25 Marzo 2024
Il Messaggero, testata romana, è riuscito in un numero spericolato, un gioco di prestigio quasi affascinante tanto è ribaldo: “Non c’è soltanto Kate: tra i giovani è un’epidemia di tumori gastro-intestinali”. E poi, in sommario: “La scienza non riesce a spiegare il fenomeno: ‘Non c’è un fattore scatenante’”. Invece il fattore c’è ed è la stessa scienza ad averlo dimostrato in modo approfondito e definitivo. E la proliferazione di cancri addominali, intestinali a seguito di vaccini non è solo dei giovani, è di tutte le età, dalle ultrasettantenni Berté e Giorgi alla quarantenne principessa di Galles. Perché è “uscita allo scoperto” proprio adesso? Semplicemente perché non poteva più tacere, ormai la cosa stava uscendo e la Real Casa ha preferito giocare di residuo anticipo. Perché hanno coperto tutti per settimane? Perché non dovevano uscire sospetti di correlazioni. Ma i reali più potenti sul pianeta hanno fatto la figura dei cialtroni da vicolo. La principessa ha un cancro, il re ha un cancro, la duchessa o ex duchessa di York, Sarah Ferguson, è appena stata operata di un cancro, un melanoma recidivo. Tutti sono stati forsennati testimonial vaccinali ed è questo che il codazzo di portaparola in patria e anche in Rai hanno cura di non dire, di lasciar dimenticare. Per tacere dei predecessori, stagionati ma sanissimi fino al 2021: il 9 gennaio il principe Filippo e la regina Elisabetta assumono la prima dose di antidoto. Seguono richiami e, presumibilmente, ulteriori somministrazioni. Filippo muore improvvisamente a 3 mesi precisi dalla prima dose, il 9 aprile. Contemporaneamente Elisabetta accusa problemi di deambulazione e altre conseguenze; si arrende l'8 settembre del 2022, ufficialmente "per vecchiaia" ma inseguita da ipotesi di leucemia.
Anche la stellina in disarmo Ambra Angiolini era stata una ultrà vaccinale: ha appena disdetto una serie di impegni per la distruzione di un tendine, almeno così si è saputo, dopo giorni di fumose allusioni a problemi di salute. Ma noi sappiamo che tra gli effetti nefasti i vaccini anticovid portano anche lo smembramento interno, di organi, di fasce muscolari, portano patologie neurologiche croniche che si manifestano con dolori insopportabili a nervi e tendini per i quali nessuna cura sembra funzionare e nessuna diagnosi appare proponibile, salvo il fondato timore di danni permanenti. Altra specifica di queste pozioni arcane i cui danni sfuggono a identificazioni precise. Come per il giornalista Purgatori, morto in modo fulminante, pochissime settimane, per qualcosa di mai precisato, suscettibile di almeno dieci possibili diagnosi post autopsia.
La distruzione di tendini e legamenti, più in generale a livello neurologico, è una neuropatia, conseguente al vaccino Covid, che si rivela con bruciore interno inspiegabile: sono centinaia i casi che non escono allo scoperto per vergogna o paura di essere presi per matti. Forse nessuno ricorda la denuncia di Alessia d'Arrigo, così come è finito nell’oblio il grido della maestra di Bussolengo Federica Angelini: "Male atroce alle gambe, tamponiamo con cortisone e oppiodi: la nostra vita è sconvolta da questi 'fuochi' misteriosi, i medici non sanno come chiamarli né affrontarli, ma siamo già tantissimi e a centinaia mi scrivono. Non sono no vax, ma dove sono adesso i luminari che in tv dicono che il vaccino è sicuro? Vorrei vederli qui a studiare il mio caso". Altre reazioni rare ai vaccini sono i geloni o le lesioni Pernio-like. Tutti i pazienti che le manifestano hanno un test PCR negativo per coronavirus, con biopsia che mostra infiltrato linfocitario superficiale e profondo; si suppone che questi casi supportino l'ipotesi che esista una vera associazione tra la vasculite leucocitoclastica cutanea (leucemia linfoide cronica, LLC) e la risposta immunitaria al virus SARS-COV-2. Il lichen plannus che si sviluppa dopo il vaccino può essere di nuova insorgenza o una riacutizzazione di un lichen plannus preesistente. I vaccini innescano la risposta immunitaria Th1 che porta al rilascio di interleuchina-2, TNF alfa e interferone gamma, tutti coinvolti nella patogenesi del lichen plannus e di altre dermatosi.
“Non sono novax” dice la maestra Angelini. Già, non lo siamo stati e in premio giaciamo a vario titolo crocifissi ai nostri letti. Perché questi vaccini scatenano di tutto e lo sappiamo. Lo sapevano anche prima, all’Aifa, al Cts, al ministero diretto da Speranza per il quale la mia amica Silvana de Mari ipotizza prima o poi la collera del Dio “che non paga il sabato”. Confesso che credo poco alla giustizia vindice di Dio, ma non negherò che mi piacerebbe assistere ad una punizione esemplare per uno che ha mentito oltre il lecito e anche l’illecito, ha coperto l’impossibile, ha spinto milioni di cittadini a tramutarsi in vittime e oggi, dopo avere ripetuto per anni che “i vaccini non hanno mai creato neppure un morto”, ammette che “i danni gravi da vaccino anticovid esistono ma mica è colpa mia”. Se questo è un uomo.
Esistono i danni gravi da vaccino? Si potrebbe chiederlo al campione di ciclismo Peter Sagan, lo slovacco, appena operatosi nel reparto d'eccellenza di Cardiologia dell'ospedale Torrette di Ancona, sottoposto ad una ablazione. Durante l’allenamento in vista delle Olimpiadi nella categoria mountain bike, il cuore gli è schizzato a 200 battiti al minuto. Un atleta professionista, abituato alla fatica, supercontrollato. Nello stesso centro d'eccellenza un mese fa gli avevano immediatamente applicato un contatore di battiti sottocutaneo. Questa sarebbe la normalità? I campioni possono esserlo nella loro specialità ma non nella vita e sarebbe vano chiedere al buon Peter dal cuore di passero: quante dosi? Non lo direbbe mai, come la principessa Kate, come tutti gli altri. Con il che lo Speranza di turno potrà sempre insultare le sue vittime: che c’entro io coi danni gravi da vaccino? E diceva: imporlo a tutti, negare tutto, rinchiudere tutti. Secondo il Wall Street Journal, le chiusure scriteriate durante la “pandemia” hanno causato almeno 100 volte più decessi di quelli che sono riusciti ad evitare, senza contare “gli enormi danni economici, sociali, educativi e sanitari”. Certo, quel che è fatto è fatto, ma almeno in America, come nel resto del mondo, se ne parla, ci si confronta, a futura memoria. Qui siamo ancora all’esplosione dei tumori addominali che la scienza “non sa spiegare”, all’omertà delle stesse vittime, a un ex ministro che dice e disdice, mente come respira e bofonchia: io che c’entro se vi ho fatto ammalare?
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