12 Gennaio 2024
Nella sporchissima faccenda dei vaccini che dovevano salvare l’umanità e hanno finito per condannarla ci sono un paio di inversioni demoniache che gridano vendetta al Dio degli onesti e dei logici. La prima è quella che alle vittime chiede la prova del diavolo, “dimostrami che ti sei ammalato per colpa del vaccino”. Ma a questa provocazione abbiamo già risposto, sono due anni che rispondiamo, che il mondo, che la scienza risponde producendo sempre più riscontri, risultati, studi, spiegazioni, conferme di ciò che dicevano alcuni luminari di livello internazionale, per non parlare della casistica, della statistica, delle storie vive, o anche decedute, ma raccolte da chi resta, di quanti centrati da un male fulminante in mille diverse versioni e manifestazioni. Mentre la vera probatio diabolica a questo punto dovrebbero fornirla quelli che per mesi, per anni ci avevano garantito perfetta e duratura efficacia nonché innocuità e adesso svicolano. O, come la ex infermiera e organizzatrice di feste Licia Ronzulli, promossa senatrice da un Berlusconi o fuori di testa o ricattabile, ha ripreso subito ad insultare e provocare i cosiddetti “novax” dopo che la scorsa primavera, fiutando la mala parata, aveva finto contrizione per le “frasi un po’ sopra le righe”. Un po’? Lei e quelli come lei auguravano le peggio sciagure a chi non intendeva sottoporsi a quella sperimentazione nazista che si andava protraendo su chi assumeva un composto simile, nelle parole di una della azienda che lo produceva, “a un aereo lanciato senza che avessimo finito di costruirlo”. E rideva, l’infame, e al Parlamento Europeo, accolita di infami, non uno che si alzasse a pigliarla a ceffoni. Adesso la Ronzulli e gli altri talebani, che si portano addosso la responsabilità di una strage dalle proporzioni globali, roba da fare impallidire qualunque Olocausto, non sapendo come dimostrare, anzi come smentire, che i vaccini fossero realmente pericolosi, preferiscono tornare ai vecchi tempi, risfoderando insulti isterici da ringhiare in quei programmi complici che ancora li ospitano, affidati ai conduttori buoni per tutti i regimi.
L’altro ribaltamento da sbaragliare è quello che definisce i medici critici coi vaccini salvifici come corrotti e collusi con non meglio specificati sistemi antagonisti. Certo, anche questi medici possono essere ambiziosi e finalizzati come qualsiasi essere umano, possono avere cercato carriere politiche, regolarmente in modo maldestro: ma in genere hanno pagato di persona con una infinita serie di rappresaglie, di segnalazioni, di sospensioni, perfino di radiazioni, con la distruzione scientifica della loro immagine, con l’emarginazione sistematica, con pressioni e umiliazioni difficilissime da reggere. Difatti ci fu chi, come il dottor De Donno, non ce la fece e scelse di uccidersi. Altri, di cui ho raccolto la confidenza, mi hanno confessato di averci pensato, di essere stati ad un passo dal seguirlo. E avevano ragione nello scetticismo, nei rilievi in punta di scienza, altro che i vaticinii per tutte le stagioni dei virologi passepaertout con la posa magnetica o la scollatura strategica, da passerella e da copertina, con l’agente, con la faccia di bronzo dopo ogni previsione sballata, smentita dai fatti e dalla scienza, improvvisamente non più gaia ma ingrata. “Avremo milioni di morti”, ma gli unici a morire erano poi i plurivaccinati, pluri ma per niente immunizzati. Di quei medici eretici si diceva, si insinuava: corrompibili, in vendita, ma nessuno di loro risulta inserito nelle camorre chiamate Aifa, CTS, Iss, ministero della Salute, nessuno di loro stava, per quanto si è saputo, nei libri paga di Pfizer e Moderna dove viceversa brillavano i nomi di tutti i loro accusatori da rivista, nessuno escluso.
