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"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

La scienza ha parlato, ha smentito e ha confermato che i vaccini sono pericolosi, ma la narrazione sconcia continua

Care groupie della siringa, fatevene una ragione: le vostre bugie ormai non hanno più gambe. Parola di uno che ci è passato e che si è ridotto oltre la devastazione. Ma io continuo a raccontare, e a differenza vostra dico il vero, una verità di sangue, non smentibile.

20 Aprile 2024

Max Del Papa

Torno a parlare di me, con tante scuse ma il fatto è che ancora una volta la mia trascurabile vicenda personale assume i contorni di una tragedia collettiva. Vorrei brevemente riepilogarmi, come davanti a una platea di lettori pazienti. Nell’estate del 2021 mi convinco, superficialmente, ingenuamente, sciaguratamente, fate voi, ad accettare il ricatto vaccinale: va bene, starò male per un po’ ma risolvo il problema, devo pur vivere anch’io. Invece i miei problemi sono solo cominciati. Immediatamente comincio ad accusare disturbi che non se ne andranno mai più via. Epistassi, sbandamenti, dolori, fatica crescente, gambe molli, la sensazione, costante, crescente, di qualcosa, una bestia cattiva che mangia da dentro. Due anni dopo, sul finire dell’estate del 2023, cado accidentalmente dalla moto, ferma: mi frantumo spalla, clavicola, cuffia dell’omero, mi portano al pronto soccorso dove, per escludere emorragie interne, mi fanno una ecografia da cui si scopre che sono pieno di noduli in particolare nella regione addominale. I noduli vogliono dire quasi certamente una forma tumorale e infatti successive analisi, tra cui una tac total body, confermano: linfoma indolente con midollo osseo invaso per oltre il 90%. Sono sul filo delle metastasi, di tempo non ce n’è più, ho resistito non si sa come per anni, la faccia era tumefatta, i lineamenti irriconoscibili, non mangiavo più, i medici sono esterrefatti anche perché, dicono, i dolori accumulati dovevano essere talmente atroci da rendere impossibile una sopportazione. Lo erano. Si parte con una terapia massiccia, sei cicli di chemio della più aggressiva: o la va o la spacca. A quanto pare funziona, verso la fine i linfonodi risultano scomparsi, certo non ne sono ancora fuori ma si può parlare di regressione, di successo; solo che dopo l’ultimo ciclo (mi aspetta ancora un richiamo di un solo giorno a maggio) ho un crollo verticale: non è più astenia, non è più la spossatezza che chi subisce la chemio conosce bene, è qualcosa di diverso, di estremo, di oltre: non mi alzo più, non sento più vita nelle gambe, fatico a respirare perché non riesco ad alzare il diaframma, non lo so come continuo a scrivere ma è tutta roba buttata giù di letto più che di getto. L’altra sera cado in uno stato di semincoscienza, quando mi riscuoto mia moglie mi dice che l’ho insultata a lungo, che lei ha chiamato la guardia medica, il 118, che io ho insistito per non farli venire, allora lei ha cercato il medico di fiducia e lei ci ha dato appuntamento per l’indomani. L’indomani andiamo e la dottoressa mi trova malconcio e incredibilmente spossato: ipotizza una embolia polmonare, che per l’appunto è uno degli effetti tipici della chemio prolungata. Mi spedisce d’urgenza al pronto soccorso e qui mi rifanno per l’ennesima volta gli esami, mi bucano dappertutto (non ho più una vena sana dopo otto mesi), mi sottopongono ad angiotac che esclude l’embolia. Sono più di là che di qua ma “solo” per gli effetti di mesi di chemio da bisonte. Nelle ore successive non miglioro, tutt’altro, scopro che anche i farmaci mi stanno prosciugando e debbo sospenderli, praticamente per non tradire il protocollo, altro totem sanitario, rischio la pelle una volta di più. Scorrono giorni senza potermi alzare, senza potere alzare neppure un dito di me. Chi può reggere tutto questo?

