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Bertolaso bulleggia: "Novax asfaltati". Io sono uno di loro: vieni qua, ti mostro un paio di cose

Le incredibili parole dell'ex capo della Protezione Civile, oggi assessore al Welfare, mascherano troppi non detti e comunque offendono chi, dopo il vaccino, si è ammalato (o peggio).

21 Ottobre 2023

Guido Bertolaso

Se è vero che con le ideologie totalitarie non si scherza perché ci mettono un attimo a tornare, allora con la follia vaccinale che ci ha oppressi negli ultimi 3 anni non si può scherzare. Perché non c’è ideologia più totalitaria di quella, con tutto il carico di violenza, di abusi, di menzogne che si porta appresso. E diciamo tre anni perché quella follia, quella ideologia non se n’è mai andata davvero: basta ascoltare l’uscita, davvero incredibile, indecente, di Guido Bertolaso, assessore al Welfare (quale? Per chi?) della Lombardia: “Solo 96 richieste d’indennizzo, novax asfaltati”. Bertolaso è di quelli sovravvalutati da se stessi, li senti parlare e, sfrondati dalla perenne autocelebrazione, dalla selva oscura di banalità, ti chiedi: e quindi? E allora? Non si preoccupano di riuscire offensivi, questi feticci autoriflessi, nemmeno se ne avvedono che il loro frasario è più da bettola che da scienziato, statista o amministratore. Ma è il furore che non li molla, il fanatismo feroce, ed è per questo che non ci si può rilassare: la loro ideologia totalitaria, concentrazionaria non se n’è mai andata. Sono sempre gli stessi del “vi renderemo la vita un inferno”, “vi chiuderemo in manicomio”, “vi ammazziamo in corsia”, sono i Sileri, le Ronzulli, i virologi da esposizione, gli intriganti che volevano vedere i novax morti come mosche, ridotti a poltiglia verde (e li premiano inchiavardandoli ai varietà del sabato sera, che in fondo è la giusta collocazione). Gli Speranza, Sileri, Bertolaso, Burioni, Bassetti, Pregliasco, le bande ISS e CTS, AIFA, i manager, su su fino a Chigi, ancora più su fino al Colle (“Nessun spazio ai novax”), giù giù fino all’infimo dei sottogiornalisti in saldo, nessuno è stato chiamato pagare né per il suo incitamento all’odio né, tantomeno, per aver preso parte, a vario titolo, alla più eversiva, illegale, sciagurata, micidiale campagna di regime: Bertolaso, vuoi fare a cambio con chi scrive? Vuoi venire con me per ospedali, a curarti, a incontrare altri di quegli sfigati “asfaltati”, sì, ma da voialtri?

C’era quel vecchio, lunedì, con gli occhi vuoti: mezzo sordo, mezzo cieco, mezzo paralizzato dopo le 3 dosi. “Ma hai segnalato, hai denunciato?” gli chiedeva una, seduta a fianco. “Ma che denunciato e segnalato, mi ha detto l’avvocato che non potevo perché quando mi hanno vaccinato prima mi hanno fatto firmare la liberatoria”. "Bastardi" commentava quell'altra.

Peggio che bastardi, già quello denotava una malafede infame. Che trionfo, 96 richieste, solo 3 accolte, per fare scena! Ma tu sai, Bertolaso, che inoltrarsi nel rally procedurale è una impresa oltre il disperato, la burocrazia l’ha congegnata apposta in un dedalo di strade senza via d’uscita; quand’anche arrivassi a una porta, la tua segnalazione (o denuncia) te la pigliano e te la strappano: è il regime democratico, che non ti nega i tuoi diritti, ti impedisce solo di esercitarli, in una parola: ti piglia per il culo se sei malato, “ti asfalta”: ma non ti vergogni, da essere umano, da cittadino, da medico e da governante? Che ne dici, Bertolaso, dei 5 milioni e mezzo di casi in Europa, 50mila con esito fatale, ammessi da EMA che è finanziata quasi integralmente dalle case farmaceutiche? Questa testata ha fatto una comparazione a dimensione italiana: esce un dato potenziale di oltre centomila segnalazioni, un milione di vittime, mille delle quali stroncate. Sono proiezioni, ma di sicuro, di non contestabile, c’è che siamo una marea. Che ne dici, Bertolaso? E che ti pare del fatto che la tua Regione Lombardia non risponde alle sollecitazioni dei giornalisti ficcanaso, si nega democraticamente? Che ne pensi delle circa 1500 complicazioni neurologiche, ossia patologie irreversibili, solo in Emilia Romagna, riportate da “la Nuova Bussola Quotidiana”? E te le ricordi le chat, “troppi ne dovranno morire, ma il vaccino è più importante”? No, lui esulta: vi abbiamo asfaltati. Ci avete asfaltati? Era questa la vostra missione? Un modo di esprimersi tanto più inaccettabile adesso che la stessa Pfizer ritocca, per così dire, i suoi bugiardini riconoscendo l’insorgenza di patologie cardiache; che, ne parla oggi Alessandro Rico su “la Verità”, dal Canada arrivano conferme, scritte, del giornalismo scientifico, circa il legame tra vaccino, sequenze di DNA e virus cancerogeni; dal Canada e dagli Stati Uniti, ma sono solo l’ennesima conferma dopo una produzione ormai alluvionale. Si vede che il dottor Bertolaso, anima della Protezione Civile, non se n’è accorto oppure non gli interessa. Lui è un tranquillizzatore per natura.

Troppo occupati a pavoneggiarsi, ma hanno sbagliato tutto e non ce n’è uno nel sistema regime che si sia salvato: per questo persistono, alzano ancora i toni, irridono, si comportano da bulli. Vieni qua, Bertolaso, vieni con me che te li faccio incontrare io gli asfaltati, vedrai che siamo 96 solo in qualsiasi posto tu possa andare; e 96 per mille, fatti un po’ tu il conto. Ti faccio incontrare anche diversi colleghi tuoi che oggi non credono più al dio siero, e quando li guardo abbassano lo sguardo, lo dirottano altrove, perché loro, a differenza tua, per lo meno in colpa ci si sentono, anche se non sanno dirlo, non possono dirlo.

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Commenti all'articolo

  • Nicoletta

    21 Ottobre 2023 - 23:19

    Grazie Max, grande come sempre!

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