Oggi uno di questi medici maledetti, radiati, Massimo Citro della Riva, rivolge una lettera aperta al successore in tutti i sensi di Speranza, l’ex assessore all’urbanistica di Potenza, quello che voleva usare la pandemia per instaurare un regime comunista, gramsciano: Orazio Schillaci, almeno, è medico, anche quotato, ma la sua politica è in continuum con quella del predecessore, tuttora formalmente indagato per omicidio, somministrazione di farmaci pericolosi per la salute, falso insieme al suo sottoposto Magrini; in odore di proscioglimento annunciato, ma intanto ipotizzati poco meno che come stragisti. Tanto per dire che le risultanze nefaste, abiette, abissali legate agli effetti avversi dei vaccini in fieri, mica ce le inventiamo noi. E insomma Citro manda una lettera, che senza dubbio riconosce come patetica, benché dall’intento polemico, per dire caro ministro, vi avevamo avvisato: i vaccini non schermavano, erano potenzialmente letali, il modo per curare il Covid c’era e c’era da quasi 20 anni, la profilassi governativa era sciagurata e appunto stragistica, costringeva noi medici a rinnegare missione ed onore. Un messaggio durissimo e grave, che si conclude con queste parole: “Ho inviato queste lettera mesi fa. Lei, ministro, non ha mai risposto”.
E che si aspettava, il dottore scomunicato Citro? Niente si aspettava, e questa è per l’appunto la ragione del suo richiamo. Per dimostrare la cattiva fede di chi, di fronte a rilievi precisi, si sottrae. Destra e sinistra si rinfacciano intenti autoritari, ma qui se un regime c’è, e c’è, rimane quello che li mette insieme tutti, una SinEstra orrendamente complice nell’approccio sconsiderato che riguarda la salute, nella propaganda ancora martellante, nei dati come sempre falsati, nella propaganda bugiarda e criminale, nella colpevolizzazione dei refrattari, nel frattempo saliti al 99,9% per saturazione, per esasperazione, per paura, per conferma di malattia insorta. Anche un altro di questi medici disgraziati, il californiamo John Joannidis, è tornato sulla menzogna dei vaccini sicuri ed efficaci con una ricerca condotta su un campione di 4 milioni di austriaci, pubblicata lo scorso novembre sull’European Journal of Clinic Investigation (come appena riferito da “la Verità”) che dimostra il drastico calo di efficacia seguente alla seconda dose, con fatali conseguenze sul lato del rapporto rischi-benefici, pochissimi questi ultimi. Anche in questo caso si fa finta di niente e si insiste nel torcere la prova del diavolo: dimostrateci che sono i vaccini ad ammalare. No, dimostrateci voi, evidenze alla mano, che i vaccini non ammalano. Noialtri potremmo dire: eccoci, la dimostrazione siamo noi, siamo noi i crocifissi alle nostre chemio, noi i colpiti e affondati. Per chi? Per cosa? Per “instaurare un regime comunista”? Perché la casta già allora confusa, la SinEstra in essere, potesse durare? Perché Mattarella potesse raddoppiare? Per questa miseria di potere ci si ammala, si muore? Ma non servirebbe altro che a farci rispondere: e allora crepa e non rompere più. Intanto l’ex allenatore di successo Sven Goran Eriksson fa sapere di avere i giorni contati dopo un cancro fulminante. Sì, certo, i cancri ci sono e ci sono sempre stati, colpiscono ad ogni età, non possono sorprendere più di tanto a 75 anni. Ma è certo che in questa forma fulminante, tale da venire scoperti quando è tardi, ed è tardi dopo una insorgenza e un decorso di poche settimane se non pochi giorni, se ne conoscevano rarissimi casi fino alla diffusione massiccia dei vaccini anticovid; e nessuno, ancora una volta, spiega, obietta, mette in relazione. O almeno dubita. L’ex infermiera Ronzulli da senatrice incolpa i cittadini di esercitare il diritto alla libera scelta di curarsi, mentre il plurinquisito Fauci, messo alle strette in America da dove è fuggito per non finire in galera, comincia ad ammettere su tutta la linea la natura farabuttesca e stragista della faccenda. Lo abbiamo raccattato noi, gli abbiamo dato un laboratorio a Siena per fabbricare nuovi veleni, nuovi olocausti.
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