31 Dicembre 2023
Chiudiamo l’anno come l’avevamo cominciato. Parlando di vaccini, di veleni, di malori. E della propaganda criminale che ancora non si placa e che indica la perseveranza di un regime condiviso dove ha sempre meno senso distinguere destra da sinistra, entrambe corrose da fanatismi, opportunismi, affarismo. Il ministro della Salute, Schillaci, degno continuatore di Speranza, proroga a tutto giugno 2024 le mascherine negli ospedali, quello alla Difesa, Crosetto, nomina il virologo Bassetti consulente scientifico per le Forze Armate che già lamentano migliaia di vaccinati colpiti, ammalati: che farà Bassetti se non consigliare ulteriori dosi, vaccini su vaccini, vaccini per curare malattie innescate da vaccini? E non è più una illazione, è sempre meno prova del diavolo e sempre più certezza: l’ennesimo studio, recentissimo, validato dalla comunità scientifica, conferma: i vaccini COVID-19 possono innescare cambiamenti genetici nei pazienti affetti da cancro che potrebbero favorire l’ulteriore sviluppo della malattia in questi individui.
La revisione, pubblicata sulla rivista medica Cureus il 17 dicembre, ha esaminato la relazione tra i vaccini COVID-19 e il cancro. Una revisione di diversi studi ha portato gli autori a concludere che alcuni vaccini COVID-19 possono creare un ambiente che predispone alcuni pazienti affetti da cancro, compresi i sopravvissuti, alla “progressione, recidiva e/o metastasi del cancro”. La conclusione si basa su due fattori. Il primo è l'”ipotesi multi-hit” del cancro, che suggerisce che il cancro è la conseguenza di diverse mutazioni genetiche. Il secondo è la “crescente evidenza e le segnalazioni di sicurezza” del Vaccine Adverse Effects Report System (VAERS), che suggeriscono che alcuni pazienti affetti da cancro che hanno assunto il vaccino COVID-19 hanno visto peggiorare le loro condizioni. “Alla luce di quanto sopra e poiché alcune di queste preoccupazioni si applicano anche ai pazienti affetti da cancro infettati da SARS-CoV-2, incoraggiamo la comunità scientifica e medica a valutare con urgenza l’impatto della vaccinazione COVID-19 e [dell’infezione] COVID-19 sulla biologia del cancro e sui registri tumorali, adeguando di conseguenza le raccomandazioni di salute pubblica”, si legge nella revisione. Che si è concentrata sui vaccini a mRNA, Pfizer/BioNTech e Moderna, e sui vaccini adenovirus-vettorizzati, Johnson & Johnson e Oxford/AstraZeneca, in quanto questi prodotti sono stati maggiormente utilizzati nelle campagne di vaccinazione COVID-19 a livello globale. I vaccini a base di mRNA hanno il potenziale di innescare una serie di meccanismi biologici che potrebbero portare alla progressione del cancro. Questi effetti sono attribuiti a fattori quali l'”azione pro-infiammatoria” delle nanoparticelle lipidiche (LNP) e gli effetti tumorali degli antigeni dei vaccini, in particolare della proteina spike. Le LNP sono sistemi di rilascio di farmaci in nanoparticelle che possono essere utilizzate per veicolare DNA e mRNA nell’organismo. La proteina spike, presente sulla superficie del virus COVID-19, facilita l’ingresso del virus nelle cellule sane. Gli autori della revisione sono Raquel Valdes Angues della Oregon Health and Science University School of Medicine di Portland e Yolanda Perea Bustos del dipartimento dell’istruzione del governo della Catalogna, Barcellona, Spagna. Hanno dichiarato “nessun supporto finanziario” da parte di organizzazioni che potrebbero avere un interesse nel loro lavoro e nessun’altra relazione o attività che avrebbe potuto influenzare la revisione. L’analisi ha delineato diversi effetti genetici che i vaccini COVID-19 potrebbero avere sulle cellule tumorali e quindi potenzialmente influire negativamente sulla vita dei pazienti affetti dalla malattia.