Fine della storia. Con un flashback. Il mio linfoma, piaccia o no alle groupie del vaccino, risulta con una probabilità quasi assoluta provocato, o almeno liberato (“slatentizzato”, in gerco clinico) dal vaccino che ha distrutto difese immunitarie già basse, provocando una reazione che origina anticorpi malati, cioè per l’appunto il linfoma. Su questo sono praticamente d’accordo tutti, anche quelli che fino all’ultimo la buttavano sul fatalismo, sui cambiamenti climatici, sul perché tu sì e io no. Allora io adesso per tutto questo calvario che dura da otto mesi, e che non passerà facilmente e comunque mai del tutto, vorrei ringraziare, in ordine sparso: Speranza, Draghi, Conte, Mattarella, i virologi, il CTS, l’ISS, l’AIFA, Magrini, Arcuri, le mascherine, i medici felloni, i vip che ancora fingono di essere stati colpiti da un meteorite e infine i giornalisti (io non sono loro collega) che per quattro soldi hanno avallato questa strage diffusa. Mi scuso per gli altri benemriti che avessi dimenticato, ma posso garantire che li odio tutti di un odio implacabile. Senza eccezioni. Quanto all’indescrivibile Speranza, va aggiunta una cosa. Lui, nella sua mediocrità, e mi tengo alto, non è peggiore di quelli che ancora lo sostengono: parlo del PD che ne organizza le fallimentari presentazioni del suo fallimentare libercolo, e parlo dei parlamentari piddini o di filiali che comunque rispondono alla casa madre, i quali ancora adesso sui social insultano, offendono, provocano, esattamente come lui, i malati post vaccinati e perfino i morti. Parlo delle Ascani, delle Zampa, di tutti i piddini che ogni giorno mandano qualche vergognoso commento per insolentire i “novax” che invece non c’entrano niente, con tutta evidenza visto che stiamo parlando di reazioni, di effetti susseguenti alla somministrazione. Questa non è falsa coscienza, non è rimozione forzata, e non è neanche coazione a ripetere. È qualcosa di più immondo, è il negazionismo dei carnefici. C’è questo sforzo ignobile nel proseguire con la leggenda, totalmente sputtanata, dei vaccini che “hanno salvato”, della scienza miracolistica e infallibile. Ma perfino questa spaventosa Karikò che ha inventato la tecnologia a rMNA ammette trattarsi di alchimia potenzialmente mortale e dice a chiare lettere che questi vaccini possono fare esplodere malattie latenti potenzialmente a vita. Insomma le scatena, le fa diventare “turbo” o bombe a tempo. Nessuno osa più negare gli effetti avversi, a cominciare dalla nostra paludosa Aifa, che li trasmetteva di nascosto all’Ema, coordinata con la FDA americana, con l’OMS: tutti hanno ammesso, e le vittime si calcolano nell’ordine dei milioni: i milioni che secondo i propagandisti, viceversa il vaccino avrebbe salvato. I morti più o meno famosi sono quotidiani, gente comune e non casca come le mosche, per la strada, in casa sua, sui campi di gioco, in palestra, ai concerti, e dare la colpa al clima è diventata una farsa. I meccanismi di conseguenza dei composti vaccinali sull’organismo sono stati dimostrati, sono a loro volta scienza acquisita e non più discutibile. Questa scienza spiega, riconosce, ammette, denuncia: i vaccini a rMNA contro il Covid sono pericolosissimi, sono letali. Turbocancri, patologie cardiache, paralisi, linfomi, mielomi sono davvero all’ordine del giorno, e perfettamente ricostruiti nella loro insorgenza. Eppure si insiste nel negare tutto, nel mentire su tutto.

Ancora una cosa. La sanità pubblica, posso dirlo dopo quasi un anno di esperienza diretta, è oltre il collasso, è all’infarto e ormai la partita si gioca per consegnarne le spoglie agli industriali privati. Tutti si sdegnano per finta almeno quanto ci puntano sul serio: la sinistra, che la sanità l’ha spogliata per 37 miliardi in 10 anni, adesso scarica ogni colpa sulla Meloni, ma il PD si guarda bene dal denunciare la curiosa situazione per cui il più grosso, anche se non certo l’unico, fra gli industriali della sanità privata, delle cliniche è un tale che è parlamentare nel centrodestra (assenteista al 100%) e possiede quasi tutte le testate di destra, senza trascurare quelle di sinistra. Così nessuno fiata. Questa è la realtà, il resto sono chiacchiere da salotto o da trivio o da premio Strega. Però al PD e suoi derivati importa solo di provocare sui social, di negare oltre l’evidenza della pericolosità di questi vaccini micidiali, di impedire ogni comunicazione scientifica, gli importa esclusivamente di insultare le vittime, i morti, i lesionati a vita, i paralizzati. No, Speranza per quanto mi riguarda è al di là del male e del peggio ma non può essere il capro espiatorio. Lui fa parte di un partito, di un sistema egualmente responsabile, e complice, e cinico, e malvagio. Io alle Zampa, alle Morani, ai Marattin, alle Lorenzin, ma anche all’ex infermiera berlusconiana Ronzulli, che mi ha messo il bando sulle reti Mediaset, e a tutti gli altri provocatori bugiardi e carogna auguro una sola cosa: di ammalarsi come me e di passare precisamente tutto quello che ho passato, che sto passando io. Nessuno sconto. E senza garanzia di salvarsi. Perché al punto in cui sono io, non c’è nessuna sicurezza e nessuno dovrebbe passare quello che sto sperimentando. È oltre il calvario, è oltre qualsiasi distruzione. Non ho più vene io, non ho più niente. Ed tutto partito da una fiala che mi hanno imposto, mentendomi e oggi continuando a insultarmi. So che nessuno di loro si è “vaccinato” veramente, ma almeno, dopo tanta sofferenza, lasciatemi sognare.

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