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Vaccino Covid, dagli asfaltati del regime "vaffanc*lo" ai virologi, a chi li candida, a chi continua a tacere, a mentire, a rimuovere, a insultare

Incredibile: in Italia può succedere che un Renzi candidi un Bassetti (venendone pure spernacchiato). Mentre i malori improvvisi, anche di origine addominale, si moltiplicano e così le morti fulminee. Quanto alla Real Casa inglese, è allo sbando. Ma nega ancora l'evidenza.

12 Marzo 2024

Roberto Speranza

Sono finito nella sigla di non so che programma di una televisione alternativa che gira, non so ancora per quanto, su youtube. Sulle note del “Vaffanculo” di Masini sfiliamo tra vittime, complici, carnefici, io essendo di difficile collocazione – non sono novax, sono vaxxinato pentito, da allora racconto le conseguenze nel sangue mio e sulla pelle di chi sta come me – mi ritrovo, con tempismo perfetto, nel passaggio che dice “ora basta, io sto male”, e già mi sembro un po’ morto anch’io, e, subito dopo, esplode un vaffanculo su una faccia nota (che fastidio, certi dirimpettai). La faccia è quella del luminare Bassetti, in attesa di Nobel, che ha rifiutato la candidatura da Renzi d’Arabia, uno del quale è inutile spiegare perché NON va votato in alcun modo, con la consueta modestia improntata a realismo: “Sono il numero uno nel mio campo, non ho bisogno di altro”. Adesso si tratterebbe di stabilire di quale campo si parla; ma Bassetti, uno che ha cambiato quasi più autocandidature che ipotesi quanto a mascherine, lockdown, vaccini e quant’altro, ha semplicemente risposto: in politica sì, ma mica con un club da 1%. Ed è una delle miserie di una vicenda squallida e atroce questa irresponsabile, vergognosa, ignobile campagna acquisti dei partiti nel vivaio dei viroinfluencer; a dispetto delle sconfessioni mortificanti di una realtà sempre più spietata, questa è gente che dovrebbe solo nascondersi, ma la dignità è come il coraggio di don Abbondio, se uno non ce l’ha, eccetera. Come mai la principessa Kate pasticcia coi social, si fa delle foto palesemente false, truccate? Perché è una nobildonna annoiata, scollegata dalla realtà? No, non è pensabile che abbia fatto da sola un errore di comunicazione talmente disastroso da far impallidire Chiara Ferragni, con le centinaia di servi a disposizione: poi i portaparola, i leccaculo della Real Casa possono sfinirsi a cercare giustificazioni, “eccesso di buona fede”, “ingenuità di una giovane mamma”, possono scagliarsi contro “le cattiverie complottiste”, ma qui se c’è un complotto è partito dai regnanti, la logica è molto semplice, è stringente: voleva offrire un’idea, una immagine di salute, di guarigione, non c’è riuscita e se non c’è riuscita è perché non sta affatto bene, è tuttora sofferente. Di cosa, nessuno lo ha ancora spiegato, anche se molti lo hanno capito. Lo stesso re Carlo, “nella tradizione di totale trasparenza della Casa Reale”, ma tu senti la cara vecchia BBC, avvezza a pateticamente mentire manco fosse la nostra povera RAI, si è mostrato, non potendolo evitare, ai sudditi: rispetto a un anno, a pochi mesi fa è crollato, l’aspetto, spaventoso, tradisce tutto il suo cancro prostatico, lui ha detto: servirò il Paese come e fino a quando potrò.

Non così incoraggiante. Ma sul loro abuso di vaccini, non una sillaba. Il sillabo se mai, la chiusura, la censura autoindotta. Io, quanto a me, dopo anni di interventi, fiumi di parole, ho rinunciato a ragionare, a litigare, a portare prove del diavolo, a chiederle ai fanatici del vaccino che sono i veri negazionisti. Una sola domanda ancora mi concedo, ma a quella non rinuncio mai: quante dosi? Quante? L’ho chiesta anche al vecchietto seduto vicino a me in reparto, stessa chemio, ma rabbioso: non rispondeva, alla fine ha ceduto: “Tre, non ho potuto fare la quarta perché mi sono ammalato” e giù imprecazioni, a me e al mondo, a tutti tranne che al sacro vaccino. I malori improvvisi continuano, sono implacabili, adesso tocca alla veterana di tante battaglie canore, Loredana Bertè: sta per salire su un palco ma prende a contorcersi come un derviscio, le fitte alla pancia la strangolano, una corsa in ospedale, il ricovero d’urgenza e la solita cortina di fumo: malore improvviso, chi vivrà vedrà. Una cosa non mi pare sia stata ancora notata: fra i presunti, probabili effetti maledetti di questi sieri sta, sempre più diffusa, una patologia intestinale, addominale che esplode senza preavviso: come la Bertè, appena un mese fa, la soubrette Martina Colombari, che si è salvata per “improvvisa peritonite”. Improvvisa? A 50 anni? Può essere, ma anche il cantante mieloso Eric Carmen, quello di “All by myself”, che ci ha spappolato da adolescenti, muore nel sonno a 74 anni. Lo trova la moglie, stecchito. Quante dosi? In Giappone il wrestler Yutaka Yoshie muore a 50 anni dopo una esibizione, improvvisamente, senza patologie note, il tempo di portarlo all’ospedale e non c’era già più. Quante dosi? Muore a 60 anni la stilista e imprenditrice Silvia Bisconti che faceva sfilare le modelle malate di cancro. Di cosa è morta? Come è morta? Non si sa, nessuno lo spiega. Allora, quante dosi?

