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Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

"Veritas filia temporis": ma va aiutata la verità, perché sui vaccini ancora tanti fanno i mimi

Viene giù tutta la narrazione del regime globale, tracima la verità e perfino le testate della sinistra ortodossa si svegliano. Al grido: "Ve lo dicevamo, noi che il vax non era sicuro". No, hanno detto l'opposto per 3 anni. Ora non possono più, ma in molti devono pagare.

12 Febbraio 2024

Manipolazione infografica

La mia uscita carognesca, sciacallesca, come se io fossi messo meglio, sul Giovanni Allevi andato al Sanremo di regime a dare un’idea sentimentale del cancro non è piaciuta e via social è subito partita la contraerea. Posso capirlo, Allevi lo voglia o meno fa il gioco di Sanremo, di Amadeus, dei commentatori che non vogliono capire, anche se a volte lavorano per giornali che sulla sporca faccenda dei vaccini hanno capito molto bene e lo dicono anche molto bene. In questi casi lasci perdere, non essendo il caso di fare male a un cacciatore di gloria che sta conciato quanto te. Certo però che i tipi bar Sport ci nascono e niente riesce a farli rinsavire. Ma io al bar sport non ci sono nato né cresciuto e non riesco, proprio non ci riesco a far finta di niente. Mi scuserà il Maestro Allevi che bacia la pianola, che si contorce di sentimenti, capisco il successo quasi fanatico dopo Sanremo, capisco l’esaltazione di un altro come lui, come noi, marchigiano come noi, oncologico come noi, il cestista anconetano Polonara, un bestione di due metri che improvvisamente, anche lui, si scopre un cancro però non dice una parola quanto a dosi pregresse. Lo capisco, ma capisco anche che questa roba fa girare i coglioni e se tutti fanno come loro non solo non se ne viene a capo ma si finisce nella tomba con tanto di presa per il culo. Ieri sono stato contattato da una lettrice che, senza mai un raffreddore, senza neppure essersi presa il Covid, si è scoperta dopo le due dosi un linfoma simile al mio: ha subito il ricatto di stato per poter lavorare, per mantenere una figlia, è una statale, di una categoria fra le più umiliate e schiacciate ai bei tempi dei greenpass, dei lockdown. E si ritrova con la prospettiva di una chemioterapia più o meno lunga, comunque spaventosa. L’ho chiamata, le ho spiegato come affrontare questa avventura che comunque è assurda, che resterà assurda, come gestire la rabbia e la paura. Ho colto ancora una volta il senso del mio farmi male, che non ha niente di eroico, che è in qualche misura obbligato, perché le cose o le dici o non le dici ma se non le dici sei complice. Anche di chi ti sta ammazzando.

Spero che B ne venga a caso, psicologicamente anzitutto, perché è sicuro che nel fisico se la caverà. Ma a questo punto il ruolo di uno come me è diventato anche questo, da testimone a consolatore. Voglio dire che la gente, i compagni di ingiustizia e di sventura, non li tieni su baciando il pianoforte, consigliando il sole fuori dalla finestra, facendo poesia spicciola sul “nuovo te” e stando zitto sulle cause. Mi diceva B, sconvolta: io non mi perdono, io non mi do pace, è colpa mia, avrei dovuto capire. Ecco il capolavoro di questa banda di regime: incolpare le vittime, noi, di quello che ci hanno fatto.

