora, torna a inabissarsi, ma resta. Non finirà perché non deve finire. Neppure le morti assurde, improvvise, non spiegate finiscono, ma quelle si ha cura di ignorarle o, secondo schema incrollabile, di attribuirle al Covid stesso. E anche qui c’è da vigilare: sono uscite alluvioni di studi, di conferme, di ammissioni (dai produttori del veleno), di statistiche che confermano l’incidenza spaventosa di tutte le malattie, note e non note all’uomo, dopo i vaccini; la pericolosità dei quali è acclarata, indiscutibile, evidente, ma il tempo gioca in favore dell’oblio e la lettura che torna ad imporsi sui media, sulla comunicazione che sarebbe l’arte di spacciare menzogne a supporto della finanza egemone, è la seguente: però i vaccini fanno bene, però i vaccini hanno salvato l’umanità. Non più la scienza moralistica, magica, totemica, che non si discute, ma un cliché, stanco, infame, eppure sedimentato: è così perché è così e tutto il resto non conta, non esiste anche ed anzi a maggior ragione se è reale ed è l’unica cosa reale. I vaccini salvano, vanno sparati agli infanti in dose da 12, vanno spalmati sulla popolazione globale per qualsiasi situazione, ne stanno testando perfino per impedire ai bovini la produzione di gas fisiologico, e da quelli poi agli umani. Vaccinare i sani in modo da mutarli geneticamente, ammalarli per poterli vaccinare, nella spirale infinita. I vaccini non si discutono, come l’Unione Europea e la perennità in essa della Baronessa Siringa con le sue alleanze malfamate che vanno dal teppismo situazionista dei Verdi al parassitismo familistico di Forza Italia. O come la sacralità del migrante, della quale nessuno ha mai capito il senso, salvo che il migrante, portando affari alla rete dell’assistenzialismo paternalistico e irresponsabile che unisce istituzioni pubbliche e Chiesa cattolica, è indiscutibile. Il presidente Mattarella, in visita in Brasile, ha detto un’altra frase incredibile delle sue: il Brasile è ammirevole perché trasforma tutti i migranti in cittadini. Processo irrealizzabile in una democrazia, fattibile in una dittatura o in un regime autoritario mascherato di democrazia, ma al prezzo di demolire la società nel suo complesso e di trasformare il sacro migrante in uno schiavo dimenticato. Ma alle arditezze del nostro Presidente siamo abituati. Anche in America non scherzano: la ex vice di Biden, che lo ha scalzato nella corsa presidenziale, la Kamala Harris, si è imposta, profittando dello stallo tra le cosche democratiche degli Obama e dei Clinton, per l’unico fatto che è anzi si percepisce nera, donna e fanatica dell’aborto. Harris è una inetta mentitrice, non è nera, essere donna non la salva dalla sua incapacità conclamata e la sua propensione a uccidere tutto ciò che si muove in un utero non può essere una expertise. Ma lo diventa, insieme all’altra ossessione, quella vaccinale, irragionevole e irresponsabile. Certo a lei ha fatto comodo, ha permesso di eliminare il suo superiore antagonista, condannato a una vita vegetativa, anche se difficilmente le servirà a vincere le elezioni. Ma quello che conta è il senso del vaccino come strumento finanziario, di potere, di controllo. Nel vuoto di senso e di trasparenza delle società occidentali, delle democrazie occidentali che ormai non rispondono più di niente a nessuno, neppure a loro stesse, e si arroccano in un blocco di potere dai tratti segreti e incomprensibili, una domanda: chi ha comandato davvero nell’America prima potenza mondiale negli ultimi tre anni, chi ha tenuto il dito sul pulsante, chi ha deciso che la guerra in Ucraina doveva continuare sino a distruzione completa, in modo da poter procedere poi alla ricostruzione lucrativa all’insegna del “ce n’è per tutti”?

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