29 Ottobre 2023
Vaccino (fonte foto Lapresse)
La terapia con il plasma convalescente riduce la mortalità del Covid del 10%. Dopo la lunga battaglia del professor De Donno arriva il primo studio sul tema condotto dall’Ospedale Universitario di Liegi in collaborazione con diciassette reparti di terapia intensiva ospedalieri belgi durante la pandemia. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista medica The New England Journal of Medicine e rivelano un grande impatto del plasma per curare la malattia, specie sui pazienti più a rischio, vale a dire quelli affetti di distress respiratorio acuto che necessitano di assistenza respiratoria artificiale.
Giuseppe De Donno, medico italiano venuto alla ribalta per aver promosso la terapia del plasma in contrasto al vaccino Covid per combattere il virus, aveva ragione. A dirlo sono i risultati di uno studio belga, che ha preso in esame un totale di 475 pazienti durante le diverse ondate di Covid, da ottobre 2020 a marzo 2022.
237 pazienti hanno ricevuto plasma di convalescenza, mentre l'altra metà cure standard. Il primo gruppo ha registrato una riduzione della mortalità del 10%, osservata al ventottesimo giorno. Questi pazienti hanno ricevuto il plasma di convalescenza fino a cinque giorni dopo la somministrazione di ventilazione meccanica invasiva, cioè, sottoposti a intubazione endo-tracheale. Nel medesimo gruppo il 35% dei pazienti è morto rispetto al 45% del gruppo di pazienti che ha ricevuto le cure standard. Una forbice importante risultato di uno studio, il primo sul tema, che arriva dopo diversi anni di distanza dalle battaglie portate avanti dall'ex direttore di Pneumologia dell'ASST di Mantova.
L’effetto sulla riduzione della mortalità è stato osservato in modo più specifico in coloro che hanno ricevuto plasma di convalescenza durante le prime 48 ore successive all’assistenza respiratoria artificiale. Fondamentale per la buona riuscita della ricerca, la collaborazione della Croce Rossa belga e dei laboratori di KULeuven, UAntwerpen e ULiège. Le unità di terapia intensiva degli ospedali partner dello studio hanno usato plasma di convalescenza con titoli anticorpali neutralizzanti elevati, pari a 1/320 per l’82,3% dei pazienti e 1/160 per il restante 17,7%.
“Per la prima volta abbiamo dimostrato il valore terapeutico del plasma di convalescenza nel migliorare la prognosi vitale di questi pazienti”, ha dichiarato Benoît Misset, responsabile dell’unità di terapia intensiva del CHU di Liegi e professore aggiunto presso la Facoltà di Medicina dell’Università di Liegi, responsabile e primo autore dello studio. “La riduzione della mortalità del 10% – ha spiegato Misset – è particolarmente evidente nei pazienti a cui è stato somministrato tempestivamente il plasma di convalescenza dopo l’inizio della ventilazione respiratoria artificiale”.
“Questo studio – ha concluso Misset – documenta e conferma il valore del plasma dei convalescenti per l’immunizzazione passiva contro le forme più gravi di Covid-19, ma anche contro possibili varianti future più patogene ed eventualmente in caso di future pandemie”.
Il plasma convalescente è il plasma raccolto da un sopravvissuto ad una malattia infettiva. Questo plasma contiene anticorpi specifici contro un microorganismo patogeno e può essere usato come terapia per fornire immunità passiva quando trasfuso ad un paziente appena infettatosi con lo stesso microorganismo.
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