Che ci stanno facendo. Perché insistono con la propaganda vaccinale a dispetto delle conseguenze, devastanti? Per la semplicissima ragione che conviene. La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, aveva acquistato in gran segreto 4,2 miliardi, «dal 2021 sono stati cestinati almeno 215 milioni di dosi, cioè 0,7 dosi per ogni cittadino», ha rivelato il servizio di Giulio Valesini di Report, per la serie meglio tardi che mai. Quelle opzionate dall’Italia furono 381 milioni, di cui almeno 150 mi-lioni sono in eccesso (46,8 milioni le dosi scadute), per le quali il nostro Paese ha speso 4,4 miliardi di euro. Uno spreco colossale di cui si dolgono i mammasantissima dell’ISS e degli altri carrozzoni pubblici. Non della salute dei cittadini, delle dosi sprecate, anche se in effetti sono dosi scampate, malattie e morti evitate (ormai non ci sono più dubbi, sta tracimando ogni verità sulle finzioni globali). Dal sito PublMed trovo uno studio sul linfoma non Hogkin sviluppatosi subito dopo la vaccinazione contro il Covid-19, a firma Luigi Cavanna. “Riportiamo il caso di un uomo di 66 anni che ha presentato una linfoadenopatia ascellare destra circa 10 giorni dopo aver ricevuto la terza dose del vaccino BNT162b2. La linfoadenopatia si è gradualmente allargata e l'esame obiettivo e l'ecografia (US) hanno rivelato una linfoadenopatia ascellare destra di 6,99 cm e una linfoadenopatia sopraclavicolare destra di 2,36 cm. L'esame istologico del nodulo ascellare destro ha rivelato un linfoma anaplastico a grandi cellule che era ALK negativo e CD30 positivo. Una tomografia computerizzata (TC) totale del corpo, una tomografia a emissione di positroni (PET) e una biopsia del midollo osseo hanno mostrato un linfoma non Hodgkin (NHL) di stadio II. Il paziente è stato trattato con chemioterapia e uno schema di Brentuximab Vedotin, Ciclofosfamide, Doxorubicina e Prednisone (BV-CHP) per sei cicli e ora sta bene ed è in completa remissione. La revisione della letteratura ha rivelato otto ulteriori casi di NHL sviluppati poco dopo la vaccinazione contro il COVID. Ci sono stati quattro casi di linfoma diffuso a grandi cellule B (DLBCL) (uno in un paziente che era stato sottoposto a trapianto di cuore e aveva sviluppato un DLBCL positivo al virus Epstein-Bar), un caso di linfoma extranodale a cellule NK/T, un paziente con linfoma sottocutaneo a cellule T simile alla panniculite, un caso di linfoma a cellule B della zona marginale e un linfoma cutaneo anaplastico primario a grandi cellule (PC-ALCL). In cinque casi, il linfoma si è sviluppato dopo la vaccinazione con mRNA BNT162b2, incluso un caso dopo ChAdOx1 nCOV-19, un caso dopo il vaccino con adenovirus tipo 26 (Ad26) e uno dopo mRNA-1273/Spikevax (ModernaTX). Siamo consapevoli che il legame tra la vaccinazione contro il Covid-19 e il linfoma è molto probabilmente un fenomeno casuale e che i vaccini contro il Covid-19 rappresentano prodotti molto efficaci per molte persone in tutto il mondo. Tuttavia, riteniamo che gli eventi clinici, anche se associati solo temporaneamente a nuovi trattamenti o nuovi vaccini, dovrebbero essere segnalati a beneficio dei pazienti e della comunità scientifica”.

L’alba di un nuovo giorno per un nuovo paziente? È tutto qui? Ci commuoviamo e basta per gli “eroi”, i “guerrieri”, come ci chiamano, basta che non fiatiamo? O di queste cose vogliamo deciderci a parlare? Ed ecco un’altra, ennesima, testimonianza giunta a chi scrive: “Purtroppo anche io come te. Dopo 1 sola dose: tiroidite hoshimoto, neuropatia e 2 carcinomi maligni al seno. In attesa di esito di esami per forme artrosiche. Si resiste e si combatte. Finché se ne hanno le forze. Veritas filia temporis. Ti abbraccio. Laura”. Sì, si resiste e, se si è fortunati, ci potremo forse abbracciare. Piangendo per la sofferenza e l’ingiustizia sopportata. Sì, veritas filia temporis ma da sola non esce, qualcuno a fare il lavoro sporco ci deve essere anche se non ha la forza, anche se ogni volta la rabbia e la stanchezza, la desolazione e il dubbio gli scavano dentro, come la chemio, peggio della chemio. Adesso, per la serie meglio tardi che mai, anche il circo informativo di sinistra comincia con la riconversione, “l’avevamo detto, noi, che i vaccini non erano sicuri”. No, hanno coperto e mentito per tre anni e ancora i telegiornali insistono. Adesso, escono gli scaricabarile nei ministeri, nei carrozzoni, escono le ammissioni, adesso si tirano fuori le cose seppellite per anni, come la nota di Peter Doshi, scienziato del Maryland: “E’ stato sbagliato presentare questi vaccini come efficaci al 95%. La scoperta del declino dell’efficacia dei vaccini nel tempo mette in crisi la narrazione di vaccini efficacissimi al 95%. Le autorità non amano la diffusione di notizie di segno opposto alla ampia raccomandazione di vaccinarsi fatta tra il 2020 e il 2021”. Ampia raccomandazione? Qui c’è stata una pressione di stampo totalitario. Ci sono stati i ricatti e le violenze fisiche e mentali, c’è stato l’odio organizzato, c’è stata la censura col capo dello Stato che su tutti diceva “non si dia spazio ad altre verità che non siano i vaccini”. E chi diceva che i vaccini coprivano al 95? Gli Abrignani, i Burioni, i Bassetti e tutti gli altri. Chi non parlava, taceva sapendo. Quindi mentiva, era complice. Con quante vittime evitabili? Perché tutto questo? “Per non condannare i vaccini” come diceva il Magrini all’Aifa, il pard del ministro Speranza? Con il suo successore, la Anna Rosa Marra, promossa dal governo Meloni, che a proposito dell’infografica sulle reazioni avverse invitava a “ridurre [in modo artefatto] l’area del cerchio delle manifestazioni gravi, anzi potrebbe essere resa più piccola”? Sapevano tutto, hanno taciuto, hanno mentito, hanno insistito. Perché? E perché nessuno paga? E tutto questo, tutto questo lasciamo che venga fuori da solo, o gliela diamo una mano alla verità figlia di un tempo muto, vile, che non sa neppure incazzarsi per lo scempio subito?

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