Lunga, difficile, noiosa ma valeva la pena di riprodurla integralmente questa notizia. Valeva la pena, considerando che sui principali, benché screditati, giornali italiani si possono leggere ancora interviste come quella all’ineffabile Remuzzi che ammette: i vaccini per ora funzionano poco, ma niente paura, dal Giappone sta arrivando “una nuova tecnologia per cui l’RNA si amplifica da solo, freando sequenze più lunghe che circolano nel corpo per un periodo molto più prolungato”. Di fatto, è il meccanismo che ha fatto ammalare di cancro milioni di persone nel mondo, come dimostra lo studio di cui sopra. Non contento, Remuzzi aggiunge che “occorre studiare a fondo gli effetti negativi, dei quali sappiamo ancora poco”. Così, con sublime disinvoltura. È proprio perché se ne “sapeva ancora poco” che milioni e milioni di vittime si sono infettate credendo di immunizzarsi, hanno subito un crollo del proprio sistema immunitario che ha spalancato la strada a cancri, leucemie, malattie autoimmuni, senza contare le patologie cardiache e quelle neurologiche. Se ne sapeva poco, ma non hanno esitato ad imporcelo questo vaccino come la mela di Biancaneve, mentendo da presidenti del Consiglio e della Repubblica, da scienziati, da informatori, garantendo l’impossibile, colpevolizzando, ricattando, punendo con pugno totalitario i refrattari. E adesso hanno il coraggio dei dire: non ne sapevamo un cazzo, ma coi prossimi “forse” andrà meglio. Sapevano poco o sapevano troppo, sapevano cosa facevano, in perfetta armonia con i deliri criminali dell’eurocrate Schwab, quello del World Global Forum che voleva più che dimezzare la popolazione planetaria “eliminando 4 miliardi di mangiatori inutili”? E c’è da stupirsi se finalmente gli italiani hanno fiutato questa allucinante, sinistra propaganda (anzi: SinEstra, condivisa da sinistra a destra), mandando idealmente all’inferno virologi, ministri, propagandisti, puttane di regime, garanti del regime? Se non si vaccinano più, se credono che questi vaccini facciano più male che bene? E lo credono perché lo sanno. Finalmente lo sanno, lo sappiamo, forse qualche frutto l’ha pur dato il nostro umile, isolato, disperato lavoro di divulgazione, di informazione, contrastato in tutti i modi, maledetto in tutti i modi (che scrive riceve continui auguri di morte essendo malato di un linfoma post vaccinale, a causa delle sue continue denunce, della sua insistenza nel raccontare storie, studi, risultanze).
Gli italiani sono tuttora il popolo più torturato dalla propaganda di regime, non c’è telegiornale che non gli imponga ad ogni ora il ricatto e il terrore pandemico, di una pandemia che però non scoppia, che non si distingue da un normale contagio influenzale. “Ho avuto il Covid, mi è passato in un paio di giorni, se non mi tamponavo non lo sapevo”. Si sono convinti per saturazione, per rigetto questi italiani che tre governi di fila, mettiamoci anche questo, sia pure a bassa intensità, davano per assuefatti a qualsiasi esperimento, sociale, sanitario. Non sbagliatevi: se il governo Meloni non impone le vecchie misure autoritarie, concentrazionarie, è solo perché sa che questa volta non attecchirebbero e ne verrebbe travolto. Ma fosse per il nostro Autocrate al Quirinale, subito, stasera stessa! Non avevano detto, tutti i costituzionalisti di servizio, insieme agli scienziati corrotti, ai virologi a tariffa, ai giullari di corte, che la libertà era superflua, sopravvalutata?
Vaccini per tutti: per malati da Covid, per malati di ogni malattia, per malati da altri vaccini e soprattutto per i sani: “Ma quale prevenzione, l’unica risposta è il vaccino e per qualsiasi cosa”. Un affare da triliardi di euro o dollari, potenzialmente infinito, autorigenerante, sostenuto da una propaganda di stampo totalitario, che per di più dovrebbe consentire la sfoltita auspicata dai boia del WEF, della UE. Mentre già oggi a milioni passiamo un Capodanno ontologicamente oncologico, siccome “non se ne sapeva abbastanza”: però insistono con la stessa tecnologia, così la chiamano, come una procedura applicata agli oggetti, ai robot, che dovrebbe risolvere la questione in senso eugenetico. I più colpiti proprio i deboli, i vecchi, che sono quelli che dovevano vaccinarsi per rimanere protetti; e vogliono aggredire nuovamente i bambini, che di tutto hanno bisogno tranne di queste mele stregate per inoculazione. Intanto non c’è giorno che non caschi qualche personaggio più o meno in vista e anche questo gli italiani normali, non fanatici, non propagandisti, non possono più fare finta di non saperlo: ultimo caso emerso, quello dell’ex pilota brasiliano Gil De Ferran, 56 anni, folgorato mentre correva in un circuito privato. Poi si potrà dire, come sempre, che sono cose che succedono, che sono sempre successe, ma a memoria di cronaca non si era mai sentito di un corridore che crepasse alla guida di un bolide, durante una gara.
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