Tutto può essere, ma intanto escono sempre più prove, documenti, studi che spiegano sempre più morti sempre più improvvise, ma per convenzione, per modo di dire. Carmen Sciuto, di Pesaro, 41 anni, madre di un ragazzo di 14, scopre un tumore e ci muore in tre settimane. Turbocancro, lo chiamano, ma questo è un missile: era sanissima, costantemente monitorata, animatrice all’estero, sempre sottoposta a controlli: di colpo si mette a tossire, quelle tossi fastidiose, insistenti, pensano a una raucedine, poi una bronchite, una polmonite, infine alla tubercolosi, ma è possibile la tubercolosi nel 2024 in una giovane donna sana? E invece è il cancro che in venti giorni la mangia: carcinoma ai polmoni, linfomi a collo e addome. Gli stessi che hanno scoperto a me: un linfoma indolente, per dire subdolo, ma che mi ha mangiato l’80% del midollo osseo. E io so quando ha cominciato. Mi salvo? Non mi salvo? Ma se mi salvo non sarò lo stesso di prima, non sarò lo stesso mai più. E ancora continuano a mentire. A tacere. A vantarsi. Ma io penso a quel “medico anarchico” che mi ha scritto raccontandomi della sua esperienza a Kobane, dove già il Covid imperversava e loro li curavano, li salvavano facendo tutto il contrario delle linee guida italiane, “tachipirina e vigile attesa”. Penso a quel servizio trasmesso il 12 dicembre 2023 dal canale televisivo tedesco MDR, su partite di vaccino BioN-Tech Pfizer contro il coronavirus uscite da un laboratorio di Magdeburgo contenente DNA “che non appartiene al vaccino in tali quantità”, rimosso in un baleno ma non prima che diventasse vitale in Germania: lo rimettono e lo tolgono ancora, terrorizzati. Penso alla segnalazione di Karina Michelin: “Italia, allarme morti improvvise e malori nella Polizia italiana: il numero degli agenti di polizia vaccinati deceduti improvvisamente è in continuo aumento: il sindaco di polizia chiede i dati alla direzione generale e una indagine”. Nessuna risposta, su queste cose non ci si spreca, eh, Mattarella? E mi sommergono di casi di forze dell’ordine stroncate o devastate. Penso all’arroganza violenta di uno Speranza che ci dà degli assassini, e siamo noi a cadere per mano loro. Noi, gli asfaltati del regime. Penso alle colpe dei governi passati, alle giravolte di quello attuale, che non sono più lievi, alle fandonie del ministro Schillaci, “non adotteremo il greenpass globale”, ma subito un dottor Ghebreigzabiher Ghebremedhin, delegato italiano all’OMS, in funzione al ministero di Schillaci, di fatto lo smentisce confermando durante il vertice dell'INB che “l'Italia aderisce pienamente alle linee dell'UE promettendo un accordo sulla pandemia entro maggio 2024”. Penso all’impunità di cui ancora gode Fauci coi suoi scagnozzi criminali, in America, mentre in Italia lo fanno addirittura benemerito a dispetto della “pistola fumante” sulle origini artificiali del virus. Penso alla storia sconosciuta di Maddie de Garay, una dei 1.131 bambini fra i 12 e i 15 anni usati da Pfizer come cavie, che ha sviluppato un disturbo neurologico e una paralisi a poche ore dalla seconda iniezione di mRNA, segnalato da Pfizer alla FDA come “dolore addominale”, vedi un po’ come tutto si tiene, come tutto torna. Dopo tre anni, Maddie resta crocifissa a una sedia a ruote e intubata per mangiare. È paralizzata totale. Pfizer e FDA continuano a raccomandare shot di rMNA a tutti i bambini americani, in Italia i nostri tetri virologi in carriera fanno lo stesso. Vaffanculo.

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