15 Marzo 2024
visiera anti covid, fonte: imagoeconomica
Il Covid "potrebbe aver avuto origini in laboratorio". È quanto risulta dallo studio condotto dai ricercatori della University of New South Wales, in Australia, pubblicato sulla rivista 'Risk Analysis'.
Gli scienziati affermano che sia "più probabile un'origine innaturale rispetto ad un'origine naturale". Sono diverse le ipotesi sulla provenienza del Sars-Cov 2, la maggior parte degli studi condotti in questi anni si è concentrata su un'origine zoonotica, esaminando la probabilità che il virus sia stato creato in laboratorio.
Per consolidare i risultati ottenuti, i ricercatori hanno utilizzato quello che definiscono "uno strumento consolidato di analisi del rischio" per differenziare le epidemie naturali da quelle innaturali. Lo strumento di valutazione per studiare l'origine del Covid si chiama Grunow-Finke modificato (mGft).
Tuttavia, non è la prima volta che viene utilizzato. Il mGft è servito per lo studio di origine di un altro tipo di coronavirus: il Mers-coV; la ricerca svolta in Arabia Saudita si allacciava alla stessa ipotesi: "Alta probabilità di origine innaturale".
"In questo caso - spiegano gli autori - abbiamo considerato le prove di un'origine naturale o innaturale di Sars-CoV-2, concentrandoci su incidenti o 'fughe' da laboratorio come fonte di potenziale origine innaturale".
I criteri adoperati sono 11, tra cui rischio biologico, distribuzione geografica, intensità epidemica e modalità di trasmissione; per ogni criterio è stato assegnato un punteggio che va da 0 a 3 (3 in situazioni di chiara evidenza).
La rivelazione arriva sin dal primo punto. Il criterio numero 1 - ovvero l'esistenza di un rischio biologico - ha condotto gli esperti ai primi contagi tracciati di Covid, evidenziando che alcuni casi iniziali di polmoniti sono collegabili al mercato locale del pesce di Hanan.
"Il mercato in questione si trovava a sole 8 miglia di distanza dall'Istituto di virologia di Wuhan (Wiv) - affermano i ricercatori -, che conduceva diversi progetti di ricerca sul cosiddetto 'guadagno di funzione' dei virus. Gli incidenti di laboratorio sono comuni ed è possibile che un lavoratore infettato accidentalmente all'interno del laboratorio possa infettare altri nella comunità". Al criterio numero 1 sono stati assegnati 3 punti, situazione di chiara indicazione.
In base ad una serie di operazioni, il punteggio finale inferiore a 30 punti indica la probabilità che l'epidemia sia naturale, mentre se uguale o superiore a30 verrebbe considerata di origine innaturale. "Utilizzando l'algoritmo Gft modificato, il risultato mostra un totale di 41 punti (68%) sui 60 massimi, indicando che Sars-CoV-2 è più probabile che provenga da un'origine innaturale", concludono gli autori.
Maria Rita Gismondo, direttrice del laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenza all'ospedale Sacco di Milano, ha commentato così lo studio: "Lo dico dal 2020 e prima o poi la verità verrà fuori. Personalmente io ho continuato più volte a sostenere la teoria del virus ‘scappato’ dal laboratorio, anche perché il laboratorio di Wuhan, struttura che ho anche visto, era di quarto livello".
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