19 Febbraio 2024
Fonte foto: Imagoeconomica.it
I vaccini mRNA possono causare lo sviluppo di tumori? Ad oggi nessuno ha smentito questa ipotesi, anzi. Come detto dal professor Mariano Bizzarri, direttore del Systems Biology Lab al Dipartimento di Medicina Sperimentale dell’Università La Sapienza di Roma, non ci sono prove che escludono questo collegamento. “Al momento non ci sono evidenze scientifiche solide per comprovarlo, ma nemmeno elementi che possano escludere con certezza tale collegamento", ha detto in una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport.
Il professor Mariano Bizzarri ha rivelato che non ci sono prove che testimoniano il fatto che i vaccini Covid mRNA non causino il cancro. "In linea teorica, qualsiasi mRNA, compresi quelli che si trovano in alimenti e batteri, possono inserirsi, in tutto o in parte, all’interno del DNA e, alla lunga, avere conseguenze cancerogene", spiega il professore direttore del Systems Biology Lab al Dipartimento di Medicina Sperimentale dell’Università La Sapienza di Roma. "In generale, dagli studi in vitro si può stabilire con una buona certezza se un composto abbia o meno capacità mutageniche, però non è comunque scontato che un composto potenzialmente mutagenico sia automaticamente cancerogeno. In laboratorio, si possono osservare eventuali danni a carico del DNA, che sono importanti specie quando coinvolgono determinati geni, ma per stabilire l’effettiva cancerogenicità occorre molto tempo. Da alcuni studi effettuati finora stanno emergendo elementi che fanno pensare che i vaccini mRNA inneschino alcuni meccanismi potenzialmente cancerogeni, ma per averne la certezza scientifica occorrono ulteriori conferme e studi specificamente rivolti a tale scopo”.
Ad oggi, quindi non c'è nessuna certezza. “No, ed è proprio per questo che serve prudenza", prosegue Bizzarri. "I dati epidemiologici a disposizione sono infatti ancora poco significativi. È poi difficile capire in che misura l’aumento del tasso di mortalità dei tumori, riscontrato negli ultimi tempi, si possa collegare alla vaccinazione di massa contro il Covid 19 invece che alla diminuzione dei controlli di screening a cui si è assistito durante la pandemia. Stabilire un legame certo è molto complesso, in quanto il cancro è una malattia multifattoriale e soppesare l’importanza di ogni singolo fattore è un’impresa ardua, anche perché ciascun individuo è diverso dagli altri. Sono invece riconosciuti come possibili effetti collaterali dei vaccini mRNA, che in realtà non sono altro che terapie geniche, la miocardite e reazioni auto-immuni”.
Quel che è certo che una determinata fascia di persone dovrebbe prestare maggiore attenzione ai vaccini mRNA. "Particolarmente attente dovrebbero essere le persone già malate di tumore, in quanto tali vaccini possono accelerarne l’evoluzione, favorire recidive o slatentizzare forme silenti. Siccome i vaccini mRNA incrementano l’attività del sistema immunitario, anche nei bambini servirebbe maggiore precauzione. Infatti, in questa fase della vita il sistema immunitario di norma funziona bene e non ha bisogno di ‘accelerazioni’, altrimenti c’è il rischio che la sua attività diventi eccessiva. Al contrario, le difese naturali degli anziani sono spesso meno efficienti, perciò anche dandogli una ‘spinta’ con un vaccino mRNA i rischi di un’iperattività sono limitati”.
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