27 Marzo 2024
Fonte: Imagoeconomica
Ancora Asia. Dopo il Covid di estrazione cinese, dal vicino Giappone arriva un nuovo pericolo: l'STSS, ovvero, la sindrome da shock tossico streptococcico, rara infezione batterica che inizia a prendere piede nel paese del Solleone. A tenere tutti sugli attenti è il fatto che le autorità sanitarie locali non riescono ancora a identificarne la causa. Già lo scorso anno la STSS, la forma più grave della malattia da streptococco di gruppo A, era stata segnalata in 941 pazienti con un tasso di mortalità di circa il 30%.
La STSS è anche chiamata “flesh-eating disease”, cioè malattia carnivora in quanto può mandare in cancrena i tessuti infetti e necrosi dei tessuti connettivi che ricoprono i muscoli. L'Istituto Nazionale delle Malattie Infettive (NIID) dall'inizio del nuovo anno ha ricevuto 605 segnalazioni, di cui 88 nella capitale Tokyo, come riporta The Japan Times. Solo nei primi due mesi di quest'anno sono stati registrati 378 casi, con infezioni segnalate in tutte le 47 prefetture del Giappone, tranne due. Numeri comunque che rimangono abbastanza contenuti e non tali da creare l'ennesimo allarmismo.
Nonostante ciò la prudenza , a volte, supera l'emergenza stessa soprattutto nei Paesi orientali. L'esempio è di pochi giorni fa quando la Corea del Nord ha deciso di annullare senza spiegazioni la partita casalinga di qualificazione ai Mondiali 2026 contro il Giappone, a Pyongyang. In attesa di chiarimenti da Seoul la Fifa ha confermato che il caso sarà valutato dal Comitato disciplinare, e nel caso di 0-3 a tavolino la formazione nipponica avrà staccando il pass per i Mondiali. Il vero motivo, secondo fonti sudcoreane, sarebbe proprio il timore di Pyongyang della STSS e delle sue conseguenze in un Paese con grossi limiti sanitari come la Corea del Nord.
E anche dal Giappone non sanno che pesci prendere, come hanno ammesso gli esperti del NIID: "Ci sono ancora molti fattori sconosciuti riguardo ai meccanismi alla base delle forme fulminanti (gravi e improvvise) di streptococco, e in questa fase non siamo in grado di spiegarli". Al momento si sa solo che si trasmette con le goccioline respiratorie, il contatto diretto, ma anche attraverso le ferite.
Questa volta oltre agli anziani, stando ai dati del NIID, a rischio sarebbero anche gli under 50. Infatti tra luglio e dicembre del 2023 dei 65 pazienti sotto i 50 anni a cui è stata diagnosticata STSS un terzo sono morti, cioè 21 riporta il quotidiano nipponico Asahi Shimbun.
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